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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE TERZA – ALLA MAGGIOR GLORIA DI DIO (Dal 1820 al 1824)
    • 59 – DOVE GIUNSE L’ARTE DIABOLICA
      • 6. Rivestita di luce divina
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6. Rivestita di luce divina

 

Visitata la Scala Santa, mi portai a visitare la chiesa di San Giovanni in Laterano, pregando per i presenti bisogni della santa romana Chiesa. Mi portai, poi in altra chiesa, dove mi fermai per buone due ore e mezza, ed ivi ascoltai la Messa cantata ad onore di Maria Santissima Addolorata, per essere il giorno di venerdì di passione. Nella detta chiesa si sopì il mio spirito, ed in questo tempo fui sollevata dallo Spirito del Signore, inoltrata a considerare l’infinita grandezza di Dio per mezzo di una chiarissima luce ed inaccessibile splendore. Ad un tratto vidi il mio spirito riempito di quella luce che mirabilmente lo aveva tutto penetrato, in guisa tale che era divenuto una stessa cosa con quella luce, e per potermi in qualche maniera spiegare dirò come quando una bianca nube viene dallo splendore del sole percossa, con i suoi raggi, viene quasi ad essere simile al sole, per avergli compartito i suoi splendidi raggi. In simil guisa fu il mio spirito rivestito di divina luce, ed in questa maniera fu avvicinato ed intimamente unito al suo Dio.

Quanto bene, quante grazie le compartì l’amante Signore, quanto lume le donò di propria cognizione affinché l’anima si umiliasse fino al profondo del suo nulla. Qual chiara intelligenza si degnò donarmi per innalzare il povero mio intelletto a penetrare la sua infinita grandezza. Quanto mai restò appagato il mio cuore, come rapito. Veramente mi si rende impossibile il poterlo spiegare. Dopo aver goduto di questo gran bene, fu il mio spirito condotto, per mezzo di santi Angeli, in un luogo dove vedevo una grandissima sala. Nel mezzo di questa vedevo una tavola con tre libri. La tavola era tutta adornata di emblemi o siano tutti strumenti alludenti alla setta dei convitati, i quali vedevo tutti in circolo alla tavola, scompostamente seduti. Erano questi uomini di bruttissimo aspetto e sopra la loro fronte si leggevano tutti i sette vizi capitali, le false massime e la loro audacia nel sostenerle e le macchine che ordivano per perseguitare la santa Chiesa cattolica.

 




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