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Carlo Dossi
La desinenza in A

IntraText - Concordanze


   Parte,  Capitolo
1 1, 1| muta in un canto. Èccoti , Cicio mio, irrigidito sulla 2 1, 1| Très-volentiers, chevalier.» (e Isa accoppiava lo zufolotto 3 1, 3| dinanzi la medèsima coppia. Ma , da due mani guantate, una 4 1, 5| effetti dell'amicizia!»~E «mon trésor! — ¡gioja mia!» 5 1, 7| sarèbber felici di...» e ti azzitta arrossendo. Vedrài, 6 1, 8| meno che in vita. Ma almanco l'ingiuria, venendo 7 1, 9| singhiozza il barone, e sommove tutta la mèdica 8 1, 9| temperargli il dolore, è il frutto dell'amor della 9 1, 10| diventava certezza, scorgendo, presso, una imagine del 10 int, 1| sull'altra spalla di lei, un giovinotto in prima erba 11 2, 1| intorpidito l'ingegno è a confortarlo con rammentargli 12 2, 2| una cosa non uomo, e alto . Non un rapporto tra loro 13 2, 3| sbadatamente alla bocca. E , il cameriere gli depose 14 2, 3| lucerna. Ecco l'idillio...»~E Nino, diffùsosi alquanto 15 2, 4| bocca un momento, e alto ; parola inventata dai ricchi 16 2, 4| vecchiastro — che, soffermato presso, orecchiava — avanzando 17 2, 5| Si direbbe perfino che ti stai impigliato in qualche 18 2, 6| Brianza.»~¿Eccome no? Non era a funestarlo con la velenosa 19 2, 6| Ebbè, in compenzo...» e parèa che la voce di Gea 20 2, 8| scozzone, salvo a cacciarlo, sui due piedi, dal tàlamo 21 2, 8| pupille di vetro. E, di una settimana, una notte, 22 2, 9| che s'avvìano a cena.~E , il teatro a poco a poco 23 2, 10| coral manganella di... e addita a una suora. È suor 24 2, 10| nitrose pitture di Santi, per cadere nelle repubblicane 25 2, 10| assiepa notte su tutto.~Ma, di a poco, un barlume. Odesi 26 int, 1| che è calvo, stà sempre allo sportello col suo cilindro 27 3, 1| quale magra figura fan quelli spauriti tuòi stinchi, 28 3, 2| Virgoletti rispose; e , togliendo gl'incastri alla 29 3, 2| completa, pendèa qual làgrima per staccarsi dal ciglio. ¿ 30 3, 3| principessa m'aspetta.» E , piroettando sui tacchi 31 3, 5| È una grazia di Dio,» e don Perlasca spiegava sul 32 3, 5| lògore ginocchiaje, rimaneva curvocurvo per il lungo 33 3, 6| vellutato tappeto. Rimase immòbile, su gambettucce 34 3, 6| chioccia dei letterati... E sembrava a Giacinto di eròmpere 35 3, 8| ragiona meglio del mio e arma una requisitoria contro 36 3, 9| trova già scritto. E c'è pronto un prato di tavolone 37 3, 9| conde, visconde, baron... e un rosario di tìtoli, indispensàbili 38 3, 10| se osasse?› Ma lasciàmola . Io non ti accampo a testimonio 39 fin, 1| gambe rotte di letto... — e mi diedi a spaccare, e,


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