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ALICE. Io devo uscire, cara zia. So che Alberta deve venir a trovarla di qui a una mezz'ora. Sia tanto buona di dirle che mi dispiace tanto, tanto di non poter attenderla qui. Ho molto da fare fuori e non potrò essere di ritorno che di qua a un due ore. Io credo ch'essa voglia parlarmi di Lei. Forse Lei si sente male in casa mia? (Fredda.) Mi dispiacerebbe tanto.
TERESINA. Chi t'ha detto una cosa simile? Io trovarmi male in questa casa? Io che amo tanto te e i bimbi? Sarei tanto dolente di lasciarvi. Io non ci penso neppure di lasciarvi. Per andare da Alberta - in quella casa di lusso ove non ci potrebbe essere posto per me? Mai più. Io preferisco di restare in questa casa.
ALICE (rude). Senta, Clelia. Lei vada un momento di là. Ho da parlare con la zia.
CLELIA. Vado subito, signora. (Per errore trascina con sé anche la zia.)
ALICE. Ma che cosa fa? Le dissi di andarsene sola. Lasci qui la zia.
CLELIA (confusa). Scusi tanto. Avevo dimenticato di levare anche questa mano dalla sediola. (Esce.)