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Beata Elisabetta Canori Mora
Diario

IntraText CT - Lettura del testo

  • PARTE PRIMA – PRIME ESPERIENZE MISTICHE (Dal 1807 al 1809)
    • 2 – I FREQUENTI FAVORI DEL SIGNORE
      • 4. Non castigate la vostra Chiesa!
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4. Non castigate la vostra Chiesa!

 

Prima di collocarlo sopra l’altare si cambiarono scambievolmente le belle corone, che tenevano sopra il loro capo; quella di Gesù se la mise Maria, e quella di Maria sel a mise Gesù. Collocato dunque che lo ebbe sopra l’altare, si prostrò riverente ai suoi piedi, raccomandò tutto il mondo, particolarmente Roma, il clero regolare e secolare, il sommo Pontefice; così pregò questa divina Signora: «Sospendete, o mio diletto figlio, il rigore dellavostra divina giustizia; vi piaccia di non castigare la vostra Chiesa con disperdere tanti vostri ministri. ricordatevi che vi sono Madre, degnatevi di esaudirmi».

Il divino fanciulletto non volle esaudire le sue preghiere, alcò la sua onnipotente voce, così parlò: «La mia giustizia più non vuole sostenere tante abominazioni: siete mia Madre e mia creatura ancora».

A queste parole si prostrano tutti quei buoni religiosi con la fronte a terra, adorando i divini decretid i un Dio giustamente adegnato contro di noi. Fummo tutti sorpresi da sommo timore, mentre chiramente si conobbe il castigo che era per mandare sopra di noi e sopra la sua Chiesa.

I superiori, ovvero i fondatori di questo sacro Ordine offrirono lincenso delle loro buone opere, unito al culto che gli rendeva tutto questo sacro Ordine. Allora il divino fanciulletto alzò la sua onnipotente mano, e benedì con particolare benedizione non solo i buoni religiosi, ma tutti quelli che appartenevano e che erano per appartenere a questo sacro Ordine, mi pare di poter dire che tutti quelli che si trovavano in quel vasto tempio, tutti appartenessero a questo sacro Ordine. Anche io fui benedetta particolarmente e fui ammessa nel numero di questi, mentre mi trovavo vicino al sacro altare, per speciale grazia di Maria Santissima, potei godere la vicinanza di quegli insigni personaggi; che erano capi di questa religione; che io non conoscevo, mentre vestiti con i paramenti sacri, come dissi di sopra.

Approssimata che si fu, unitamente a tutta la processione, al magnifico altare, collocò sopra di questo il suo santissimo Figliolo. La grazia mi ottenne.

 

Correva l’anno 1803, la vigilia del Santo Natale, quando il mio confessore per particolare impulso di Dio fu obbligato a darmi la santa Comunione quotidianamente. Quali e quanti fossero i buoni effetti che produceva in me questo divino Sacramento è veramente impossibile poterlo ridire, pure qualche cosa dirò, per obbedire a vostra paternità reverendissima, che così mi comanda.

 




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