Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

CON LA PENNA D’ORO (Commedia in quattro atti).

ATTO TERZO.

Scena sesta. Clelia e dette.

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Scena sesta. Clelia e dette.

 

CLELIA.  Ha bisogno di me?

TERESINA  cara Clelia.

CLELIA.  Si capisce che di me avete bisogno. Divento anche «cara».

TERESINA.  Come puoi dire una cosa simile? Non ti dico sempre «cara»?

CLELIA.  Sì! Quando siamo sole ma quando siamo con altri voi ve ne vergognereste.

TERESINA.  Come puoi dire una cosa simile? Non siamo ora in presenza di Alice?

CLELIA.  Vuol dire che ambedue avete bisogno di me.

ALICE  (fremendo). Ebbene! Lasciamo stare! Fosti più pronta a rispondere quando Alberta ti chiese di ciarlare sul mio conto.

CLELIA  (ridendo). È questo che volete da me. Dio mio! Per quello che posso servirvi… Non capisco quello che può giovarvi di sapere quello che avviene in cucina in anticamera e in giardino.

TERESINA.  Ma a noi importa di sapere quello che avviene giusto negli altri posti.

CLELIA.  E allora non posso servirvi perché da quegli altri posti io sono esclusa.

TERESINA  (riflettendo). Senti! Tu non hai viste qui in questa casa delle persone che hai viste in casa di Alice?

CLELIA.  Eh! tante! voi e me intanto.

TERESINA.  E nessun'altra? Pensaci, Clelia.

CLELIA.  Eh! sì! Vidi questa mattina qui per la prima volta quel giovanotto bello, dal profilo di statua, dai mustacchietti neri… il signor Donato Sereni.

TERESINA.  E non me lo dicesti.

ALICE.  Ma ne siete sicura?

CLELIA.  Oh! bella! Io ne appresi il nome qui. Perché qui venne annunziato in piene lettere: Donato Sereni.

ALICE  (agitatissima). Addio, zia! Io saprò subito la verità. (S'avvia.)

 

 


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