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grassetto = Testo principale
Parte, Capitolo grigio = Testo di commento
5004 3, 1| stelle il fulgore, di labbra tùmide e ardenti, di spalle trionfali,
5005 1, 1| mobiglia, entrò e si addensò, tumultuosa, una turba d'ogni forma
5006 3, 1| villose, la percorrèvano tumultuosamente, le chiome sparse, agitando
5007 6, 1| Di già! — esclamò ella in tuon di rammàrico, e taque.~La
5008 7, 1| mai accordarsi in nessun tuono e motivo, trovàronsi, per
5009 1, 1| addensò, tumultuosa, una turba d'ogni forma e colore: corpi
5010 10, 1| riflessione più insorge a turbare la schietta òpera del sentimento.
5011 1, 1| bombolotta in veste rossa e turchina. Una volta mi si volle per
5012 3, 1| spalle trionfali, di seni tùrgidi e eretti, di fianchi voluttuosi,
5013 10, 1| matricarie e erbe-savie, mentre tussilàggini odorose (priore della dottrinella)
5014 3, 1| terra, ci abbracciavamo tuttotremanti di gioja.~Ma, molto più
5015 5, 1| presso la mia, avèvala come ubbriacata. Fùrono quìndici dì, per
5016 9, 1| chiucchiurlare tutti gli uccelli di gabbia del vicinato.
5017 7, 1| intimità dell'affetto. Solo gli uccellini ed i gatti potrèbbero compètere
5018 10, 1| da penne papagalline e da uccello-mosca Si avanza una penna d'oca.
5019 5, 1| scrive e plasma, carezza ed uccide. Essa è l'azione ed è la
5020 3, 1| mùrmure dell'amore; pronte ad uccìdersi teatralmente sul corpo dei
5021 8, 1| raggiunto il cliente, e con l'uccisore si confonde l'ucciso. Senonché,
5022 2, 1| batto le mani di gioja, udendo della sua fuga, entro una
5023 10, 1| fremetti d'indignazione udèndone o vedèndone commèttere una
5024 5, 1| dolci parole e i sorrisi — udìbili e visìbili baci — e gli
5025 6, 1| volte ti ho dette e tu non udisti, che tante volte ti ho scritto
5026 8, 1| sulle scale, ella avrebbe udito da mè la tanto aspettata
5027 6, 1| borgata pettègola, un pùbblico uffìcio che non gli avrebbe permesso
5028 6, 1| silenzio che cominciava a farsi uggioso, le domandài quale fosse
5029 7, 1| pantòfole, consolazioni che, uguali, non ti dièdero mai gli
5030 12, 33| tua lettera — ma si doveva ugualmente aspettare fino a Lunedì
5031 10, 1| pendìo: vecchi con rami d'ulivo, fanciulle in càndida veste
5032 12, 12| riproduz.e di un quadro ultimamente esposto a Brera e che ora
5033 12, 31| il segno.~Oggi si fa un ultimo tentativo per vedere se
5034 12, 38| sorpresa per quella famiglia ultra borghese. Se no, amen. Naturalmente,
5035 12, 22| nel brougham di Via P.e Umberto. Mi occorre pel cenno della
5036 8, 1| affollata d'idèe e la pupilla ùmida di bontà del lor Creatore.
5037 2, 1| giaciuto sovra le zolle ùmide e intatte, o, più, ancora,
5038 10, 1| seccando il pròssimo, ed ùmili violette chièdono la carità.
