Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE SECONDA – LE NOZZE MISTICHE (Dal 1813 al 1819)
    • 41 – CHIARA COGNIZIONE DI DIO
      • 7. Tre gradi di maggior perfezione
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

7. Tre gradi di maggior perfezione

 

Il dì 20 giugno 1817 fu sollevato il mio spirito per mezzo di veemente rapimento. Fui intimamente unita a Dio, dopo aver goduto un bene inenarrabile, mi fece intendere il Signore che mi fossi preparata, che il giorno di san Giovanni Battista voleva di nuovo favorirmi con la sua santa grazia, e compartirmi tre gradi di maggior perfezione.

Si andò dunque preparando il mio spirito mediante la suddetta grazia, con la pratica della santa virtù, con le orazioni e digiuno, che fin dal 25 maggio 1817 si era di nuovo intrapreso, di cibarmi di una sola cioccolata ogni ventiquattr’ore, come a suo luogo già dissi, per mezzo del suddetto favore mi compartì Dio una particolare cognizione di me stessa, e una profonda umiltà, sicché i tre giorni precedenti la festa del mio gran protettore san Giovanni Battista altro non feci che piangere i miei gravi peccati, chiedendone umilmente perdono al Signore, riconoscendomi per la creatura più scellerata, nonostante questa cognizione che mi faceva piangere notte e giorno, sentivo nel mio cuore una viva speranza che mi consolava, e una carità tanto perfetta che mi sollevava a Dio, in maniera che dalla veemente contrizione passai ad un veemente amore, che mi rendeva dolce e soave il pianto e la grave afflizione, di maniera che il mio spirito restava sopito dalla dolcezza e dalla soavità del Signore, che mi degnava dei suoi abbracciamenti.

Quanto ero in questa situazione godevo un profondo riposo, senza più cercare né desiderare alcuna notizia di Dio, né alcuna cognizione, ma contenta se ne stava la povera anima mia in questo profondo riposo, avendo una certa sicurezza di riposare in Dio, suo Signore.

 

Il dì 24, festa del glorioso san Giovanni Battista del 1817, si destò ad un tratto il mio spirito, e radunate le sue forze, per mezzo della grazia di Dio, furono sollevate le potenze dell’anima mia. Alla penetrazione più intima, molto sublimi furono le cognizioni che mi compartì Dio, dell’infinito suo essere. A queste cognizioni l’anima passò a fare atti di amore di Dio, confondendosi nel proprio suo nulla. Piena di gratitudine, piangeva amaramente le sue colpe, ne chiedeva umilmente perdono al suo Signore, offrendosi di patire ogni qualunque pena; per così compensare in qualche maniera l’amore tradito. Si degnò il Signore di gradire la mia offerta, e intimamente a lui mi unì, facendomi sperimentare gli effetti mirabili della sua divina grazia, concendedomi, per sua infinita bontà, quanto mi aveva promesso, cioè tre gradi di maggior perfezione, come già dissi di sopra. Di questa grazia immediatamente ne provai i buoni effetti, mentre in quell’istante si accrebbe in me la carità verso Dio e verso il prossimo, una profonda umiltà e un desiderio ardentissimo di piacere al mio Signore, a costo di ogni gravissimo patimento. Questi buoni desideri sono in me ancora permanenti, e spero che, per mezzo della grazia di Dio, saranno perseveranti fino alla mia morte.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL