Come al Signore piacque tornai in Roma
sana e salva, unitamente alle mie due figlie. In succinto dirò quale fosse il
mio regolamento, che tenni tutto il tempo che stetti in Albano.
La mattina mi levavo circa alle ore nove italiane, mi trattenevo circa due
ore in orazione, poi mi portavo alla chiesa delle suddette monache ad ascoltare
la santa Messa e fare la santa Comunione. Mi trattenevo in chiesa altre buone
due ore, poi tornavo alla foresteria, mi chiudevo nella mia camera e mi
trattenevo a scrivere o in orazione fino al mezzogiorno. Mangiavo ogni
ventiquattr’ore. Il mio cibo era di latticini e consisteva in una minestra e
due uova. La novena dell’Assunzione di Maria Santissima la feci tutta di magro,
come ancora la novena di Gesù Nazareno. La quotidiana disciplina, l’uso della
catenella dalla mattina alla sera, non mi presi in tutto questo tempo alcun
divertimento, la solitudine della mia camera era tutto il mio spasso, tutto il
mio divertimento, la mortificazione, il raccoglimento era il mio contento,
trovando in questo sempre la dolce e amabile compagnia del mio amorosissimo
Dio, trovandosi il mio povero spirito sempre alla divina presenza del suo
sovrano Signore.
Questo gran bene che godevo nella solitudine mi faceva disprezzare ogni
divertimento terreno, in maniera che niente curavo, niente desideravo, fuorché
la solitudine, in maniera che, dopo di essermi trattenuta per lo spazio di
quattro mesi e giorni diciotto, come già dissi, posso dire di non aver veduto
Albano.
Con l’aiuto del Signore, molto fu il bene che feci ai poveri infermi, per
mezzo di un certo cerotto e unguento di scottato che portai presso di me,
andando ad Albano. Guarii più di dodici persone che in questo tempo si scottarono
di scottature veramente irrimediabili, che dovevano, per bene andargli, restare
storpi, e con l’aiuto del Signore sono restati sani e liberi, mediante la
prodigiosa acqua di Gesù Nazareno, che mescolavo nei suddetti rimedi. Più di
sessanta persone sono guarite di cattivi tumori, cagionati dall’aria cattiva,
molte, con piaghe incurabili e affatto cancherenate, sono restate guarite
perfettamente.
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