5039 10, 1| accasciata sotto il peso di una umiliazione profonda. Oltre amore, in
5040 7, 1| addava di nulla, il mio umore; e, se gajo, ballàvami intorno
5041 12, 34| del nuovo lavoro. La quasi unanimità degli Italiani non legge,
5042 6, 1| generoso poeta ed ella si unì a mè nella lode. Avviato
5043 12, 30| faccio ora con questa prova unica rimasta in stamperia — perché
5044 12, 30| detto, quindi non ho potuto unire una prova con incollati
5045 7, 1| per la prima volta, all'unìsono nel far festa alla nuova
5046 12, 29| avviso che farò distribuire unitamente alle copie.~Sarà bene ch'
5047 8, 1| guardando gli oziosi fiori uniti in corone, che, ad uno ad
5048 12, 5| buon fine, troveranno, nell'unito foglietto, colle modificazioni
5049 7, 1| altro, e tosto l'idèa della universa comunione dei beni vi sembrerà
5050 4, 1| leggio. Poiché due lingue universali ci andiamo preparando noi
5051 6, 1| ricordo un mio condiscèpolo d'università, del quale si era pazzamente
5052 8, 1| scrìversi — nato alle càttedre universitarie ed alle tribune de' parlamenti,
5053 7, 1| il tuo stato: dell'ampio universo non ti si concèdano che
5054 1, 1| reverendi pasciuti alla sua unta cucina, si disputàvano seralmente
5055 7, 1| passioni che lo contùrbano, d'uopo sarà analizzare gli organismi
5056 3, 1| addensi pure la notte, l'uragano imperversi, strida il gelo;
5057 12, 38| termometrico di 37 gradi dell'alma urbs.~Continuo nei numeri di
5058 4, 1| ùltima avversa battaglia. All'urto infuriato de' cavalli nemici,
5059 12, 24| io ne faccia, come ora si usa, cenno nell'ultima pagina
5060 12, 14| poveretto alfabeto come io usai del tuo ricco pennello,
5061 8, 1| da una mano invisìbile, uscìi sul ripiano, scesi le scale,
5062 1, 1| procaccino suonava al nostro uscio, io correva ad aprirgli,
5063 12, 26| Revue Internationale che uscirà, credo, domani sono pubblicati
5064 11 | ma fu per mè — né mai ne uscirài.~Antonietta non giace più
5065 7, 1| augelletto, e tranquillamente uscirete di vita, come si esce di
5066 3, 1| quella bocca dond'èrano usciti tanti motti arguti e virtuose
5067 5, 1| divisa da mè da una via, uscivi sul terrazzino a coltivar
5068 12, 14| e nella speranza che tu usi il mio poveretto alfabeto
5069 8, 1| gli sia davvero, come noi usiamo augurargli, fàcile e pervia.
5070 6, 1| sogghignando dicesse: «ciò è d'uso», potrèi rispòndergli col
5071 12, 5| oltrepassa quello della carta usuale buona. Un mio conoscente
5072 5, 1| basta. Esìger di più, è usura.~Certamente, l'uomo il cui
5073 12, 3| compensi al lavoro praticamente utile ed al vero ingegno, in questa
5074 10, 1| disegni dei filàntropi dalla utilità suggeriti, divèntano, sul
5075 10, 1| lautissimamente. Tutte le utopìe de' poeti, dalla generosità
5076 6, 1| vigneti gravi di porpuree uve e sparsi di vendemmiatori.
5077 | V
5078 | v'
5079 12, 25| Conte Vittorio Turati — Mil. V. Bramante 21. Non mi ha ancora
5080 12, 21| Spero che queste parole ti vadano bene — Caso mai scrivimi
5081 6, 1| bocca di quali gattacci vàdano spesso a finire tante canarine
5082 2, 1| germoglio!~Ma, una primavera, la vaga pianta restò assopita nel
5083 12, 38| non Centenari come tu vai ripetendo — te ne ringrazio
5084 12, 19| essere invece Montecalvo in val Versiggia che fu antico
5085 12, 33| importa poco perché non vale la pena di spiegarsi meglio
5086 12, 37| minore [parola illegg.]. Valga ciò per tuo zio Centenari,
5087 10, 1| dispòngono a colline, a vallate. Sterminate penne paonine
5088 10, 1| mostri si muòvono per le valli e pe' monti o nuòtano nel
5089 4, 1| allora di udire due vecchi valorosi raccontarsi la loro ùltima
5090 1, 1| sentìi nel sangue quella vampa di caldo, quella scottante
5091 8, 1| amici, che intorno a mè van mancando. Ed io ed essi
5092 12, 20| farebbe dannosa e costosa e vana concorrenza all'italiana — ~
5093 4, 1| al cielo stellato, in un vaneggio di pensieri.~A un tratto
5094 6, 1| tra lo sprezzante e il vanesio, me le mostrava. Certamente,
5095 10, 1| nell'empireo e cantando vanìscono «come, per aqua cupa, cosa
5096 6, 1| dappertutto i documenti della sua vanità — d'impossessarmi di una
5097 5, 1| deserto per mè, godevo tutti i vantaggi, tutto il piacere della
5098 12, 9| presenta in ogni modo il vantaggio una volta letto, ed anche
5099 5, 1| burlerà delle gioje, che io vanto, del desiderio puro e del
5100 2, 1| tra essi una marionetta in vaporosa veste di ballerina, stelleggiata
5101 12, 33| la copertina di marmo di Varallo.~La carta per esigenze tipografiche
5102 10, 1| è la distanza. Basta, a varcarla, un moto di pàlpebra.~Quale
5103 4, 1| questa sostài. Non l'ho varcata, ma, a giudicare dall'emozione
5104 10, 1| carta oliata e dipinta, varia, mobilìssima.~Ma, di colpo,
5105 1, 1| variazioni, non sembrasse variare. Raramente invece, due faccie
5106 1, 1| dissimulàssero e se, mercè le lor variazioni, non sembrasse variare.
