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Beata Elisabetta Canori Mora Diario IntraText CT - Lettura del testo |
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3. La presenza di Dio è la mia delizia
Molti furono i favori che Dio si degnò di compartirmi, dopo la suddetta infermità, che furono i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, che per speciale grazia accordatami dal Santo Padre, papa Pio VII, attesi i miei incomodi di salute, di poter celebrare nella mia cappella tre volte la settimana la santa Messa. Questo fu l’anno 1819. In questo tempo che non potevo sortire di casa, me la passavo quasi tutti i giorni in solitudine, mi trattenevo dalla mattina alla sera in cappella in orazione. L’assidua orazione non mi tediava, ma mi ricreava l’anima e il corpo. Continua era la presenza di Dio, e tanto speciale la cognizione e la chiara vista che sempre godevo del mio Dio, che mi teneva occupata la mente e il cuore, godendo nel mio spirito un paradiso di contento. Nella santa Comunione, che facevo tre volte la settimana nella mia cappella, perché non potevo sortire di casa per i miei incomodi di salute, ero favorita dal Signore con distinti favori, ratificandomi le promesse già fatte nel tempo passato, che sarei vittoriosa dei miei nemici: mondo, demonio e carne, e che la sua santa grazia mi avrebbe assistita fino all’ultimo respiro della mia vita, promettendomi il mio Dio, per sua infinita bontà, il suo divino aiuto in tutti i momenti della mia vita, come in effetti ne ho provato e tuttora ne provo i buoni effetti della sua santa grazia: una quiete di spirito, un raccoglimento interno, che mi tiene assidua alla presenza di Dio, dove trovo tutta la mia delizia.
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