L’eterno Dio si degnò, per sua infinita
bontà, di accettare la povera mia offerta. Mi diedi dunque a mortificare il mio
corpo con rigoroso digiuno, non prendendo cibo che ogni quarantotto ore, e
questo era un poco di pane con olio e aceto, oppure una chicchera di
cioccolata. In questa guisa passai il mese di novembre e dicembre, come già
dissi di sopra, del 1818.
Mi pareva dunque che, attesa la mia povera offerta, che unito avevo agli
infiniti meriti di Gesù Cristo, l’eterno Dio mi dava il permesso, mediante la
sua onnipotenza, di legare di propria mano quel demonio pervertitore di tante
anime, che aveva sedotto con la sua profonda malizia, facendogli adottare le
perverse massime del mondo libertino, macchiandoli, contaminandoli con la falsa
filosofia. Sì, aiutata dal braccio onnipotente di Dio, mi pareva di propria
mano di ricondurlo nel cupo abisso dell’inferno. Nella grande impresa di
rincatenare il suddetto mostro del cupo abisso dell’inferno, erano in mio aiuto
due padri trinitari, questi mi davano di mano e mi aiutavano a rilegare questo
terribile demonio, questo spietato mostro, e ricondurlo con somma fatica nel
cupo abisso dell’inferno.
Fatta la suddetta operazione, per mezzo dell’onnipotenza di Dio, che mi
dava tanta forza e autorità di tutto operare per la maggior gloria sua, mentre i
miei pensieri, le mie operazioni, le mie fatiche, le mie premure non ad altro
fine erano dirette che alla maggior gloria dell’immenso, dell’eterno,
dell’incomprensibile mio Dio, sommo mio bene, che mi protesto di amare
infinitamente, con tutto il mio povero cuore, e per l’amore che gli porto sono
pronta ogni momento a dare il sangue e la vita in mano dei più spietati
tormenti, e se milioni di vite avessi, tutte tutte le sacrificherei per la sua
gloria.
Fatta dunque la suddetta operazione, mi parve che tutto il mondo respirasse
in pace, e per mezzo di uomini dotti e santi si ristabilisse il giusto ordine
sopra la terra, con somma gloria di Dio, ed onore della nostra santa Chiesa
cattolica. Mi pareva che cessassero i peccati e si faceva vera penitenza
dappertutto, mi pareva che regnasse la pace, la giustizia, la fede di Gesù
Cristo trionfava dappertutto e rendeva gli uomini seguaci del santo Evangelo.
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