5107 10, 1| passeggio; là parecchie variopinte lanterne, accoppiate, dànzano
5108 2, 1| tègole e gatti, coltiva pochi vasi di fiori, sente per essi
5109 2, 1| di un monte, non ad altro vassallo, e in una ebbrezza di puro
5110 4, 1| vero un mazzo di fiori, un vassojo di dolci, una statua, un
5111 5, 1| un lago straniero, in un vasto albergo. L'albergo era stipato
5112 2, 1| Luigia, sì bella pure in vecchiaja, sorridente nel sonno, ringiovanita
5113 1, 1| Susanna in mezzo a' bramosi vecchioni — sentìi nel sangue quella
5114 5, 1| pur troppo, altri parlò in vece mia. Costùi potèa coprire
5115 4, 1| profètico sguardo imperiale vedèa la gloria — all'inno della «
5116 12, 9| luglio, quando anche ci vedemmo a Milano, ti ho raccontato
5117 10, 1| d'indignazione udèndone o vedèndone commèttere una malvagia,
5118 11 | ritrovài, al mio risveglio, vedèndoti. Il sogno tu sei, fatto
5119 12, 12| avendo quì occasione di vederne e anzi avendone io qualcuno.
5120 12, 7| che stii già meglio e di vederti al lavoro domani.~Ti bacio~
5121 12, 14| delle gru e dei bambù lo vedesse, ci si proverebbe ingenuamente
5122 3, 1| ascoltaste il silenzio e vedeste il cuore; che loro versaste
5123 5, 1| prima.~Un cuore fin quì vedesti, o amica geniale, che, anelàndone
5124 6, 1| imbarazzati. Ambedùe ci vedevamo in una posizione delicatissima,
5125 9, 1| io conosco chi sei. Io ti vedo attraverso i tempi e già
5126 8, 1| Viveva, insieme alla madre, vèdova di un impiegato, colla scarsa
5127 9, 1| Osassi solo di vòlgermi, la vedrèi in pien volto e le cadrèi
5128 12, 38| ad hoc. Sopra 100 persone vedremo se una dozzina si degnerà
5129 12, 12| carissima e col massimo piacere vedrò di accontentarti in quel
5130 2, 1| Oh quale provavo dolore, veggèndola, l'amata mia, obbligata
5131 6, 1| convenzionali di bel-giòvine che vèggonsi sui giornali dei sarti.
