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grassetto = Testo principale
Parte, Capitolo grigio = Testo di commento
2504 12, 38| trasmessi alle librerie Italiane; presso di lui ne restano
2505 12, 18| riusciti i tuoi caratteri italo-giapponesi che non so resistere alla
2506 12, 27| stampati con quei caratteri italogiapponesi trovati dal bravo Conconi,
2507 12, 38| così sarebbero sagrati iti a male.~Scrivi meno telegraficamente
2508 5, 1| nessuna donna satis nuda jacet, capirà nulla affatto di
2509 12, 9| non una falsificazione japonica. Per la copertina, la quale
2510 2, 1| sùpplice atto, come il San Jèmolo della Legenda àurea. Ma
2511 9, 1| foja le batte il fianco: la jena ha messo grugno porcino. ~
2512 7, 1| temere la morte e di Tomaso a Kèmpis per spregiare la vita, quando
2513 3, 1| in qualche angioletta di Klòpstock smarrìtasi in terra, ci
2514 9, 1| ghignuzzo, sul destro canto del labbro, dàvano il moscadello: veggo
2515 8, 1| fantasìa, avvolgèndomi nei labirinti della lògica sentimentale,
2516 10, 1| di luce si abbuja in un labirinto di ùmidi corritòi sotterranei.
2517 12, 34| un galantuomo, zelante e laborioso — e sua moglie ne sarà beata.~
2518 3, 1| amori infelici, finiti nel laccio di un cànape, da un'alta
2519 10, 1| aggìrano in selve che sèmbrano lacerare coi rami il cielo, e l'èrebo
2520 12, 38| nel nostro settentrione, o laggiù nel sud? Vorrei offrirti
2521 11 | sentimento, quanto soavemente lagrimài nel tuo raggio! Pur tu m'
2522 8, 1| il più sventurato, il più lagrimando, è sempre il sovrano, che,
2523 3, 1| splendenti qual marmo pario e Làlage che sorrideva parole e Tindàride
2524 6, 1| Shakspeare, casa Montaigne, casa Lamb, Rìchter, Manzoni e altrettali,
2525 7, 1| l'àrida e stanca lingua, lambìvami ancora la mano, non si querelava
2526 9, 1| ed ombra — tuttavìa, non lamentarti... non lamentiàmoci. La
2527 4, 1| sospiro di violino, lungo, lamentèvole. Il mio cuore drizzò palpitando
2528 9, 1| tuttavìa, non lamentarti... non lamentiàmoci. La vita umana ha radici
2529 10, 1| bigia stola e reggente una làmpada accesa, parecchie altre
2530 10, 1| Quì, è una processione di lampioncini càndidi, seguita da un lanternone
2531 10, 1| ad un lungo e verdastro lampione, il marito; da ogni parte
2532 10, 1| soffio improvviso, lanterne e lampioni scòppiano, e le loro innùmeri
2533 10, 1| L'occhio di lei gitta un lampo. Sono sèdici ferri che bùssano
2534 2, 1| il primo giubboncino di lana! qual mi stringeva timore
2535 10, 1| sul capo, uòmini armati di lancia e di scudo. Solennemente
2536 12, 3| l'editore Galli, che sa lanciare i libri, dalla Galleria
2537 7, 1| flessuoso ed armato sta per lanciarsi sulla preda, sùscitano,
2538 10, 1| treno-lampo, non vi ha palla lanciata dal più potente cannone,
2539 5, 1| biciàncola, faccia a faccia, ci lanciavamo, al mutuo impulso de' ginocchi,
2540 10, 1| più in là una porpurea lanternina corre appresso — quasi moglie
2541 10, 1| lampioncini càndidi, seguita da un lanternone color caffè, e si direbbe
2542 10, 1| aggrùppano a boschetti. Una lanùgine da collo di tòrtora si stende —
2543 10, 1| piacere, basta: la vita ci è largamente indennizzata. Or, da voi,
2544 10, 1| Una processione ascende, a larghe spire, il pendìo: vecchi
2545 12, 10| avrebbe margine di dare larghi sconti agli altri librai
2546 5, 1| di voi mi ha lasciato e lascerà mai, a cominciare da quella
2547 12, 33| nero e i tuoi amori non lasceranno il segno come vorresti — ~
2548 12, 36| che il tuo segretariato ti lasci 5 minuti per attendere,
2549 3, 1| cordoglio. Tisbe che si lascia cadere sul ferro ancora
2550 12, 22| francese dei Malavoglia, che ti lasciai nel brougham di Via P.e
2551 1, 1| francobollo per la città, lasciài cadere, chiudendo gli occhi,
2552 12, 12| Sig.ra Odazio che intendi lasciare l'ingrata patria divoratrice
2553 4, 1| pensavi tradirle? perché lasciasti lagrimare quest'occhi che
2554 5, 1| pure! Nessuna di voi mi ha lasciato e lascerà mai, a cominciare
2555 2, 1| riproduceva il vero e però più lasciava alla fantasia libero campo
2556 9, 1| lucentìssimi occhi che lo sguardo lasciàvano dove posàvansi. Veggo Ines,
2557 12, 23| salvo che dell'Elvira si lascino le prime righe, le quali
2558 12, 26| alcun esemplare di essa, lascio le S.S. Loro completamente
2559 12, 37| scritto, che se dopo un certo lasso di tempo, l'edizione non
2560 9, 1| respiro. Dinanzi a mè, nella lata campagna, cinta ancor dalle
2561 3, 1| da una tela di Hàyez. Le latine e le greche, pazienza!,
