10-ammac | ammae-avvel | avven-calot | calun-combi | combu-culmi | culto-effer | effig-folat | folie-grigi | grigl-ingiu | ingof-legum | leleo-micio | mida-onori | onus-peste | pesto-proso | prosp-rigua | rigui-scegl | scelg-silen | silla-squar | squas-tirar | tirav-vesci | vespe-zufol
grassetto = Testo principale
Parte, Capitolo grigio = Testo di commento
3006 3, 4| nè più nè meno delle due effigi del turco e del cioccolatiere,
3007 2, 10| vista delle pietre tombali effigiate a badesse, rìgide al muro,
3008 3, 5| se puòi, in cui non si effonda la soave influenza della
3009 fin, 1| agli amanti, e di Marìa Egizia, la battezzata colle làgrime
3010 fin, 1| spiccàndone, mercè un tau egizio di ferro, una scintilla
3011 1, 7| nascondi «les mignons de l'Eglise», «les confidences d'un
3012 mar | fossi nelle grazie di sìmili egrege persone (uòmini meno di
3013 mar | a mè preme avvertire gli egregi lettori: I° che l'autore
3014 1, 9| putativo, il medèsimo naso, la eguale espressione (oh! questo
3015 int, 1| tutti, fuorché nel nùmero, eguali; dai tanti consìmili visi,
3016 2, 5| lèggerlo, dovrài tagliarlo egualmente? Anzi, come reliquia, che,
3017 3, 6| Chisciotte, Rocinante y el rucìo, che si fregàvan le
3018 3, 2| un omino di quelli, tutto elasticità e tutto pepe, nati a confòndere
3019 3, 8| Santi Padri, Aristòtile, D'Elci, Giordano Bruno, Acidalio,
3020 3, 2| in cammino e la gentile elefantessa, sempre seguita dall'adiposa
3021 mar | sentenzia una bella sveltina in elegantìssima toeletta forense (comeché
3022 1, 2| flessuosa come una spiga, di elegantìssime forme, quelle forme nate
3023 1, 5| entrando di pressa in un elegantìssimo àbito di mattina nel gabinetto
3024 mar | sempre? ¿che quelle clàssiche eleganze da essi additate a modello,
3025 1, 6| Ella siede a scrittojo, elegge un fogliuzzo dalla nera
3026 1, 5| Merci,» fece la Millerose, eleggèndone una, «¿E questo Azzolino?»~«
3027 fin, 1| Marozia, Cleopatra, per elèggerne penne paonine e tacchi alti
3028 3, 7| tesseva sulla cassetta della Elemòsina!~E, mentr'ella dicèa, la
3029 1, 1| un mucchio di bambolucce, elèssene due e poi altre) «Allumez
3030 3, 6| Quand'ecco, uno squillo di elèttrici campanelli, e quasi tosto
3031 mar | e già può dirsi a tutto elèttrico, verso il comunismo più
3032 3, 8| la quale ha già commosso, elettrizzato, fanatizzato i pùbblici
3033 1, 2| frèmito verginale, che si elevava quasi a implorare pietà,
3034 3, 3| Tanto nella più meditata elezione quanto in un tratto di buschette
3035 fin, 1| la Borgia, Caesar regina, Eliogàbalo... e mille e mill'altre.~
3036 3, 10| Ei sà di muschio, viola, eliotropio, patchouly, Jockeyclub,
3037 fin, 1| Agrippina, Contessa Matilde, Elisabetta la grande, Cristina Di Svezia,
3038 1, 3| la rimparàvano; èrano o elle (l) appajate con i o minùscoli
3039 2, 10| secchiolino, inghirlandato di èllera... e quel camposanto in
3040 fin, 1| e un po' del cervello d'Eloisa, turbolente di sogni, alla
3041 1, 10| rose-Pompadour... et un peu d'émailline aux lèvres... Merci, Dieu
3042 2, 10| fragranza miracolosa che emana l'arca della lor Protettrice,
3043 3, 8| rinnovatrice non giunse ad emanciparsi che dalla sintassi. Ula,
3044 3, 8| dunque?» le dimandài. «Vuòi emanciparti anche tù?»~Ella sorrise
