IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Scena quinta. Alberta e Alice.
ALBERTA (ritorna ad Alice e la contempla). Di'! Alice! M'hai perdonata? Del tutto?
ALICE. Quale domanda! (Con riso forzato.) È la stessa domanda che io volevo rivolgere a te.
ALBERTA. Ma non avresti avuto da aspettare tanto per la risposta. Non vedi come sto studiando la tua faccia per comprendere quello che tu attendi da me? Dimmelo, tu, come possiamo essere di nuovo le buone sorelle che siamo state nella nostra infanzia?
ALICE. Lo vuoi? Lo vuoi davvero? Ecco! Se vuoi essere buona devi aiutarmi! Ma non farmi la carità!
ALBERTA. Ma si può dire quella brutta parola quando io sono pronta di darti tutto, tutto? Carità significa una cosa piccola, meschina! Io invece ti dico che ti do tutto quanto ti può abbisognare e tutto quanto io posso dare. Questo non è più carità, mi sembra.
ALICE. È una carità fatta senza misura ma è una carità ed io non la voglio. Io ora ho bisogno di molti denari e se non avessi te sarei disperata ma non li voglio in dono. Perché non me li presteresti? Io, fra poco, sarò abbastanza ricca. Non potrei restituirti il tuo denaro?
ALBERTA (gelida). Bisognerebbe allora stabilire anche un tasso congruo d'interessi come fa Chermis.
ALICE. Tu sei offesa? (Con impeto improvviso.) E allora non li voglio i tuoi denari. Farò quello che non avrei voluto fare a costo della mia vita. Li domanderò a lui.
ALBERTA. No! Non ho mai detto di non volerteli dare. Quanti ti occorrono?
ALICE. Oltre quelli che desti a Chermis mi occorrerebbero circa tremila franchi… forse basterebbero 2500.
ALBERTA. Li vuoi subito?
ALICE. No! Non c'è premura! (Dopo una lieve esitazione.) Mi basteranno per domani. (Con certa ansietà.) Puoi darmeli?
ALICE (con calore). Grazie! Grazie! Mille grazie! Mi salvi proprio da un grave intrigo. Perché… devi sapere… che io non dovevo dei denari mica al solo Chermis.
ALBERTA. E preferivi tutti questi pensieri e intrighi al venirmi a dare un bacio quando io non desideravo altro?
ALICE. Sì! Ero fatta così, io… allora! E avevo tanto bisogno di denari! Dovevo pur farmi bella… per lui.
ALBERTA. Ma e come intendevi che sarebbe finita tutta questa storia?
ALICE. Dio mio! Tutte le storie a questo mondo finiscono. Io m'ero provveduta di una boccettina di veleno.
ALBERTA (coprendosi la faccia). Oh! disgraziata! disgraziata! E i tuoi figliuoli?
ALICE. I miei figliuoli? Quelli rappresentavano l'unico dolore. Ma poi io ti conoscevo. Saputami morta tu saresti accorsa. E loro, giovinetti, avrebbero potuto essere cresciuti alla gratitudine che tu volevi.
ALBERTA. Sicché tu pensi che per conservarsi la mia amicizia bisogna mostrarmi una grande gratitudine?
ALICE. Non una grande gratitudine ma quella che ti spetta. Io fui sconoscente. Lo so! Lo so! Ma io non so essere altrimenti. Per cambiarmi sarebbe occorso quella fialetta…