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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE PRIMA – PRIME ESPERIENZE MISTICHE (Dal 1807 al 1809)
    • 2 – I FREQUENTI FAVORI DEL SIGNORE
      • 3. La comunione quotidiana
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3. La comunione quotidiana

 

Correva l’anno 1803, il mese di dicembre, quando cresceva ogni giorno più nel cuore della povera Giovanna Felice il fervore di piacere al Signore, e per conseguenza, desiderosa di perfezionare il mio spirito, il mezzo più efficace conoscevo per esperienza essere la frequente Comunione. Desideravo ardentemente di riceverla quotidianamente, ma non avevo coraggio di manifestarlo al mio confessore. Mi pareva troppo ardire, come ancora tenevo celato al suddetto quanto passava nel mio spirito, per mancanza di coraggio. Ricorsi dunque alla mia benignissima Madre Maria santissima, con orazioni, con lacrime, con mortificazioni, con promesse grandi, mentre qualunque sacrificio, benché gravoso, mi pareva lieve in confronto del desiderio, dell’ardore, della brama che sentivo di ricevere questo divin sacramento.

 

Non passò molto tempo che fui esaudita. La vigilia della santissima concezione di Maria santissima il 7 dicembre 1803 fui sorpresa da leggero sonno; nuovamente mi apparve il mio carissimo condottiero, con il suo maestoso portamento mi obbligò ad andare con lui. Riverentemente mi prostrai ai suoi piedi, lo ringraziai per avermi, con la sua valevole intercessione, ottenuto la remissione dei miei gravissimi peccati.

Mi condusse dunque in un sacro tempio, dove vidi nel mezzo un altare magnifico, riccamente adornato e illuminato, vidi nel suddetto tempio nobilissima processione, era questa formata da molti religiosi, vestiti di lana bianca, con cotte e stole, con torce accese nelle loro mani. Era questa nobilissima processione preceduta da personaggio molto insigne, nobile era suo portamento, molto ricchi erano i suoi vestimenti, per sovrano guerriero lo ravvisavo, era scortato da molti nobili altri guerrieri a lui inferiori. Restai ammirata di tanta magnificenza, domandai al mio condottiero chi fosse quel nobile guerriero, mi disse che quello era il glorioso san Michele Arcangelo.

 

Ecco dunque che in bell’ordine disposta era la processione, in fine di questa vi erano le persone più degne di questo sacro Ordine, vestiti con i paramenti sacri. Infine di questa vedevo la gran Madre di Dio, nobilmente vestita, portava nelle sue braccia il suo santissimo Figliolo con molta reverenza. Qual tenerezza, qual sottomissione provò il mio povero cuore, quante lacrime versarono i miei occhi, di amore, di tenrezza! caldamente mi raccomandai a questa divina Signora ad ottenermi la grazia di ricevere quotidianamente Gesù sacramentato. Mi diede segno di avere esaudito le mie preghiere.

 




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