3045 3, 8| della grand'òpera della Emancipazione.»~Così dicèa un biglietto-programma
3046 mar | sy dé pou tì kakon légon émauton léleoa?~¿Parlo molto di
3047 1, 5| due soli minuti pour t'embrasser...»~«¡Gioja mia!» esclamò
3048 1, 1| domicilio compromettendo la sua emèrita età, o lo squillo di gràndine
3049 3, 4| turco e del cioccolatiere, emèriti portinài; è là ancora, dico,
3050 3, 6| soffrìssero tutti di feroce emicrania, almeno a guardarne le pèndule
3051 1, 8| notte, conjugal nausea, emicranie, quattro lune ogni mese,
3052 1, 1| tempo, nemmen di servire) emigrare in uno stanzone remoto,
3053 3, 2| dottore della magnetizzata e l'emigrato e il ferito «per la patria
3054 3, 9| màssima parte del seno le emigrò nella schiena ed il poco
3055 2, 10| Patriarca che ufficia. Sua Eminenza intuona in falsetto, il «
3056 3, 8| del nuovo e del vecchio emisfero, s'invìtano i veri amici
3057 mar | mezzo accennate (quel pleou emisy pantòs che Esìodo dà come
3058 fin, 1| Filomela, Tàmar, Erodìade, Emma, Lyonna, Jezabel, Mirra,
3059 mar | il senso di quel frasone empibocca, incapàronsi di fargli significare,
3060 3, 8| il Colossèo, fibbie à l'Empire, braccialetti barocchi —
3061 2, 4| aprirò un negozietto, gliel empirò d'avventori,, poi, quando
3062 mar | cercando ingrossare la voce con empirsi le profilate narici di tabacco
3063 fin, 1| scoperchia, la caldaja s'empiva — una variopinta miscèa
3064 3, 8| città, donde nutre la sua enciclopèdica ignoranza e però ha l'ìntima
3065 1, 7| confidences d'un sofa», «l'endroit des dames» e sìmili scàndali
3066 fin, 1| bugìe, tutelari spugnette, enigmi, fughe per farsi inseguire,
3067 2, 10| animàbus vèstris; jùgum ènim mèum suave est et ònus mèum
3068 3, 9| bianco non spicca se non la enorme inamidata gorgiera, sìmile
3069 2, 6| Ppe santa Pizzuteta! ¡T'ensegnarò io a stane allegro ffora
3070 1, 10| C'est ca; en m'entourant ensuite les cheveux avec un ruban
3071 1, 10| rimasti, «C'est ca; en m'entourant ensuite les cheveux avec
3072 | entrambi
3073 mar | correnti della percezione èntrano in essi simultaneamente
3074 3, 7| èrano usciti: cominciava a entrare il Signore.~Ed io, in una
3075 2, 3| àere meno denso di vizi entràvami nel polmone, mi si ossigenàvan
3076 1, 10| Notre Seigneur, peut-il entrer à présent?»~«¿Où est mon
3077 fin, 1| labbro mi fà: «Ti attendevo.»~Entriamo. È uno stanzone illuminato
3078 1, 10| ospedale e la profumerìa, entrò, sulla punta de' piedi,
3079 3, 7| occhi, nè mai ci pare di entusiasmarci, di crèdere mai abbastanza.~
3080 1, 9| espansioni d'amore, agli entusiasmi materni, subèntrano iròniche
3081 3, 2| ripeteremmo le esclamazioni entusiaste del signor Virgoletti al
3082 3, 9| vecchi, la baronessa avèa entusiasticamente adottata l'acconciatura
3083 3, 6| Hans Hänschen, autor loro, enumerava le càuse filosòfiche e stòriche
3084 3, 8| esaminata da tutte le parti, si enumereranno i tìtoli suòi psicològici
3085 3, 6| primo dente di latte, poema èpico,, gli oè oè, versi infantili,
3086 3, 1| scienza; è il paradiso di Epicuro e Gorini. In quello infatti,
3087 3, 3| in un crocchio d'amici l'epigramma e il bisticcio, morsi privi
3088 2, 1| bramerebbe inghiottire ne' suòi epilèttici amplessi...; O dottore!
3089 2, 1| conia epigrammi, sibbene epitafi. Il buon uomo è diventato
3090 3, 8| se i maschi — alla nostra equa domanda — rispondèssero:
3091 2, 1| Gettati via i volumi dell'equànime scienza, noi lo vediamo,
3092 3, 8| logaritmi, àngoli, lati, equazioni, sono obbligate, per i conti
3093 1, 7| tale che può mandarci in un equipaggio da rè, e ci può far baronesse,
3094 1, 2| sanguisughe, che, come si sà, equivale a un ‹tua per sempre›. E
3095 2, 2| dire, come di sé Garibaldi ‹equivalgo a un esèrcito.› O tu amorino
3096 3, 6| dirò meglio, a scanso di equìvoci, era un servo con un vassojo
3097 mar | verso il comunismo più equo e la più ordinata anarchia.~
3098 2, 8| castità; diciàmolo anzi, èrale odioso una sola spece di
3099 | erano
3100 3, 8| non le bàstassero, ella èrasene aggiunti più che poteva
3101 1, 2| a rincontro, un cespo di erbasavia che vuole dire ‹sei freddo.›
3102 3, 2| perdèvano assieme fra l'erboline e i fagioli a caccia delle
3103 3, 2| nostri fratelli rurali, ùnici eredi della paterna ampia ospitalità.
3104 int, 1| s'ha in prospettiva una eredità, o per lo meno, un terno.
3105 3, 2| sotterra.~¡Oh marito infelice! erèdita 100.000 di rèddito, ¡eppur
3106 int, 1| casi di maggiore scomùnica, eresìe da tanaglia e da rogo. Troverài
3107 fin, 1| che può, dopo vani conati, èrgersi intera; e si erge prendendo
3108 sin, 1| lenzuola troppo ampie per uno, ergete al cielo (del letto) i lìberi
3109 3, 6| carta che parèan di pezza si ergeva da un mucchio di manifesti
3110 | ergo
3111 mar | affèrmano, diretto ad vìrgam erigèndam, ¡si sèrvano! Àbbiano in
3112 2, 3| cui lapidossi Natura per erìgerle-sopra un monumentale ricordo,
3113 fin, 1| mirto, ciuffi di sàndice, eringe, puleggio, ruta e mandràgora,
3114 int, 1| però si fà bene a tenere ermeticamente chiuse le imposte dai vetri
3115 fin, 1| nomi di Filomela, Tàmar, Erodìade, Emma, Lyonna, Jezabel,
3116 2, 2| la morte dei così detti eròi, o, quanto viene lo stesso,
3117 3, 8| col numerarvi le nostre eroine dalla Saffo alla Sand, la
3118 3, 6| lì sembrava a Giacinto di eròmpere già dal suo uovo.~In quel
3119 2, 1| Scena prima - Eropatìa~ ~Se ad uno di que' rarìssimi
3120 2, 5| letterario purista dalle eròtiche sgrammaticature, che mai
3121 mar | malincònico e verginale erotismo dell'adolescenza che più
3122 2, 2| riaffermati nel proprio, màssime errando. Non havvi impresa più temeraria
3123 2, 5| vero? ¿le balconiere, le erranti? ¿noi le scucite, le avvelenate,
3124 sin, 1| spècole bàttano giusto od errato; và per suo conto e ben
3125 1, 2| fraudando il suo alfabeto dell'erre, nel che però si capiva,
3126 int, 1| allungarsi la nota, sempre all'erta pel saldo; questa, o a darle
3127 2, 10| archi e baratri di scale ertìssime e sotterranee; poi, le fiammelle
3128 3, 1| centella — con calma, con erudizione. Il primo amore ci apre
3129 3, 5| testo è preciso: maledicti èrunt filii filiòrum tuòrum usque
3130 avv | e susseguente la frase (es. ¿Mi amerài? — ¡ Vatti a
3131 1, 3| sua manaccia sul cuore, esalò un sospirone d'arrosticciana
3132 2, 10| fisa intensa nel Cristo, si esalta, trasfigùrasi in lui. Non
3133 3, 1| alle bugìe della teletta, esaminando uno scartafaccio giallastro,
3134 3, 6| coraggio, permìsegli di esaminare più davvicino e al minuto
3135 3, 8| conferenza, la donna verrà esaminata da tutte le parti, si enumereranno
3136 3, 7| sbraitò la megera, ràuca ed esasperata. E fece per spianellar sui
3137 fin, 1| parèvano «sì», piàttole ed esche, banderuole e farfalle.