2562 12, 16| amassi ritenerla, indica al latore ovvero fa sapere più tardi
2563 5, 1| a lei. Addìo, fanciulla latte e fràgole! Già lontani,
2564 5, 1| alla terza, tenèa guancie lattee e maggiostrine che ricordàvano
2565 3, 1| cantàvano con voce argentina le làudi della fredda castità della
2566 10, 1| de' sogni, io mi rifaccio lautissimamente. Tutte le utopìe de' poeti,
2567 1, 1| impietosita, non si persuase a lavarmi, con un lembo bagnato dell'
2568 8, 1| pupille ammaccate da un lavor senza tregua e dal pianto,
2569 8, 1| squillo delle trombe divine, e lavòrano indefessamente per dissòlversi
2570 12, 19| irrecuperabili.~Tra i miei lavori potresti ricordare anche
2571 8, 1| còprono un moto febbrile, un lavorìo instancàbile Anche quì,
2572 12, 9| tempo da dedicare a questo lavoruccio, ti sarò gratissimo. In
2573 3, 1| tra le fiamme di un rogo, Leandro che affoga, nel mar burrascoso,
2574 3, 1| passo dell'allucinato rè Lear, o sepelivo, con silenziosa
2575 12, 34| consegnare le copie stampate e legate, pel 15 maggio scorso. Bada
2576 3, 1| ebanine la lettiga, ad essa legati da tintinnanti catene d'
2577 10, 1| casi, alla quale ciascuno è legato. Ma, nel sogno, polsi e
2578 12, 39| fatture della carta e della legatura.~Aggiungerà pure una lettera
2579 2, 1| come il San Jèmolo della Legenda àurea. Ma invano! Anche
2580 4, 1| come il mònaco santo della leggenda — per sècoli.~Ma, poi, dalle
2581 3, 1| Properzio ed Ovidio.~Oh come, leggendo egli di amori, tra una folla
2582 6, 1| e profonda passione che, leggèndole io, mentr'egli, il furfante,
2583 9, 1| questo mìnimo libro, e, leggèndolo, sospirerà dell'amore ond'
2584 2, 1| ancor prima che li sapessi lèggere e mi ricordo della commozione
2585 12, 14| proverebbe ingenuamente a leggerlo. Tu hai non solo compreso
2586 6, 1| volte ti ho scritto e tu non leggesti!~Pronto invece fui sempre,
2587 5, 1| fiori, tu quello che io leggevo nel libro. Quando poi, venuta
2588 12, 9| le lettere, pur restando leggibilissime, riproducano con macchie
2589 4, 1| di melodramma, aperti sul leggio. Poiché due lingue universali
2590 6, 1| libri di gentilezza, e sul leggìo del pianoforte pàgine musicali,
2591 6, 1| presto in Adele, non solo una leggitrice insaziàbile ed un finìssimo
2592 10, 1| Io non so se tra quella legione di mèdici che mi sperò e
2593 2, 1| inumidìrono il ciglio presso lembi di terra verdi e riposti,
2594 1, 1| persuase a lavarmi, con un lembo bagnato dell'asciugamani,
2595 4, 1| quasi assistessi alla lenta agonìa di una persona cara.
2596 5, 1| guardavamo, nella medèsima ampia lente, imàgini di lontani paesi,
2597 5, 1| e più il passo facèvasi lento. Talora ci soffermavamo,
2598 7, 1| ardenti, piomba dal cielo, il leone dalla faccia gigantescamente
2599 10, 1| né di atterrare furibondi leoni, e i prìncipi, poderosi
2600 3, 1| grembo del suo Settimiello e Lesbia catulliana dagli innumerèvoli
2601 2, 1| inutilmente un mio bimbo.~Oh letti in cui tanti parenti mièi
2602 3, 1| paralizzò lo stòmaco del lettore.~Abbandonàndomi dunque alla
2603 11 | sècoli. Una futura lontana lettrice era ne' voti mièi. Come
2604 1, 1| Pendeva al capezzale del mio lettuccio un quadro litografato a
2605 6, 1| un di que'libri la cui lettura è per l'ànimo come un bagno
2606 1, 1| volti che piangèvano, pugni levati a minaccia e palme giunte
2607 9, 1| carezza che sembra dirmi: lèvati, la tua amante ti aspetta. — ~
2608 7, 1| col tuo zampino anteriore levato, le orecchie tese, il codino
2609 6, 1| individuo sulla foggia del Leviathan di Hobbes o dei mondi animati
2610 9, 1| ti aspetta. — ~Ed io mi levo con quel tremore che dà
2611 9, 1| Impaziente di sottrarmi al lezzo de' mièi cosidetti fratelli,
2612 6, 1| casetta, come se la sponsa de Lìbano dovesse scèndere a mè, non
2613 12, 19| che raccoglierò in qualche libera ora di riposo.~Ci terrei
2614 7, 1| definita) trovi l'umana natura lìbera dalle sofisticazioni della
2615 10, 1| cannone, che mi possa seguire. Liberato dal peso del corpo, io mi
2616 12, 15| copertina del mio nuovo libercolo.~ Con riconoscente amicizia~
2617 10, 1| e sopratutto gustài quel lìbero arbitrio, che, ad occhi
2618 2, 1| amicizia e l'odore della libertà.~Ed io pure, per l'umanità
2619 3, 1| antica — patrizie e vestali, liberte e schiave, canèfore e citarede,
2620 2, 1| pietosi, della luna.~E quando libo in quel càlice cristallino
2621 12, 10| larghi sconti agli altri librai e di realizzare un guadagno.
