Si era un poco ristabilito dalla grave
malattia il mio padre spirituale, subito, per sua bontà, mi favorì di una sua
visita, che fu da me sommamente gradita. Il lodato padre mi ottenne dal Santo
Padre la licenza di celebrare nella mia cappella la santa Messa, con la licenza
di potermi comunicare, e questo seguì il primo sabato di carnevale, il 13
febbraio 1819. Il Santo Padre, Padre Pio VII, mi concesse la grazia per sette
Messe, da potersi celebrare nella mia cappella e fare tutte e sette le volte la
santa Comunione, come di fatti si fece due volte la settimana. Con quale
rispetto e riverenza, con quale affetto e amore ricevetti questo divino
sacramento non è veramente spiegabile. Tutta la notte precedente la passavo con
atti ferventi di amore e con ardente desiderio di ricevere il mio bene
sacramento, con molte lacrime di dolore di averlo offeso, e con i più vivi atti
di fede, di speranza, di carità. Molte grazie, molti favori ricevevo dal mio
amorosissimo Signore nella santa Comunione. Ero tutta contenta, e ringraziavo
infinitamente il Signore per la vittoria riportata contro i miei spietati,
diabolici nemici.
Il giorno delle Ceneri, 24 febbraio 1819, nella mia cappella si celebrò la
santa Messa, e io feci la santa Comunione. Ero fuori di modo contenta per
vedermi tanto favorita e tanto beneficata dal mio Dio, che mi struggevo in
lacrime di gratitudine e di tenerezza, confondendomi in me stessa non sapevo
comprendere come Dio fosse tanto liberale verso di me, e mi compartisse tante
sue misericordie.
A questa cognizione, mi umiliavo profondamente, riconoscendomi affatto
indegna di simili favori. Fatta la santaComunione, ricevetti ancora le sacre
ceneri, essendo il primo giorno di Quaresima, ma siccome le consolazioni
spirituali non sono mai disgiunte dalle tribolazioni, permise il Signore che
una mia cara amica e sorella in Gesù Cristo mi desse un grandissimo disgusto.
Questo mi servì da gran pena, motivo per cui mi venne la febbre con un dolore
convulsivo allo stomaco, tanto cattivo che mi faceva spasimare giorno e notte.
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