5132 9, 1| sembra di navigare — ùnica vela perduta.~Ma ecco un grosso
5133 4, 1| copriva, inghiottiva il sottil velabro di gioia. Solenne era il
5134 7, 1| ricordar solo il pacìfico velarsi degli occhi nella eternità
5135 4, 1| parecchie fanciulle abbigliate e velate di nero, e disotto i veli
5136 2, 1| affievolèndosi, io oggi li scorga velati come da nebbia, distinguo
5137 4, 1| in riva ad un lago senza vele, senz'onde, sull'aqua del
5138 7, 1| tranquillamente cibato... di veleno, offrirài grato il pan nero
5139 4, 1| velate di nero, e disotto i veli apparivan visetti dagli
5140 6, 1| porpuree uve e sparsi di vendemmiatori. Adele uscì in una esclamazione
5141 12, 10| compreso — le lire 1.40. Vendendolo a 5 lire, la Loro ditta
5142 12, 38| resto, in un paese, ove si vendettero 50,000 copie del Cuore in
5143 10, 1| semplicetta, le mani, già venduta al più ricco...~Ma in mezzo
5144 | venendo
5145 10, 1| obelischi che èrgonsi innanzi ai venerati piloni. Pur quì non si tratta
5146 7, 1| da Ròbinson Crusoe senza Venerdì — le bestie (tra le quali
5147 3, 1| lombarde, lo spìrito delle vènete e il calor delle sìcule.~
5148 10, 1| brillar desideri, né le vèngon taciuti. Ma sì grossolani
5149 9, 1| degli obliati mièi libri mi vèngono incontro, mi sèguono, mi
5150 | veniamo
5151 | venisse
5152 | veniva
5153 3, 1| piacèvan le labbra donde venìvano, e mi sollazzavo con Lilì
5154 | venne
5155 | vennero
5156 2, 1| rimorsi della castità: quel ventaglio dalle stecche d'avorio dorato
5157 6, 1| volumetto verde — una magrolina ventenne, tutta sola, che intorno
5158 9, 1| di aque increspata da un venticello e impietrita; un mare di
5159 10, 1| dirmi infelice. Se, delle ventiquattr'ore, che fòrmano il sòlito
5160 12, 3| dell'edizione alla metà del venturo ottobre, in cui si riapre
5161 10, 1| infuriata — ad un lungo e verdastro lampione, il marito; da
5162 3, 1| nuda mano sia colla maga verghetta dell'arte, presto passài
5163 5, 1| fresche fragranze delle verginali tue carni affluìvano come
5164 10, 1| diffonde in un tempio. La vèrgine figlia di Faraone siede
5165 10, 1| ruina di una famiglia. La verginella a lui corre e gli stende,
5166 6, 1| amori degli altri, quando veri e profondi, mi consòlano
5167 12, 9| chiamata di seta benché in verità sia tratta non dalla bava
5168 8, 1| dura la malinconìa, quel verme in un bottone di rosa, roditrice
5169 10, 1| giòvani sotto le loro fine vernici, sì ottusi alle poesìe della
5170 2, 1| piroettando, fisàvami col verniciato suo sguardo, acceso roteante
5171 3, 1| vedeste il cuore; che loro versaste nelle vene l'agitante liquor
5172 10, 1| foglie di rosa e di làuro versate in capo al poeta, vòlano
5173 2, 1| insensìbile pianta e le versavo continuamente al piede aqua
5174 12, 19| invece Montecalvo in val Versiggia che fu antico possesso e
5175 10, 1| esistenza che chiamerèbbesi verticale, trànsito alla orizzontale,
5176 12, 16| Non dimenticherò Occioni e Vertunni, né i marmi antichi.~Ciao
5177 7, 1| e piangeva che al suono vespertino delle campane. Ed era un
5178 3, 1| stratagliate dai figurini di un vestiarista teatrale o da una tela di
5179 8, 1| lor fatta la carità di non vestirli neppure di abete. Ai ricchi,
5180 10, 1| cunìcolo, le cui pareti, vestite di marmi scritti, ricòrdano,
5181 2, 1| assistevo con pena, dietro i vetri delle nostre calde stanzette,
5182 7, 1| tante volte che col tuo vezzeggiare, colle smorfiuccie, colla
5183 5, 1| Era il vagone occupato da viaggiatori, uòmini tutti: non rimaneva
5184 2, 1| orologio napoleònico dal vibrato tic-tac. E il monòtono monosillàbico
5185 4, 1| il giorno durava in mè la vibrazione di quella voce e ansioso
5186 2, 1| pensieri e d'affetti, sue vibrazioni. Montesquieu ha fondato
5187 | viene
5188 9, 1| vita.~E cammino — cammino viepiù spedito — talvolta con la
5189 12, 37| lavoro e di responsabilità mi vieta di occuparmi di molte cose.~
5190 6, 1| reti acùstiche della tua vìgile!~Senonché, quanto mi è a
5191 6, 1| ancora, d'uomo che, feroce e vigliacco, fà piànger colèi che lo
5192 6, 1| carrozzella, e comprammo dai vignajuoli una grembialata di gràppoli.