2622 12, 29| già presso i principali libraj.~Null'altro che augurarci
2623 12, 6| granajo e la trasformi in pani librari.~Delle due proposte ho naturalmente
2624 3, 1| dell'ànima mia tornava a librarsi e a squillare, senza alcuno
2625 12, 38| Dumolard trasmessi alle librerie Italiane; presso di lui
2626 12, 33| divorare il tuo squisito libriccino — Scusami anche se io incompetente
2627 3, 1| allora, il mio primo anno di licèo. Quel professore, già nell'
2628 3, 1| amor sàffico e la mentita Licisca dal colmo seno e dagli indorati
2629 5, 1| dòdici ai quìndici anni, lietezza della mia adolescenza.~La
2630 9, 1| è una grandiosa pianura lievemente ondulata, senza un tetto,
2631 5, 1| appoggiava, anzi, contro, i suòi lievissimamente. Uno sbigottimento soave
2632 2, 1| spandeva d'intorno e dal ligneo tronco quasi emanava una
2633 12, 29| brani, sempre in un dato limite.~ ~ ~
2634 5, 1| non conoscevo neppur di linguaggio, e però in esso, vivente
2635 6, 1| velo di pòlvere; stendevo i lini più mòrbidi e i tappeti
2636 4, 1| èssere si sarebbe di voluttà liquefatto, rarefatto, in uno spìrito
2637 3, 1| versaste nelle vene l'agitante liquor dell'amore, e foste patria
2638 5, 1| questa, lunga e bianca, liscia qual perla, trasparente
2639 2, 1| erba, appoggiavo contro il liscio e molle suo tronco — dalla
2640 7, 1| Tea vi comparisse, grosse liti. A ciò sceglièvasi solitamente
2641 10, 1| tra loro. Altre, invece, lìtigano e còzzano una contro dell'
2642 7, 1| banchéttino insieme senza litigi e senza alcun desiderio
2643 1, 1| mio lettuccio un quadro litografato a colori, imàgine pia, empietà
2644 8, 1| occhi bassi e cerchiati di lividure, che dovèa èssere il suo.
2645 12, 10| Accetto le modificazioni dalle LL.SS. apportate colla Loro lettera
2646 7, 1| cuore non pendè mai l'est locanda. E oggi ancora, dall'alto
2647 7, 1| indipendenza. Pur se si lòdano le virtù, mal si soppòrtano
2648 6, 1| ed ella si unì a mè nella lode. Avviato il discorso sulla
2649 3, 1| sola menzogna onesta e lodèvole — cominciài allora a pigliare,
2650 12, 38| degli Amori. Nulla di più logico del resto, in un paese,
2651 10, 1| astuto e la insidiatrice loquela de' sacerdoti, che, a volta
2652 8, 1| quattrocento e più anni fà, a Lorenzo de' Mèdici, quando vide
2653 3, 1| quelle dame medioevali, losche e sbilenche, che sembràvano
2654 10, 1| dell'equipaggio. Entra il losco milionario banchiere, sfolgoreggiante
2655 10, 1| dai capitelli a fiore di loto e il sacro orror della selva
2656 8, 1| ricchi, poiché non dèbbon lottare che con sé stessi: gli amici,
2657 10, 1| un antro, a guardarli. I lottatori procòmbono uno appresso
2658 12, 37| trattava della Corona d'ltalia, la difficoltà era minore [
2659 9, 1| scatolino e bambagia, dai lucentìssimi occhi che lo sguardo lasciàvano
2660 10, 1| scòppiano, e le loro innùmeri luci si fòndono in un chiarore
2661 2, 1| eternamente nera — la buona nonna Luigia, sì bella pure in vecchiaja,
2662 3, 1| gloria di Michelàngiolo, e Luisa d'Albanìa debella col suo
2663 7, 1| appena nato, di Tea, apparì, luminoso, in siffatta casa. Que'
2664 3, 1| e baccanti, in mezzo a luperci dal fecondatore flagello
2665 7, 1| polìtici non rièscono spesso di lusingarci, voi, bestie, praticamente
2666 12, 6| pretendere una edizione di lusso principesco la vorrei però
2667 3, 1| tanti funerali non avevo più lutto. Anche per Arianna, abbandonata
2668 12, 39| 39. A M. Danieli~ ~29.8.87~Caro S.r
2669 12, 5| sorvegliare l'edizione anche in macchina. Il mio carissimo amico
2670 12, 3| Quattromila lire per sera al macellaio Tamagno e si sofistica sulla
2671 2, 1| sècolo: quando guardo quella machinosa poltrona di damasco verde
2672 10, 1| appena indurite in sabbie e macigni, e forme spettacolose di
2673 9, 1| ecco un grosso arrotondato macigno, memoria forse di un ghiacciajo
2674 2, 1| crocifisso, incrostato di madreperla incisa, che posa sul mio
2675 7, 1| gigantescamente umana e dall'incesso maestoso, il tigre che flessuoso
2676 1, 1| dire, fuor della strada maestra.~E, in una sala remota,
2677 9, 1| un quadro; e Aurora, la maestrina d'inglese, cui gli occhi
2678 3, 1| colla nuda mano sia colla maga verghetta dell'arte, presto
2679 | maggior
2680 | maggiori
2681 5, 1| tenèa guancie lattee e maggiostrine che ricordàvano l'imbellettatura
2682 4, 1| per sècoli.~Ma, poi, dalle màgiche corde balzàvano cozzo d'
2683 3, 1| stolti. Senonché, la donna magnànima lo ha scorto, lo ha indovinato,
2684 6, 1| afflizioni. E allora, per una magnètica trasposizione di sentimenti,
2685 1, 1| stipetto la miniatura di una magnìfica principessa, se ne era pazzamente
2686 8, 1| mio, scrittore e dicitore magnìfico di cose degne a dirsi ed
2687 9, 1| Elda superba, dal pallor di magnolia e dai grigi occhi mordenti.~
2688 2, 1| fiammifero, e una salutatrice magoghetta cinese che sì graziosamente
2689 6, 1| col volumetto verde — una magrolina ventenne, tutta sola, che
2690 3, 1| Ed ecco ancora, Carolina Màier, la timida giovinetta, fatta
2691 3, 1| le ali, pur restando un majale. Né io vi potrèi certo giurare
2692 7, 1| reciprocamente, e rèndono malagèvole e quasi impossìbile la sìngola
2693 2, 1| parola altrùi dovevo farmi malato e mandare pel mèdico. Bisognoso
2694 6, 1| una lèttera di quel cuore malcapitato. Per lungo tempo, essa mi
2695 12, 22| altezza del Monte Bianco. Maledetta la grafomania!~IV Cristo,
2696 7, 1| una parola che tutte le maledizioni dell'Èrebo sìeno scoppiate
2697 4, 1| capriccioso disegno su un fondo di malinconia. Io ascoltavo e tremavo.
2698 5, 1| pien volto con occhi di maliziosa affettuosità, mi saltava
2699 9, 1| furbetti ed un germe di malizioso ghignuzzo, sul destro canto
2700 10, 1| Ma, nel sogno, polsi e mallèoli sono fuori da ogni strettoja
2701 3, 1| cotogna, scollate fino al mallèolo.~Tuttavìa, la mia ànima
2702 1, 1| appoggiare la bocca sulla barba malpettinata del santo patriarca e soddisfatto
2703 4, 1| diverremo completamente malvagi, intèprete delle nostre
2704 10, 1| vedèndone commèttere una malvagia, senza potèrmivici opporre.
2705 6, 1| mille capricci della sua malvagità, in spregèvoli servi; o,
2706 2, 1| vene e ne inturgidisce le mammelle e le labbra, accorre, si
2707 5, 1| primaverili da prati di màmmole. Mangiavo con gli occhi
2708 5, 1| sepolta nel cavo di una manaccia rozza, callosa, insensìbile —
2709 12, 39| esemplare.~Le 35 copie che mancano a formare il numero sovraindicato
2710 12, 37| rilegatore; egli [parola mancante] alle promesse, ma il lavoro
2711 3, 1| nella pupilla il sereno mancanti al lor cielo, e nelle carni
2712 7, 1| osare, la graziosa signora mancò allo spontaneo convegno.
2713 12, 36| doppi alle stesse persone. 2 Mandagli altresì l'elenco dei giornali,
2714 12, 35| troppo caro, a 4 lire — Mandane una copia alla signora Beatrice
2715 12, 12| Roma. — Mi sembra inutile mandarmi il volume giapponese avendo
2716 12, 4| una quando tu mi dica di mandartela.~Manderò oggi, dopo le 5,
2717 12, 21| ritengo che Turati te li avrà mandati avendolo anche sollecitato
2718 12, 4| della mimosa pudica; ma ho mandato a cercarne all'Orto botanico,
2719 6, 1| mettemmo deliziosamente a mangiarla, spiccando gli àcini dallo
2720 2, 1| e non si coricàrono, non mangiàrono, non piànsero o sorriser
2721 5, 1| primaverili da prati di màmmole. Mangiavo con gli occhi le mele appiuole
2722 12, 3| di fisiologia? — E la tua mania archeologica? — Libero da
2723 12, 31| evitare gli inconvenienti ora manifestati.~Del resto, ripeto, per
2724 12, 5| scaduti i quattr'anni.~Il manoscritto sarà consegnato in tipografia
2725 7, 1| sarà sempre prudente di mantenere fra essi e noi una buona
2726 10, 1| rendendo impossìbile il mantenimento delle frontiere, le nazioni.
2727 6, 1| Montaigne, casa Lamb, Rìchter, Manzoni e altrettali, non potevamo
2728 3, 1| Leandro che affoga, nel mar burrascoso, sotto la torre
2729 2, 1| raddoppiarsi, si divide. Adelàide Maraini, dalla mano che sculpendo
2730 12, 38| trattasse d'un bel pezzo di Marcantonio del tuo Trastevere.~9 M'
2731 6, 1| impedìvagli di completamente marcire, disaccordàvasi dall'aspetto.
2732 12, 34| terreno — è proprio terreno, o marcita nel senso Rovaniano della
2733 11 | illùmini ed èvochi in mè la marèa del sentimento, quanto soavemente
2734 10, 1| Prìmule-cameriere, fritillarie-cuoche, margherite-bonnes, petunie e orchidèe-istitutrici,
2735 12, 10| lire, la Loro ditta avrebbe margine di dare larghi sconti agli
2736 2, 1| distinguo ancora tra essi una marionetta in vaporosa veste di ballerina,
2737 5, 1| ebbi nella mia, parèa muta, marmorea, cadavèrica: il suo tocco,
2738 1, 1| giunte a preghiera; negri marosi di galoppanti cavalli e
2739 4, 1| gloria — all'inno della «Marsigliese» — coronare i vinti.~Altre
2740 10, 1| innocenti, preparato al martirio. Una insòlita tenerezza
2741 10, 1| uno appresso all'altro, massacrati. Uno solo, benché acciaccato
2742 5, 1| quel della mano è il rè. Màssima intèrprete o còmplice della
2743 2, 1| essa abbraccia: eppure, il masso, a contatto dell'amore,
2744 3, 1| tintinnanti catene d'argento: due mastini, dai collari aspri di punte,
2745 12, 34| dirigenti, — infetta di masturbazione politica nel proletariato
2746 12, 20| loro una delle mie solite masturbazioni bibliografiche e non so
2747 9, 1| distrutte e ne tornàrono i materiali al greggio stato di natura.
