Il dì 22 mi disposi con una buona
confessione, si degnò il Signore concedermi una particolare contrizione, tutto
il giorno lo passai nel piangere i miei gravissimi peccati. Dal pianto passava
l’anima ad un particolare riposo e godeva di un bene sommo, quando ero così
riconcentrata udivo nel profondo della quiete armoniose voci, che dolcemente
m’invitavano al divino talamo del mio Signore. Le dolci loro voci rapivano il
mio cuore e lo rendevano tutto tutto del mio Signore.
Tutte queste cose che seguivano nel mio spirito, mi tenevano alienta dai
sensi, e questo fu per tutta la giornata, più o meno godei la soavità degli
odorosi profumi, che da ogni intorno spandevano quei medesimi spiriti celesti,
che soavemente cantavano le lodi del loro Signore. Si andava ogni ora più
disponendo la povera anima mia a ricevere il suddetto favore con atti interni
di viva fede, di ferma speranza, ardente carità. Così passai la giornata. La
sera poi si aumentò tanto l’interno raccoglimento, che mi rese incapace di ogni
idea sensibile.
Tutta la notte la passai in orazioni, dopo aver riposato dolcemente nelle
braccia del celeste mio sposo circa tre quarti. Viva fiamma il cuor mi accende
di santo amore, il mio cuore già era impaziente, per la gran brama che aveva di
unirmi con sé. Quali atti di amore faceva il mio cuore al certo non posso
ridire. E Dio intanto mi dimostrava l’infinito suo amore con sentimenti e dolci
espressioni, mi parlava nell’intimo del cuore, in profondo silenzio e in
perfetta quiete, l’anima tutta al suo Dio si consacrò.
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