Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 29 – LE MIRABILI PERFEZIONI DI DIO
      • 1. Immersa nel vastissimo oceano dell’immensità di Dio
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

1. Immersa nel vastissimo oceano dell’immensità di Dio

 

Riporto un fatto che non ricordavo, ma nello sfogliare il giornale l’ho trovato scritto; seguitomi il dì 3 settembre 1815. Nella santa Comunione, così la povera Giovanna Felice, tutto ad un tratto fu il mio intelletto occupato dall’immensità di Dio, come un vasto oceano lo immaginavo. Al momento fui dalle purissime sue acque immersa intimamente, fino a profondarmi nel vastissimo seno della sua immensità.

Mio Dio, dove m’inoltro! cosa mai potrò ridire della vostra immensità se dopo aver detto quanto mai dir si possa da qualunque umana intelligenza, non può ridirsi che un’ombra di quello che è in realtà. Mi servirò delle parole del santo apostolo Paolo, e dirò con lui che vidi cose così grandi che né occhio mai vide, né orecchio udì, né cuore provò godimento simile. Ma per non mancare all’obbedienza, proseguo rozzamente a manifestare quello che non potei neppure comprendere con la mia bassa mente.

Fui dunque immersa in questo vastissimo oceano, dove mi si rappresentava l’immensità di Dio, dove le potenze dell’anima mia restarono perdute affatto; in questa incomprensibile vastità fui inoltrata fino all’amplissimo suo seno, dove trovai immense ricchezze, perle preziose, pietre di immenso valore. Mi servo di questi oggetti, che noi chiamiamo preziosi, per potermi spiegare, ma molto diverso era quanto vidi, quanto udii, quanto gustai. Sovrana voce così mi parlò, non con parole, ma per parte d’interna cognizione mi fece intendere che avessi preso le preziose gemme, e avessi adornato la povera anima mia. In queste preziose gioie venivano significati i meriti di Gesù Cristo. A questo espresso comando, la povera anima mia prese le preziose gioie e si adornò di queste da capo a piedi.

Non è possibile spiegare la bellezza, la vaghezza di quest’anima, così riccamente adornata. Basti dire che l’eterno Dio la degnò dei suoi sguardi, nel mirarla in lei si compiacque altamente, per vederla adorna dei preziosi meriti del diletto suo Figlio, mandò rapidamente il suo splendore ad investirla. Eccomi dunque tutta penetrata dal bel sole di giustizia. Il suo splendore rifletteva in quelle preziosissime, bellissime pietre preziose che mi adornavano, e lo splendore mi faceva divenire una stessa cosa con lui.

Stimatissimo padre, più di quanto ho manifestato, non so, non posso ridire, mi si rende impossibile.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL