Lunedì sera =
Sette novità letterarie aspettano sullo scrittoio, che dedichi loro una delle
mie solite masturbazioni bibliografiche e non so decidermi a questa inutile
funzione giornalistica, se prima non ho terminato l'articolo per gli Amori.
Guai, se mi monto per qualche cosa! L'eretismo nervoso mi tormenta, sino al
momento beato della parola fine. Il pacco postale, da te annunziato, non mi è
ancora giunto. Ed io lo sospiro, quanto una gita sullo Stelvio! Implorai (sic)
da Papa, lo spazio per due articoli, a caratteri piccoli, sull'Italia dell’1 e
2. maggio. E mi fu concesso, benché la bibliografia sia l'ultima tra le
rubriche giornalistiche nel nostro paese. Si vede che ti vuol bene. Io dividerò
la mia roba così: Presentazione degli Amori — L'autore e la critica it.a
e straniera — Il tema del libro, spiegato colle stesse tue parole, mutando io
in egli — L'edizione. Appunto perché non credo niente affatto all'influenza de'
miei giudizi sui lettori, preferisco servirmi di te stesso e degli illustri
critici tuoi, per indurre il pubblico a prendere in mano il tuo nuovo volume. —
Pompeo cerca il caldo sull'Eupili suo. Non gli ho potuto parlare dell'ediz.e
francese, ma a priori credo, ch'essa farebbe dannosa e costosa e vana
concorrenza all'italiana —
Riposa calmo
sulla conservazione de' tuoi documenti. Molto meglio dei quattrini, so
custodire i libri — Hai avuto torto, non venendo con me da Grandi. Ti avrebbe
accolto trionfalmente, e tu avresti fatto lo stesso pel suo meraviglioso
modello. Salutami Levi e Valentini e non abusare delle eminenti.
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