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LE TEORIE DEL CONTE ALBERTO (Scherzo drammatico in due atti). ATTO SECONDO. Scena quarta. Il dottor Redella e detti, poi Anna. |
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Scena quarta. Il dottor Redella e detti, poi Anna.
REDELLA. Vengo a salutarli signori. Alle sei parte il treno.
LORENZO. E non potrebbe rimanere ancora un giorno?
REDELLA. Impossibile! Sa che sono qui da quindici giorni? Devo tornare al mio posto e mi dispiace perché la città è molto bella.
LORENZO (contento). Ah! le piace?
REDELLA. Sì, c'è un museo molto ricco.
ANNA. Mi perdonino se li ho fatti attendere. Buon giorno! (A Redella.) Lei è di partenza? Le manifesto tutta la mia gratitudine per la pronta guarigione che mi ha procurata.
REDELLA. Non sente più dolori?
ANNA. Affatto.
ALBERTO. Bada che non ritornino o che io ti chiamo nuovamente.
LORENZO (con subita ispirazione). Signor dottore lei che è un uomo di scienza che cosa pensa intorno alle teorie dell'eredità?
REDELLA. Che cosa ho da pensare?
ALBERTO (ridendo). Lorenzo spererebbe di trovare in te un avversario a queste teorie.
LORENZO. C'è Alberto che mi disturba parlandomi continuamente di queste sciocchezze.
REDELLA. Sciocchezze la teoria dell'eredità? (Adirato.) Scusi signor Lorenzo ma mi sembra che non pensi a quanto lei dice.
LORENZO (spaventato). Perdoni, perdoni non voleva offenderla!
REDELLA (un poco sorridente). Io non mi offendo ed anzi le chiedo scusa del mio ardore. Ma è naturale. Sono teorie che amo molto e che certamente non meritano di esser dette sciocchezze.
LORENZO. Saranno ingegnose lo ammetto.
REDELLA (di nuovo con calore). Non ingegnose, non ingegnose. Sono giuste o signore. È questo il termine appropriato.
LORENZO. Oh! la giustezza certo?
REDELLA (caloroso). Convincerla in pochi istanti non posso; meglio che non ne parliamo. (Lorenzo è sorpreso.)
ALBERTO (ridendo). Devi badare come parli quando sei con uomini di scienza.
REDELLA. Oh! non sono offeso! non sono offeso!
LORENZO. Sarebbe anche molto strano!
ALBERTO. Ma non nuovo! Redella un giorno gettò un calamaio sulla testa ad un suo amico che derideva le scoperte geologiche degli ultimi anni e pretendeva essere l'uomo uscito perfetto dalle mani del Creatore.
LORENZO. Non parliamo di scienza!
REDELLA. Era molto più giovine allora; adesso so discutere più calmo di molto.
LORENZO. È certo però che io non potrei sostenere una discussione con lei. È dunque inutile discutere.
REDELLA. Prego, la discussione è sempre utile.
LORENZO. Ma lei da queste teorie prenderebbe norma per la vita?
REDELLA. In certi casi sicuramente. Se avessi da comperare un cavallo per esempio o se avessi da prender moglie vorrei avere per sicurezza la storia di due loro generazioni precedenti.
ANNA (agitata). E tu pensi nel medesimo modo?
ALBERTO. Ma certamente!
ANNA (quasi piangendo, chiama in disparte Lorenzo). Lorenzo! Senti… (Piano.) Io condurrò da mamma il dottore e tu raccontagli tutto.
LORENZO. Cosa tutto?
ANNA. Di mio padre! E dopo faccia ciò che vuole! Io non voglio ingannare!
LORENZO. Oh! brava Anna! brava!
ANNA. Vuole venir a salutare mamma?
REDELLA. Anzi! (Alzandosi va verso la porta dopo Anna e quindi si ferma.) Non viene anche Alberto?
ANNA (sempre più commossa, ad Alberto). No, lei rimanga, la prego. Lorenzo deve dirle qualche cosa!