5193 12, 34| quei figli di preti e delle vigne delli Castelli da cui dipende
5194 6, 1| forastieri.~Passava la strada fra vigneti gravi di porpuree uve e
5195 2, 1| consultò il giardiniere di una villa vicina. Come una mèdica
5196 7, 1| quest'ùltimo rispondeva villanamente a tutti e due. Rado il giorno,
5197 3, 1| cotonina e stallàtico delle villane lombarde. Con essa avrèi
5198 3, 1| e satiretti dalle coscie villose, la percorrèvano tumultuosamente,
5199 10, 1| getta, gli si avvinghia al villoso torace, baciando avidamente
5200 8, 1| eppure, dalla ignorante viltà de' tuòi concittadini costretto
5201 10, 1| pesante del rè d'Etiopia né di vincere al corso la leggera gazzella
5202 5, 1| ci guardavamo sempre e vincevamo mai.~Quanto alla terza,
5203 10, 1| promessa del tàlamo — il vincitore. Ella ha eletto il più saggio.~
5204 8, 1| mi trasporti, e se ancor vinco la smania di gettarmi nel
5205 12, 3| archeologica? — Libero da ogni vincolo, rosicchio novità letterarie,
5206 9, 1| mi sono buttato vestito, vinto dalla malinconìa e con essa
5207 10, 1| reseda s'incontra con una viola del pensiero e pìgolansi
5208 10, 1| azzurri, coni gialli con òvoli violacei, stelle bianche con triàngoli
5209 8, 1| inutilmente invocante pietosi violatori alla regia sua tomba, troppo
5210 7, 1| desiderio, troppo — come buffo violento — lo spegne. Tea aveva fatto
5211 4, 1| lingua. Tante ànime, tanti violinisti. Nel pianoforte senti sempre
5212 9, 1| Mi caccio in vie ed in viòttoli fuori di mano. Della bìpede
5213 12, 18| frontispizio e l'indice sono già da Virano. Il libro è tutto composto
5214 11 | non giace più nella bara virginea. Ella siede sul tùmulo,
5215 8, 1| sollevasse per non sciupare il virgineo corpo che le dormiva sotto,
5216 3, 1| usciti tanti motti arguti e virtuose sentenze, e Vittoria Colonna
5217 7, 1| virtù, mal si soppòrtano i virtuosi, tanto più trattàndosi di
5218 4, 1| nereggiava di nubi, e le sue vìscere rumoreggiàvan tempesta.
5219 4, 1| disotto i veli apparivan visetti dagli occhi rossi e dalle
5220 5, 1| e i sorrisi — udìbili e visìbili baci — e gli innocenti rossori
5221 12, 38| È venuto Berri a farti visita? Gli diedi il tuo indirizzo.~ ~
5222 1, 1| verde prato di felpa col suo visoccio dalla paffuta bontà e col
5223 7, 1| sulle ginocchia. Sempre vispa e contenta, del resto, perfino
5224 1, 1| che quella bellìssima era vissuta mille e mille anni prima,
5225 2, 1| mòbili grandi e piccoli, vissuti con mè o con i mièi genitori
5226 1, 1| fiori son nati a fiorire non visti e a pèrder la loro fragranza
5227 4, 1| vitrificazioni a colori, vitrifatto pure io: talaltra ancora,
5228 4, 1| cristallo di rocca e le piante vitrificazioni a colori, vitrifatto pure
5229 3, 1| incitante a nuove pugne e vittorie. Non vi ha gagliardo intelletto,
5230 8, 1| sàlgono sempre più alte e vivaci, e sempre il monte più cresce
5231 10, 1| fòndono in un chiarore ùnico, vivacìssimo. Èccomi in una immensa città,
5232 10, 1| parecchie individualità e che si vive, successivamente, più di
5233 5, 1| linguaggio, e però in esso, vivente deserto per mè, godevo tutti
5234 11 | proteggitrice riposo la fatica del vìvere e sul tronco di cui ho per
5235 8, 1| studentescamente avevo alloggio. Viveva, insieme alla madre, vèdova
5236 12, 26| che Cameroni raccomanda vivissimamente la cosa.~Rispondo, pure
5237 3, 1| conoscèvano il pudore del vizio, non la modestia della virtù.