2748 2, 1| sangue e nome, sia in essi materialmente indugiata. Quel pìccolo
2749 2, 1| incipriata quadrisàvola mia, Matilde: quel fazzoletto dagli stemmi
2750 12, 34| Amori. A quelle segnate in matita azzurra ti consiglio mandare
2751 10, 1| una dormente assemblèa di matricarie e erbe-savie, mentre tussilàggini
2752 10, 1| carnale dilettosità, un affare matrimoniale, non un bisogno dell'ànima.~
2753 3, 1| scuola di disegno, le formose matrone e fanciulle di Roma antica —
2754 10, 1| ragazza — benché un po' matura — da marito.~Che faccio
2755 12, 6| seminarlo, ma una volta maturata e mietuta la messe impedisci
2756 5, 1| ciliegie della tua bocca, mature ai baci; e di baci avrèi
2757 12, 37| dispero di ottenere una croce mauriziana al Dumolard [parole illeggibili];
2758 4, 1| non resta che di evocarlo meccanicamente — si tira, per così dire,
2759 7, 1| sembrerà piana ed attuàbile. Medesimamente; corazzàtevi pure di tutto
2760 | medesimi
2761 2, 1| una villa vicina. Come una mèdica celebrità, chiamata al letto
2762 3, 1| Non parlo di quelle dame medioevali, losche e sbilenche, che
2763 7, 1| con interesse si guarda il meditabondo occhio del bove e la filosòfica
2764 6, 1| invece il suo — Adele —, e mel disse con una melodiosa
2765 3, 1| ellènica grazia, odor di mela cotogna, scollate fino al
2766 5, 1| imbarazzo. E allora io doveva, melanconicamente, rivedere le stelle, e tu
2767 11 | atmosfera.~Dolci presensi, soavi melanconìe, sbigottimenti, accensioni,
2768 12, 3| infliggere loro dei clisteri di melanite. Quattromila lire per sera
2769 5, 1| Mangiavo con gli occhi le mele appiuole della tua faccia
2770 11 | e s'innalza gemendo dai melòdici abissi del tuo òrgano. Tutte
2771 6, 1| Adele —, e mel disse con una melodiosa oscillazione di voce: poi,
2772 4, 1| orecchio verso l'abisso di melodiosi bagliori innanzi a mè spalancato,
2773 4, 1| romanza od uno spartito di melodramma, aperti sul leggio. Poiché
2774 12, 5| però di evitare l'ombra del menomo sospetto sull'onesto adempimento
2775 3, 1| Filene dall'amor sàffico e la mentita Licisca dal colmo seno e
2776 9, 1| sua bocca da baci, e il mento dal sigillo d'amore. Tutte
2777 3, 1| sdrucciolina del romanzo — sola menzogna onesta e lodèvole — cominciài
2778 12, 35| suo indirizzo ribelle alle menzogne sociali e per la finale
2779 1, 1| mi avèvano, sulle prime, meravigliato, mi si ridùssero a poco
2780 12, 20| fatto lo stesso pel suo meraviglioso modello. Salutami Levi e
2781 12, 34| di insuccesso in questo mercato di tenori e di onorevoli
2782 3, 1| romanzo più celebrato, e meritamente, dell'Italia odierna, Lucìa
2783 3, 1| concede la storia è ben meritato. Nell'aurèola che circonda
2784 6, 1| veramente dirette a mè che le meritavo, e godevo delle loro espressioni
2785 8, 1| ricamo o il tòmbolo del merletto, le pupille ammaccate da
2786 10, 1| durante il giorno, stan mescolate e sbiadite in una media
2787 12, 12| meglio e prima della fine del mese calcola di averli a Roma. —
2788 12, 5| del prossimo aprile.~Se ho messa la condizione che la stampa
2789 7, 1| scopo dei loro discorsi, la messaggera delle loro carezze, la particella
2790 2, 1| rosei grassocci amorini messi all'asta fra dame in guardinfante
2791 4, 1| legno; nel violino odi la mesta eco di una vita che fu.
2792 10, 1| centurione, confortatore de' mesti, difensore degli innocenti,
2793 4, 1| Senonché, la nota della mestizia riaquistava sùbito il sopravvento.
2794 1, 1| il cui sguardo sognante e mesto pare sospiri: chi indovinerà
2795 8, 1| attende, aspìrasi ad una meta e vi si industria, vi si
2796 4, 1| sempre la materia inorgànica, metallo e legno; nel violino odi
2797 10, 1| quotidiana mi grava il ciglio, la metamòrfosi del poeta Tiresia in mè
2798 5, 1| dalla cocca terrestre a mete più eccelse. Se lo specchio
2799 7, 1| ti si concèdano che pochi metri quadrati di prigione; sia
2800 4, 1| pianoforte il fabbricatore mette quel tanto di sentimento
2801 6, 1| ammucchiàtavi l'uva, ci mettemmo deliziosamente a mangiarla,
2802 12, 9| ho raccontato come stessi mettendo insieme un libro di presensi
2803 1, 1| allora pigliài l'abitùdine di mèttermi a lato del giocatore cui
2804 5, 1| e fruscìi commoventi. E mettevamo, s'intende, in comune le
2805 9, 1| Salute, alla cui gaja voce mettèvansi a chiucchiurlare tutti gli
2806 6, 1| sulla carta più fina e le mettevo in... pila. È un epistolario,
2807 5, 1| coltivar fiori, quand'io mettèvomi con un libro al mio davanzale,
2808 1, 1| Ricciarda. Mi trattenevo mezz'ore dinanzi a lei, e, a forza
2809 1, 1| e che era il ritratto a mezza figura, grande al vero,
2810 3, 1| antichi non possedèvano le mezze tinte, quelle delicate espressioni
2811 3, 1| amore l'altera gloria di Michelàngiolo, e Luisa d'Albanìa debella
2812 5, 1| se non volèvano cèdere. I microscòpici òrgani elettro-motori, da
2813 5, 1| Certamente, l'uomo il cui midollo sentimentale è difeso da
2814 2, 1| baciucchiàvano, rombàvan le api, di miele gràvide, tra le radici celesti;
2815 12, 6| ma una volta maturata e mietuta la messe impedisci che mi
2816 12, 2| inscindibile, indispensabile al suo miglior successo.~Il titolo erotico
2817 2, 1| fantasia libero campo di migliorarlo e quasi di crearlo? Già
2818 11 | a sfiorarti la punta del mìgnolo. Le giovinette che mi baciàron
2819 12, 38| altro per procurarci la millesima prova del beotismo giornalistico
2820 12, 9| Sotto alla cartella il millesimo 1887. — Il formato dev'essere
2821 1, 1| piangèvano, pugni levati a minaccia e palme giunte a preghiera;
2822 12, 22| Calvario delle novità, che minacciano sorgere all'altezza del
2823 8, 1| montagnuole, or selvose di minerbina, sono spenti i suòi vulcanetti,
2824 10, 1| inginocchiàndosi, sull'altar di Minerva. Ma il cuore di lei prega
2825 1, 1| in un antico stipetto la miniatura di una magnìfica principessa,
2826 5, 1| sappiamo per prova che i mìnimi presentimenti d'amore bàstano
2827 2, 1| rasa, apro talvolta la mia minùscola librerìa e li percorro con
2828 6, 1| che le sue cento bruttezze minùscole si fondèssero in una sola
2829 7, 1| carcerieri — e allora al minùscolo topo che avresti, a piena
2830 6, 1| che intorno guardàvasi miopemente, cercando, essa pure, qualcuno.
