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Scena quarta. Enrico Biggioni e Anna.
ENRICO. Buon giorno, signora. Son passato per di qua, per caso. E visto che ho da consegnare qualche cosa alla signora Emma, mi son permesso di salire per un momento. Ho solo un quarto d'ora di tempo e neppure tanto perché non ho la mia macchina e dovrò rientrare in città a piedi.
ANNA. S'accomodi. Ho già fatto avvisare Emma. Verrà subito.
ENRICO (lieto). Bella giornata quest'oggi. Io spero che la signora Emma uscirà, si prenderà qualche svago.
ANNA. Svago? Uscirà, sì, per andare dalla sarta e rientrare subito.
ENRICO. Eppure farebbe bene di moversi. Perché non si accompagna al nonno e ad Umbertino nelle loro passeggiate di ogni giorno? Li vidi poco fa. Camminavano ambedue occupatissimi a correre. Li seguii per un tratto e udii Umbertino che diceva al nonno: A te, nonno, fa bene di camminare ed oggi camminerai sul serio. Veramente correvano. Io salutai il bimbo che mi rispose con un cenno ma senza dir verbo. In quanto al nonno mi guardò diffidente e si fece in parte per evitarmi. Credo non m'abbia riconosciuto. Eppure mi vede ogni giorno.
ANNA. Giovanni è un po' distratto. Lo era sempre, causa i molti affari. Adesso che non ne ha affatto gli è rimasta solo la distrazione.