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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

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  • PARTE TERZA – ALLA MAGGIOR GLORIA DI DIO (Dal 1820 al 1824)
    • 77 – CON L’AGNELLO DIVINO
      • 1. Diventare santa per mezzo della comunione
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77 – CON L’AGNELLO DIVINO

 

1. Diventare santa per mezzo della comunione

 

Passai tutto il mese di luglio 1824 in questo ardente desiderio, mettendo in pratica, con ogni attenzione, tutti i mezzi opportuni per non mancare nella giornata. Raccomandandomi di frequente al Signore, procuravo di vigilare sopra me stessa, per non mancare né con opere, né con parole, chiedendo umilmente grazie al Signore di esercitarmi nelle sante virtù. Una mattina, più del solito toccata l’anima mia dalla grazia di Dio, nel comunicarmi chiesi la grazia di diventar santa, per mezzo di questo divino sacramento. Era tanta la santa fiducia che mi compartiva il mio Dio, che arrivai a non poterne dubitare. Dicevo al mio santo Angelo custode: «Pregate anche voi, o Angelo mio tutelare; anzi vi dico ringraziate per me il mio Dio, perché questa mattina, di certo, mi fa santa, con il suo divino contatto. Rallegratevi, Angelo mio benedetto, perché se vi siete degnato assistermi peccatrice, avrete la gloria di assistermi giustificata, per il sangue prezioso del mio Gesù, io confido e spero di ottenere la santificazione dell’anima mia».

Con queste, ed altre simili espressioni fiduciali, mi accostai a ricevere questo cibo divino, questo pane di vita eterna, con umili sentimenti e con abbondanza di lacrime, che versavo in larga copia. Dopo essermi trattenuta nei più umili ringraziamenti, ricevuto che ebbi il mio Dio sacramentato, l’anima mia si sopì in Dio, facendo uno spoglio totale di tutta me stessa, abbandonandomi in tutto e per tutto al suo divino beneplacito.Questo spoglio totale, ossia staccamento di tutta me stessa, fu molto singolare, perché mi fu comunicato dal Signore per speciale grazia.Sicché io non posso ridire di qual tempra fosse questo spoglio, questo staccamento di tutta me stessa, per il quale l’anima purificata, assottigliata, poté liberamente penetrare ed essere introdotta nell’immensità di Dio, dove conobbi, con molta chiarezza, cosa mai corre dal finito all’infinito, in una parola, cosa siamo noi e cosa sia Dio, cosa siano i beni transitori e quali gli eterni.

 




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