2831 6, 1| intelligente bontà: la sua medèsima miopìa, che dapprincipio parèami
2832 10, 1| altre personalità, una più miracolosa dell'altra; e mi ritrovo
2833 6, 1| uno specchietto in cui si mirava di tratto in tratto scimmiescamente —
2834 6, 1| più Adele parlava ed io miràvala e più mi sembrava che le
2835 6, 1| mè nelle passeggiate: la miravo talvolta con le pupille
2836 1, 1| alto posi sùbito le mie mire. La mia età non esprimèvasi
2837 9, 1| diffonde, quasi sdegnando mischiarsi al giallore delle terrestri
2838 2, 1| le bassure del mondo e la miseria degli uòmini, e tenerezze
2839 11 | compagne di viaggio, care misteriosamente, so oggi il nome ed è il
2840 10, 1| su un trono, dinanzi la mìstica cella, circondata dai sacerdoti
2841 10, 1| sangue che da lui cola, misto a quello de' suòi rivali.
2842 8, 1| sofferenza per Antonietta si mitigò — non dico si cancellò,
2843 1, 1| cervello, sgombre ancor di mobiglia, entrò e si addensò, tumultuosa,
2844 3, 1| rombo di applàusi e una mòbile striscia di fuoco rompèvano
2845 10, 1| oliata e dipinta, varia, mobilìssima.~Ma, di colpo, come a soffio
2846 10, 1| una viva popolazione di mòccoli e carta oliata e dipinta,
2847 3, 1| àula semicircolare, come modelle in una scuola di disegno,
2848 7, 1| convegno. Né più apparve. Moderata aspettazione — come lieve
2849 3, 1| dosi più alte, di romanzi moderni, e debbo èssermene certo
2850 12, 3| dello Stelvio, oppure la modernità febbrile dei boulevards.~ ~ ~
2851 7, 1| trovava seduta una signora modestamente elegante e bella, pur con
2852 12, 1| parte che qui compiego. Modestissimi sono i miei patti. Se esigo
2853 1, 1| sgarbugliarsi, a coordinarsi, a modificarsi. Bastò una settimana perché
2854 12, 5| quest'ultima clausola fosse modificata nel senso che la proprietà
2855 2, 1| medèsima terra formato e modificato; prende quindi da essa le
2856 2, 1| monosillàbico bàttito prese tosto modulazioni di lingua. Era una voce
2857 6, 1| volume di un'ùnica òpera, la molècola di un medèsimo sterminato
2858 2, 1| appoggiavo contro il liscio e molle suo tronco — dalla corteccia
2859 10, 1| sognatorelli mièi pari, la molteplicità della vita è cosa interamente
2860 12, 12| insoddisfatte promesse li considero momentaneamente spariti colla tua ultima
2861 10, 1| aspèrule odorose e balsamine momòrdiche, con girasoli, astri, adònidi
2862 2, 1| perlacee, di Anna Camilla, mònaca bionda e da trecent'anni
2863 7, 1| doveva esser l'ànima di una monachella morta d'amore.~Oh quanti
2864 4, 1| smarrivo estasiato — come il mònaco santo della leggenda — per
2865 2, 1| Tilia! Decapitata, con due moncherini scheltriti per aria, rimase
2866 2, 1| ancora in viso le risate mondane e il profumo di muschio
2867 3, 1| dell'Italia odierna, Lucìa Mondella, seppe co' suòi occhioni
2868 2, 1| vibrato tic-tac. E il monòtono monosillàbico bàttito prese tosto modulazioni
2869 4, 1| trovarmi fra alte disabitate montagne in riva ad un lago senza
2870 8, 1| Più non crèscono le sue montagnuole, or selvose di minerbina,
2871 6, 1| di casa Shakspeare, casa Montaigne, casa Lamb, Rìchter, Manzoni
2872 5, 1| bassa — cosicché l'aria montana in cui era venuta colla
2873 12, 19| Capuana dovrebbe essere invece Montecalvo in val Versiggia che fu
2874 12, 19| Capuana mi fa nascere a Montecarlo. Erra. Sono nato a Zenevredo
2875 2, 1| affetti, sue vibrazioni. Montesquieu ha fondato su ciò la sua
2876 9, 1| copre tutto, sèmbrano i montìcoli assùmere fantasticamente
2877 12, 20| per gli Amori. Guai, se mi monto per qualche cosa! L'eretismo
2878 12, 34| te e Primo e S. Pietro in Montorio.~ Orso~ ~ ~
2879 7, 1| pràtico corso di zoologìa morale.~Di tutte le bestie, però,
2880 6, 1| senz'òbblighi notarili o morali di rimangiarmi per tutta
2881 9, 1| lìmpido e aerino e colla mòrbida voce, e l'adolescente ostina
2882 6, 1| pòlvere; stendevo i lini più mòrbidi e i tappeti più sòffici,
2883 2, 1| ferite, mostrava ora nel mòrbido legno piaghe irrimarginàbili.
