Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 35 – QUAL CONFUSIONE MANIFESTARE LE VOSTRE MISERICORDIE!
      • 5. La Madre collocò il suo Figliolo nel mio cuore
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

5. La Madre collocò il suo Figliolo nel mio cuore

 

Il dì 3 febbraio 1816, così Giovanna Felice nella santa Comunione: mi apparve la divina Madre con il suo santissimo Figliolo in braccio, tutta premura cercava di nasconderlo nel mio cuore; ma la povera anima mia restò altamente ammirata, e piena di confusione mi rivolsi a lei versando dagli occhi abbondanti lacrime: «Ah, Madre mia», le dissi, «che più non mi conoscete? Dove volete nascondere il vostro divin Figliolo? Io sono quella ingratissima peccatrice che l’ho tanto gravemente offeso! Cara Madre, nascondetelo nel cuore di quelle anime che lo amano davvero, e non vedete che io non altro faccio che offenderlo e disgustarlo?».

E intanto, conoscendo viepiù il mio demerito, si umiliava ogni momento più il povero mio cuore; intanto con gli occhi pieni di lacrime, miro Gesù, miro Maria, e vedo il divin fanciulletto tutto ferito, che grondava vivo sangue. Raccapricciai a tal vista, la divina Madre, piangendo con flebil voce, mi disse: «Figlia, vedi come è ferito. Nascondilo nel tuo cuore».

A vista così compassionevole deposi il timore, e aperto e spalancato tra lacrime e vivi affetti di amore e di vera compassione: «Sì, Madre mia», soggiunsi, «ecco aperto e spalancato il cuore. Conducetelo pure, e fate di me quel che vi piace».

Ciò detto, la divina Madre collocò il ferito fanciulletto nel mio cuore, e preso nelle mani un ricco vaso di prezioso balsamo ripieno, la divina Madre andava con somma attenzione astergendo le ferite del divin Fanciullo. Con questa mirabile astersione si andavano risanando le ferite, io ero tutta intenta a guardare, piena di meraviglia e di stupore, senza però la giusta cognizione di quanto vedevo; ma la divina Madre si degnò significarmi che il suo pianto significava lo sdegno del divin Padre contro quelli che avevano così ferito il suo santissimo Figliolo. E lei come Madre di misericordia, che si compiace di esser Madre dei peccatori, deplorava la perdita di tante anime. Quel balsamo prezioso con cui astergeva le ferite dell’amato suo Figlio, erano le opere virtuose di tante anime buone a lei care.

 

A questa dichiarazione la povera anima mia fu penetrata da vivo sentimento di devozione e di amore, tutta tutta mi offrii alla maggior gloria di Dio, ma altamente restavo meravigliata come questa divina Madre si fosse degnata compartirmi grazia sì grande, senza alcun merito, ma solo piena di miserie e peccati, mentre vi sono tante anime di santa vita che potevano in quel caso rendere onore e gloria al Sommo Dio.

Avrei ben volentieri rinunziato a quel favore, perché restasse in altre anime glorificato il mio Signore, ma la divina Madre si degnò rendermi la ragione. Mi fece intendere che queste sono grazie gratuite, che Dio le comparte a chi più gli piace, e che due erano i motivi che si degnava favorire la povera anima: per la retta intenzione che ha di piacere in tutto solamente al suo Signore, e per il basso sentimento che ha sempre di sé, umiliandosi continuamente e profondamente dinanzi al suo Dio.

A questa notizia restai ammirata dell’infinita bontà del mio Signore, e, pieno di santo affetto, il povero mio cuore tutto bruciava di carità.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL