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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 43 – SI PORTANO IN TRIONFO I VIZI CAPITALI
      • 2. Dio mi diede il permesso di legare il demonio
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2. Dio mi diede il permesso di legare il demonio

 

L’eterno Dio si degnò, per sua infinita bontà, di accettare la povera mia offerta. Mi diedi dunque a mortificare il mio corpo con rigoroso digiuno, non prendendo cibo che ogni quarantotto ore, e questo era un poco di pane con olio e aceto, oppure una chicchera di cioccolata. In questa guisa passai il mese di novembre e dicembre, come già dissi di sopra, del 1818.

Mi pareva dunque che, attesa la mia povera offerta, che unito avevo agli infiniti meriti di Gesù Cristo, l’eterno Dio mi dava il permesso, mediante la sua onnipotenza, di legare di propria mano quel demonio pervertitore di tante anime, che aveva sedotto con la sua profonda malizia, facendogli adottare le perverse massime del mondo libertino, macchiandoli, contaminandoli con la falsa filosofia. Sì, aiutata dal braccio onnipotente di Dio, mi pareva di propria mano di ricondurlo nel cupo abisso dell’inferno. Nella grande impresa di rincatenare il suddetto mostro del cupo abisso dell’inferno, erano in mio aiuto due padri trinitari, questi mi davano di mano e mi aiutavano a rilegare questo terribile demonio, questo spietato mostro, e ricondurlo con somma fatica nel cupo abisso dell’inferno.

Fatta la suddetta operazione, per mezzo dell’onnipotenza di Dio, che mi dava tanta forza e autorità di tutto operare per la maggior gloria sua, mentre i miei pensieri, le mie operazioni, le mie fatiche, le mie premure non ad altro fine erano dirette che alla maggior gloria dell’immenso, dell’eterno, dell’incomprensibile mio Dio, sommo mio bene, che mi protesto di amare infinitamente, con tutto il mio povero cuore, e per l’amore che gli porto sono pronta ogni momento a dare il sangue e la vita in mano dei più spietati tormenti, e se milioni di vite avessi, tutte tutte le sacrificherei per la sua gloria.

Fatta dunque la suddetta operazione, mi parve che tutto il mondo respirasse in pace, e per mezzo di uomini dotti e santi si ristabilisse il giusto ordine sopra la terra, con somma gloria di Dio, ed onore della nostra santa Chiesa cattolica. Mi pareva che cessassero i peccati e si faceva vera penitenza dappertutto, mi pareva che regnasse la pace, la giustizia, la fede di Gesù Cristo trionfava dappertutto e rendeva gli uomini seguaci del santo Evangelo.

 




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