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Scena ottava. Clelia e Teresina.
CLELIA. Si capisce che parlate di me in modo che se non mi mandano via è loro bontà.
TERESINA. Non hai sentito anche tu che si lamentano che io sono troppo contenta di tutti? Questo poi io non arrivo ad intendere. Sono malcontenti perché sono contenta. Essa comincia a intendere tante cose. (Spaventata.) Mi vuole male.
CLELIA (rabbonendola). Ma perché volete vi voglia male? Essa ha fretta. Vuole evitare la signora Alberta che avrebbe dovuto essere già qui perché sono le tre sonate. Oppure vuole raggiungere quel signore grasso dal passo lento e pesante che partì di qua tanto prima di lei. Chissà? Pare sia disposta di tradire il pittore ancora prima d'essere sua amante. Davvero mi dispiace. Per lui e anche per lei.
TERESINA. Che cosa vai dicendo? Come osi parlare di amanti? (Poi) E come sai che non lo sono ancora?
CLELIA. È evidente. Se fossero amanti non fingerebbero di dipingere.
TERESINA. Ma tu te ne intendi d'amore? Se non sei sposata?
CLELIA. Me ne intendo infatti pochissimo. Dedicai a quello studio solo le mie ore libere e voi sapete che non ne ho tante.
TERESINA. Prima avevi libere tutte le 24 ore.
CLELIA. Mai! Mai! Ero al servizio di mia madre ed è in famiglia propria che si lavora molto.
CLELIA. Ed anche con voi sono come in famiglia propria.
TERESINA. Con me hai ben poco da fare.
CLELIA. Chi dà denaro crede di dare molto e chi dà da fare crede di dare poco. Io vorrei mettere un contatore su questa carrozzella per vedere quante miglia al giorno debbo farle fare.
TERESINA. Talvolta io vorrei tu lasciassi la carrozzella più ferma. Ma hai già avuto un amante tu così giovine?
CLELIA. Io? (Stupita della domanda.) Mai. E voi?
TERESINA. Io? Mai, proprio mai.
CLELIA. Eh! via! L'avete probabilmente dimenticato. Ricordatevene, ve ne prego. L'amante è un uomo. Cammina, talvolta s'arrampica e grida e parla e talvolta, anzi molto spesso, tace.
TERESINA (studio il proprio ricordo). Mai, proprio mai. Vedi, come destino siamo circa uguali.
CLELIA. Eh! Sì! Si direbbe. (Ridendo, poi.) Ma io sono più giovine di voi e potrei ancora riparare a tanta… trascuranza.
TERESINA. Guarda a quello che fai. Presto l'onore di una ragazza è perduto.
CLELIA. Eppure vedete che talvolta anche vivendo lungamente non lo si perde.
TERESINA. Quello è il vanto. Per una lunga vita sempre pura…
TERESINA. Servire? L'onore non ha da servire. Oppure… Sì! Serve intanto a biasimare quelli che non lo hanno più.