2884 9, 1| magnolia e dai grigi occhi mordenti.~E Forestina biondìssima,
2885 3, 1| piàngerli con celate làgrime e morir di cordoglio. Tisbe che
2886 2, 1| parenti mièi sono nati e son morti, tàvoli che li riuniste
2887 10, 1| subito ad occhi aperti la mortificazione di non aver potuto o voluto
2888 4, 1| una casa vicina, un carro mortuario. Stàvano sulla soglia e
2889 9, 1| canto del labbro, dàvano il moscadello: veggo Clara, la sempre
2890 7, 1| o sciocco. Ma io non mi mossi. Allora Tea saltò giù con
2891 2, 1| agli altri soldati, che mostràvano il dorso prima del combattimento,
2892 5, 1| del suo nasino e le labbra mostràvansi, a mè di quà della lastra,
2893 10, 1| forme spettacolose di neri mostri si muòvono per le valli
2894 3, 1| dond'èrano usciti tanti motti arguti e virtuose sentenze,
2895 6, 1| rispòndergli col fiero e pudico motto dei cavalieri della Giarrettiera.
2896 2, 1| della sua esistenza, il movente de' suòi sentimenti, gli
2897 2, 1| diamanti e di perle che copra movèntisi forme di donne! quali pugnaci
2898 3, 1| dando sguardi e parola e movenze alla letteraria mia Amelia.
2899 2, 1| cinese che sì graziosamente moveva la testolina dal lungo ago
2900 7, 1| vicino, come io passài, ad un mucchio d'immondezza sovra il quale
2901 2, 1| ci sorregge, sibilando, muggendo tormentosamente, come il
2902 8, 1| sovrano, che, cangiato in mummia grottesca, è costretto a
2903 1, 1| pinacoteca di... » e che, munita di un francobollo per la
2904 3, 1| più seducente di nozze, e muor sola, dicendo, che «donna
2905 2, 1| reggimenti d'ingegno pronti a muòver battaglia alla ignoranza,
2906 10, 1| spettacolose di neri mostri si muòvono per le valli e pe' monti
2907 9, 1| svelta come un càlice di Murano, dalle bianche manine coperte
2908 4, 1| traversar tanta spessezza di muri e di fronti.~Così passàrono
2909 3, 1| ignoràvano il commosso mùrmure dell'amore; pronte ad uccìdersi
2910 5, 1| schizzo a carbone su'n bianco muro, tu, che, divisa da mè da
2911 10, 1| conscio cuore della ignota sua musa.~~
2912 3, 1| pochìssime. Sono, queste, le vere muse invocate dalla poesìa, le
2913 12, 34| occasione d'un certo volume sul Museo del risorgimento, la crocefissione
2914 4, 1| assorbendo la misteriosa musica, sentèndone, per così dire,
2915 5, 1| dietro le calate tendine di mùssolo, il grazioso profilo di
2916 12, 20| colle stesse tue parole, mutando io in egli — L'edizione.
2917 4, 1| grande ànima abbandonata, mutàndosi sulla terra in rose, ed
2918 3, 1| trattate. Né una passione, col mutar di romanzo, sostituìvasi
2919 9, 1| luogo pianura: le ruine lo mutàrono in colle, e nella pioggia
2920 1, 1| in una torre, acciocché mutasse opinione, e che nella torre,
2921 10, 1| sogni benedetti — delirio muto della salute che dorme —
2922 3, 1| la commiserazione mi si mutò in ilarità, quando la vidi
2923 12, 35| cui ieri scrissi per la mutua presentazione — Domani,
2924 6, 1| più gradito degli sguardi mutuati tra pupille che si comprèndono
2925 5, 1| faccia, ci lanciavamo, al mutuo impulso de' ginocchi, nello
2926 | N.
2927 7, 1| sedermi con un libro su'na panchetta, mentre la mia
2928 2, 1| del caminetto, un orologio napoleònico dal vibrato tic-tac. E il
2929 12, 38| ne restano forse 80. Da Napoli e da Genova gli pervennero
2930 5, 1| Èster?~Un altro mio amore naque, crebbe, finì a strette
2931 9, 1| salì alla strozza e alle narici di Gùlliver, quando, rèduce
2932 2, 1| quasi di crearlo? Già ti narrài — amica geniale — della
2933 8, 1| nella conchiglia degli occhi nàscer la perla del dolore. Sventurata
2934 12, 19| archeologico.~Capuana mi fa nascere a Montecarlo. Erra. Sono
2935 5, 1| o se vuòi meglio, della nàscita) in cui l'uomo — come scrive
2936 12, 37| illeggibili]; ma non ti nascondo che la cosa non è facilissima
2937 6, 1| poi, coricàndomi, l'avevo nascosta sotto il guanciale, mi pareva
2938 5, 1| il quale la punta del suo nasino e le labbra mostràvansi,
2939 12, 9| servire da fazzoletto di naso.~Ora io ho bisogno di te.
