Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE PRIMA – PRIME ESPERIENZE MISTICHE (Dal 1807 al 1809)
    • 3 – MI FECE RIPOSARE SOPRA IL SUO PETTO
      • 3. Gli esercizi di sant’Ignazio
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

3. Gli esercizi di sant’Ignazio

 

Correva ancora l’anno 1804, quando pensai di fare otto giorni di ritiro, benché questo ritiro non riguardasse altro che l’interno, senza che i miei parenti si fossero avveduti di quanto passava nel mio spirito.

Mi servii del libro degli Esercizi di sant’Ignazio del Casani. Molto fu il fervore che Dio mi compartì, diversi furono i buoni sentimenti, fermi e stabili furono i propositi; ma perché avessero più valore, pensai di scriverli con il proprio sangue. A questo oggetto mi ferii con un coltello, e così potei scrivere i propositi. La carta scritta che avevo formato a guisa di cuore, la misi sotto il quadro del santissimo Crocifisso, che mi liberò dal colpo mortale della pistola, come già si disse al foglio numero tre.

 

Per mezzo di questo atto generoso, molto grande fu la vittoria che riportai sopra il mio amor proprio, assistita dalla grazia di Dio incominciai ad acquistare una certa libertà di spirito, molto necessaria a chi desidera approfittare nello spirito. Questa fu la grazia che il Signore mi fece, per l’atto generoso che avevo fatto per amor suo.

Molta fu la ripugnanza che ebbi a soffrire di dovermi ferire di propria mano, al solo pensarlo venivo quasi meno, tremavo dall’apprensione, mi raccomandavo alla gran Madre di Dio, piangendo le mostravo la mia debolezza. Fatta la preghiera, vinsi la ripugnanza, e intrepida presi il coltello, invocai l’aiuto di Dio, mi ferii, e così potei scrivere a gloria del mio Signore i propositi fatti.

 

Vado dal mio confessore e gli rendo conto di quanto avevo fatto; egli mi disse che avvertissi bene di non fare mai più cosa alcuna senza la sua licenza, mi ordinò di prendere la suddetta carta e bruciarla davanti all’immagine del santissimo Crocifisso suddetto. Obbedii senza la minima pena; in questa occasione feci voto di obbedienza, cioè di obbedire con perfezione il confessore pro tempore e di essere a questo perfettamente soggetta.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL