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MEZZANOTTE
Mezzanotte!
Lettori mièi, niente paura! non
vi allargate dal muro. Oggidì, questa non è più l'ora dei ladri; oggi, si ruba
in pieno meriggio.
È l'ora, invece, in cui il
mercato di Priapo affolla.
Già il bujo pesa su quelli
intavolati, più che campi dell'arte, ruffiani dei vizi; e le torme di lupe
dalla voce ràuca, che il dopopranzo battèrono i marciapiedi infranciosando i
cervelli mezzo intontiti dal cibo, son covigliate e tripùdiano; già quasi tutti
serrati son que' caffè, ove dei còsi, torti di gambe come di ànimo, spàrsero
effigi di pezzi di carne con l'indirizzo dietro; e la timidetta fanciulla, che
poco innanzi valzava sotto gli occhi di mamma con qualche bel cavaliere, dorme,
imaginando di lui, ignara di che gli servì. Or la città va prendendo una
sospettosa aria; quella di una ragazza, che, con gli orecchi attesi alla porta,
legga un volume senza nome di tipi.
Ve', un barbigino di
quindici anni, il cappello negli occhi, che rade il muro di un vìcolo. Egli
potè fuggire da casa, e, mentre il vecchio suo padre lo sogna in preghiere,
egli… Và o viene? È troppo allegro; và… E quel bambino, tristo, stracciato,
su'na scalèa, che aspetta? Pare venda fiammiferi… Fiammìferi solo?
Intanto, dei broughams
dalle tendine calate fanno a precipizio, ché il Diavol li porta, la strada.
E intanto una carrozza si arresta
in una via tortuosa che fiancheggia la Corte. La sentinella rintana. Lo
sportello si apre; ed ecco un alto signore, il quale offre la mano a una donna
incappucciata e dal vestito che fruscia. Tò! quel signore non rièscemi nuovo;
mi par d'averlo ammirato ad una mostra di truppe, in tanto di fanfarona divisa,
isputacchiata di principesche decorazioni… E la bella sua moglie gli passa
dinanzi. Egli le fà un ampio inchino, e, come la vede sparire in una piccola
porta — porta alle grandi fortune — tutto orgoglioso di ben meritar
quelle insegne che incuginan col rè, rimonta nella carrozza.
Un'ora!
Uòmini inferajolati, a viso da
campana e martello, ne pedònano ancora, tossendo; o ne vèngono incontro
soffiàndosi il naso. Aumèntano dalle finestre i pst pst; alcune vie, da
cima a fondo, pispigliano. Nabucco imbestia; la città è in frègola.
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