2940 3, 1| Arianna, abbandonata in Nasso dall'ingrato Tesèo, la commiserazione
2941 4, 1| càndide rose dai lunghi nastri pendenti e dalla scritta «
2942 3, 1| nome ùnico, quasi sèrico nastro che collegasse i vari fiori, «
2943 10, 1| e donne in rosa. È il dì natalizio della signorina di casa,
2944 9, 1| altra città, la premorta; un naufragio di templi e di case da cui
2945 9, 1| quel senso di disgusto e di nàusea che salì alla strozza e
2946 6, 1| che vi sedèvano, ingordi o nauseati.~Ho già detto quanto mi
2947 12, 3| canto mio, mi sento tanto nauseato dell'iniqua distribuzione
2948 3, 1| suòi amori, Margherita di Navarra dicèa che l'ùltimo le rinfrescava
2949 9, 1| silenzio nel quale mi sembra di navigare — ùnica vela perduta.~Ma
2950 10, 1| guanciale, cose vere e certe. La navigazione aerea, che ne' mièi sogni
2951 10, 1| nazioni. Annientato lo spìrito nazionale, ogni ragione o bisogno
2952 10, 1| mantenimento delle frontiere, le nazioni. Annientato lo spìrito nazionale,
2953 12, 30| in stamperia — perché è necessario che ti avverta che su ogni
2954 10, 1| infelicità: egli ha dunque necessità di èssere amato.~E Celeste
2955 12, 38| Pica e Depanis, — stagione nefasta in causa dei bagni, delle
2956 5, 1| attesa di un bacio.~Come negàrglielo? Con un sùbito moto posài
2957 1, 1| auguravo, che, dalle ditaccia negre e tozze — piedi mal dissimulati —
2958 2, 1| mentre il mare sferza — negro toro furioso — la coda sua,
2959 3, 1| bellìssima madre; sorgèvano Nèmesi e Delia, le spossatrici
2960 4, 1| urto infuriato de' cavalli nemici, si aprivano i reggimenti
2961 4, 1| felice di avere allora un nemico, ché sarèi corso a domandargli
2962 7, 1| nozze, il prete per benedire neonati, il mèdico per brindeggiare
2963 4, 1| eternamente ama?» Il cielo nereggiava di nubi, e le sue vìscere
2964 5, 1| senz'ossa, eppur tali, per nervosità, da non èsser piegate che
2965 12, 20| qualche cosa! L'eretismo nervoso mi tormenta, sino al momento
2966 7, 1| intrècciano, si confòndono, si neutralìzzano reciprocamente, e rèndono
2967 10, 1| ampia terra: le pioggie e le nevi di sìlice sònosi appena
2968 9, 1| senza un arbusto — una nevicata lunare. La si direbbe la
2969 12, 38| curiosità della letteratura nevrotica e faisandée, da destarti
2970 10, 1| sòstano in un'àula dalle ampie nicchie dipinte, e sèggono sul gradino
2971 7, 1| scosserella dalla invidiàbil nicchiuccia e corse a me, piroettàndomi
2972 1, 1| padre, impaziente di aver nipotini, in una torre, acciocché
2973 2, 1| piuttosto i gonfi occhi del suo nipotino, egli si arrese a tentare
2974 7, 1| anziché nò — ma quale più nobile schiatta non ha in sé del
2975 7, 1| essi possièdono una qualità nobilìssima di cui il cane difetta,
2976 11 | nel mezzo di tutti, il nòcciuolo della terra. Colèi che era
2977 12, 38| Vorrei offrirti contro le noie del viaggio certe curiosità
2978 1, 1| loro bianchezza mi dava noja alla vista e freddo al cuore.
2979 7, 1| ricche ed oziose quindi nojate persone, scoppiàvano quotidianamente,
2980 5, 1| forastieri sbadigliosi e nojati. Solo, dietro la grande
2981 6, 1| o dei mondi animati del Nolano. E però le altrùi glorie,
2982 12, 24| procura farmi conoscere i nom(inati)vi dello stabilimento
2983 6, 1| mani... — né come ella si nominasse sapevo ancora.~Ella, confusa,
2984 5, 1| concedèndosi tutta, a que' nostri non-sìmili.~Oh quanto mai vi rammento
2985 7, 1| genitori ed i bianchi de' nonni, e sulla tàvola vostra il
2986 4, 1| rumori. Essa infatti ha un nonsoché di divino, e, a differenza
2987 1, 1| quella filastrocca che pànem nòstrum. Poi mi si diceva di baciare,
2988 7, 1| sùpera l'appetito, né il notajo vi si presenta se non per
2989 6, 1| sposo felice, senz'òbblighi notarili o morali di rimangiarmi
2990 12, 35| novità, che a me sembra notevole per la fisiologia dei pittori
2991 5, 1| persona: essa ci fà sùbito noto con chi trattiamo, ché vi
2992 1, 1| indiano delle «Mille e una notti», che, refrattario all'amore
2993 1, 1| insaccato nella mia toeletta notturna, ossìa in un camicione lungo
2994 10, 1| Ed è pure in queste corse notturne della fantasìa, non distratta
2995 10, 1| suggeriti, divèntano, sul mio notturno guanciale, cose vere e certe.
2996 2, 1| ascolto, insaziato, lei che novella della rivoluzione francese
2997 2, 1| continuava a protèndere nudi rami e, già sì presta a
2998 | Null'
2999 4, 1| musicale. Della mia vita, numeravo in quel tempo diciottanni
3000 4, 1| rinserrava, con sì gran nùmero di pigionanti, quell'àngiolo
3001 10, 1| per le valli e pe' monti o nuòtano nel mare fumante. Altre
3002 9, 1| nell'aria che io aspiro o nuoti nell'ètere nel quale è tuffato
3003 8, 1| gorgo per raggiùngere a nuoto la riva donde voi mi accennate —
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