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Beata Elisabetta Canori Mora Diario IntraText CT - Lettura del testo |
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4. L’imperatrice del cielo mi coronò con una preziosa corona
Il dì 15 agosto 1824, festa di Maria Santissima Assunta in cielo, dopo la santissima Comunione fu l’anima trasportata in un luogo amenissimo, bellissimo, dove vedevo questa divina Signora, cinta da immensa luce, corteggiata da una moltitudine di sante vergini e da stuolo immenso di Angeli. A questa vista, non posso al certo spiegare qual gioia, qual contento provò il mio cuore, godetti un paradiso di contento, allora sì non sentivo più le pene mie, ma un torrente di celeste gaudio inondava l’anima mia. La divina Signora si degnò chiamare a sé l’anima mia, ma io, per rispetto e riverenza, stavo ritrosa nell’obbedire al cenno della Vergine e Madre, ma due Angeli delle prime gerarchie si degnarono di accompagnarmi all’augusto suo trono, dove mi prostrai ginocchioni con umile rispetto e profonda riverenza, piena di confusione per vedermi così favorita in mezzo a tante sante vergini, che la loro bellezza e il loro splendore era incomprensibile; io non avevo coraggio di mirarle, perché ero tutta annientata in me stessa. Intanto la divina Signora si degnò coronare la mia testa con una preziosa corona; così disparve la celeste visione lasciando nel mio spirito i sentimenti più vivi di affetto e di amore verso l’Imperatrice del cielo. Riconoscendomi indegnissima di sì alto favore, la supplicavo con lacrime e con preghiere, acciò si degnasse concedermi la grazia di corrispondere ai tanti divini favori, che Dio mi ha compartiti per sua pura bontà.
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