Prima di collocarlo sopra l’altare si cambiarono
scambievolmente le belle corone, che tenevano sopra il loro capo; quella di
Gesù se la mise Maria, e quella di Maria sel a mise Gesù. Collocato dunque che
lo ebbe sopra l’altare, si prostrò riverente ai suoi piedi, raccomandò tutto il
mondo, particolarmente Roma, il clero regolare e secolare, il sommo Pontefice;
così pregò questa divina Signora: «Sospendete, o mio diletto figlio, il rigore
dellavostra divina giustizia; vi piaccia di non castigare la vostra Chiesa con
disperdere tanti vostri ministri. ricordatevi che vi sono Madre, degnatevi di
esaudirmi».
Il divino fanciulletto non volle esaudire
le sue preghiere, alcò la sua onnipotente voce, così parlò: «La mia giustizia
più non vuole sostenere tante abominazioni: siete mia Madre e mia creatura
ancora».
A queste parole si prostrano tutti quei
buoni religiosi con la fronte a terra, adorando i divini decretid i un Dio
giustamente adegnato contro di noi. Fummo tutti sorpresi da sommo timore,
mentre chiramente si conobbe il castigo che era per mandare sopra di noi e
sopra la sua Chiesa.
I superiori, ovvero i fondatori di questo
sacro Ordine offrirono lincenso delle loro buone opere, unito al culto che gli
rendeva tutto questo sacro Ordine. Allora il divino fanciulletto alzò la sua
onnipotente mano, e benedì con particolare benedizione non solo i buoni
religiosi, ma tutti quelli che appartenevano e che erano per appartenere a
questo sacro Ordine, mi pare di poter dire che tutti quelli che si trovavano in
quel vasto tempio, tutti appartenessero a questo sacro Ordine. Anche io fui
benedetta particolarmente e fui ammessa nel numero di questi, mentre mi trovavo
vicino al sacro altare, per speciale grazia di Maria Santissima, potei godere
la vicinanza di quegli insigni personaggi; che erano capi di questa religione;
che io non conoscevo, mentre vestiti con i paramenti sacri, come dissi di
sopra.
Approssimata che si fu, unitamente a tutta
la processione, al magnifico altare, collocò sopra di questo il suo santissimo
Figliolo. La grazia mi ottenne.
Correva l’anno 1803, la vigilia del Santo
Natale, quando il mio confessore per particolare impulso di Dio fu obbligato a
darmi la santa Comunione quotidianamente. Quali e quanti fossero i buoni
effetti che produceva in me questo divino Sacramento è veramente impossibile
poterlo ridire, pure qualche cosa dirò, per obbedire a vostra paternità
reverendissima, che così mi comanda.
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