5238 4, 1| suona che, alleàndosi alle vocali minugie, trova una lingua.
5239 6, 1| carìssimi nipoti mièi?» — vociava egli a noi o piuttosto ai
5240 12, 21| fare lo zinco a Milano.~Voglimi bene e credimi aff. tuo~
5241 | voglio
5242 6, 1| che si comprèndono e si vògliono bene; io mai non mi posi
5243 6, 1| potevo, il passo, mentre vojaltri lo allungavate, accompagnavo
5244 9, 1| sensazione di leggerezza di chi vola, sognando. Anche le rovine
5245 5, 1| inseguendo or le farfalle, volanti fiori, or noi stessi, ci
5246 | volendo
5247 5, 1| oprare il bene, quella di volerne, è, per sé sola, tale, che,
5248 5, 1| piegate che a forza, se non volèvano cèdere. I microscòpici òrgani
5249 | volevi
5250 7, 1| grembo, come in casa sua, volgèndomi una guardatina, come a dire:
5251 9, 1| capelli. Osassi solo di vòlgermi, la vedrèi in pien volto
5252 5, 1| intèrprete o còmplice della volontà, la mano coltiva ed edìfica,
5253 1, 1| tele pìccole e caste che io volsi la mia attenzione, trattenèndola
5254 5, 1| piacèvano tutte e le avrèi tutte volute.~E, una appresso all'altra,
5255 1, 1| sdrucciolavo, mi tuffavo voluttuosamente nelle càndide onde delle
5256 3, 1| tùrgidi e eretti, di fianchi voluttuosi, di rosati ginocchi e piè
5257 9, 1| per porticati che sono voràgini di oscurità, il mio passo
5258 12, 33| lasceranno il segno come vorresti — ~Se avrò qualche cosa
5259 | vostri
5260 11 | lontana lettrice era ne' voti mièi. Come poss'io desiderarla
5261 8, 1| minerbina, sono spenti i suòi vulcanetti, perocché sovr'essi più
5262 | vuol
5263 | vuole
5264 7, 1| suo sacchetto di bile a vuotare: la signora garriva aspra
5265 2, 1| sembianze di Vènere. Col vuoto dinanzi a noi, senza scopi,
5266 3, 1| provvisoriamente nel giòvane Wàlter, vedevo accòrrere e rifugiarsi
5267 9, 1| bianche manine coperte di zaffiri e smeraldi; appàjono, amichevolmente
5268 7, 1| imbalsamata mia amica, col tuo zampino anteriore levato, le orecchie
5269 12, 35| parola sulle Scintille di Zara, fervido giornale letterario
5270 8, 1| e in gelo, attendendo la zàttera del destino che a voi mi
5271 12, 34| volta ad un galantuomo, zelante e laborioso — e sua moglie
5272 12, 19| Montecarlo. Erra. Sono nato a Zenevredo presso Stradella. Il paese
5273 5, 1| in uno di que' silenzi zeppi di tante parole, mentre
5274 12, 31| per soprapiù un inchiostro zeppo d'olio rende già difficile
5275 12, 9| potersi] riprodurre in zincotipia il che si farebbe qui a
5276 10, 1| altre procèdono ràpide e zitte nel cunìcolo, le cui pareti,
5277 2, 1| volentieri giaciuto sovra le zolle ùmide e intatte, o, più,
5278 12, 4| ritirare i volumi dello Zollner, secondo l'intelligenza.~
5279 7, 1| uòmini in un pràtico corso di zoologìa morale.~Di tutte le bestie,
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