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Carlo Dossi
Goccie d’inchiostro

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  • GOCCIE D’INCHIOSTRO
    • 7 - ODIO AMOROSO
        • -3-
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-3-

 

In verità, era un bruttìssimo scherzo! Poiché Leopoldo fu tornato all'albergo e fu nella càmera sua, solo (ché egli avèa lasciato ancor la sorella in collegio sotto la scusa che tra pochìssimi sarebbe venuto a pigliarla per condurla alla villa) cominciò a lagrimare, poi ismaniò, e finì tempestando. E che tempesta la fosse, il conto dell'albergatore può dire!

No; la sorella di oggi non dissolveva l'amata di jeri. Argomentava pur bene la signora Ragione, ma il Sentimento, non ne capiva il linguaggio. Leopoldo pensò di scrìvere ad Ines, di dirle ch'egli era obbligato di ritornare in Amèrica, che lo obbligàvan gli affari, e ci si pose a tamburo battente. Ma, fatto due righe, sostò. E l'avvocato gli crederebbe? con quale fronte abbandonar la ragazza, che, forse, anzi! certo, certìssimo, l'avèa solamente a fratello? dove la volontà? dove l'ànimo forte?… e stracciò il foglio, poi il quinterno.

Si alzò disperato. No! egli non dovèa allontanarsi da lei… cioè, non poteva, perché…

E trasse un sospiro di avidità, e abbrividì del sospiro.

 




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