3138 2, 6| Non fate scàndali!» esclamài, rattenendo, se non altro,
3139 mar | ti diedi per gli occhi?» esclàmano insieme due bàmbole, giojellate
3140 mar | effetto d'impudicizia, punti esclamativi, e, più ancora, d'interrogazione,
3141 avv | doppio punto interrogativo od esclamativo, ossia antecedente e susseguente
3142 3, 2| pianta! oh che pianta!» esclamava l'ometto. «Scusi, madama... ¿
3143 3, 8| donne. «¡Anima càndida!» esclamàvano queste. — «Tutto pelo,»
3144 avv | lunghi in cui la domanda o la esclamazione non apparisce chiaramente
3145 mar | letteratura che si occupasse esclusivamente (perdonate la frase) dei
3146 mar | per conto suo, dei frutti esclusivi del proprio suolo e del
3147 1, 8| Teresa avèa coperta la cornea escrescenza del signor Pietro Taddèo
3148 3, 2| E già avèa, a quell'ora, esercitato ogni sorta di «mestieri
3149 1, 5| implòrano tutti e il mio Ugo lo esige. Una volta che questo benedetto
3150 2, 10| ritornàrono al sole per esìgervi i requie, o d'aqua santa
3151 2, 5| se ciò non ti basta, ma esigi altre prove di nobiltà,
3152 mar | considerino, dico, questi esimii signori (del che caldamento
3153 mar | quel pleou emisy pantòs che Esìodo dà come règola d'arte) fanno
3154 int, 1| una donna, mezza età non esiste; da giovinezza a vecchiaja,
3155 mar | suggerirne, deve l'intreccio sì esìstere ma non troppo apparire,
3156 1, 5| proprio... ¡come se neanche esistessi!»~Isa si morse le labbra,
3157 1, 6| Magnìfico avrèbbero meglio esitato le lor mufferìe sulla càttedra
3158 mar | letteratura paesana, nè dell'èsito degli sforzi coi quali tentài
3159 mar | ohimè dei grammàtici e gli esorcismi dei preti sanno o potranno
3160 2, 5| animosità di mestiere! Ché, a esorcizzare il demonio che nel sangue
3161 2, 3| è gonfio, ha bisogno di espàndersi, di cantare il Tedèum.~«¿
3162 1, 9| tratto, altra scena. Alle espansioni d'amore, agli entusiasmi
3163 1, 10| qu'une petite boucle à l'espiègle me siérait bien sur le front?...
3164 mar | mutò stile: siamo figli di esploratori, e viaggiatori noi stessi,
3165 1, 7| perocché è tutto soppanni, esponèndogli poscia il mio dubbio, che
3166 3, 5| sudore, «a quali rischi ci esponi. Proprio jer l'altro se
3167 mar | temerne lo scoppio, pur coll'esporla alla temperatura di qualche
3168 sin, 1| seno a fatica, è andata ad esporlo a un poggiuolo, di dove,
3169 int, 1| cui non sà, la più parte, esprìmer neanche la propria ignoranza,
3170 mar | vino. Bastava allora di esprimere ciò che il cuore individual
3171 mar | sono un mero pretesto ad esprìmere idèe ed una occasione di
3172 3, 8| se scrivessi di noi, mi esprimerèi assài peggio. Quì tuttavìa,
3173 mar | accoppiate, cioè del pensiero che esprìmono. ¿Cosa infatti avrebbe valso
3174 3, 8| tradotto dicèa «nul n'aura de l'esprit, hors nous et nos amis.»
3175 3, 10| bisogno di tanti calmanti, essèndone uno egli stesso. Ma, a sentirlo, ¡
3176 3, 5| uno speciale interesse, essèndosi non solo degnata di assicurargli
3177 int, 1| al ricamo la calza, alle essenze di Flora la foglia governativa.~
3178 mar | costituirèbbero i requisiti essenziali della forma romàntica, primo
3179 3, 8| domàndino, supplicando, di èsserci schiavi» ~ ~(Principio d'
3180 2, 2| suo nonno. ¡E sò di non èsserle in mente che quando le sono
3181 1, 4| ingannarsi; nè io mi pento di èssermi in bene ingannato,» e stetti
3182 2, 1| il vicin tuo fà ciò o per èsserne troppo o non abbastanza,
3183 1, 10| si poteva sospettare di èsservi, ma il dubbio diventava
3184 2, 10| sfacelo, con piante o marce o essiccate, con pozze di fràcida aqua,
3185 int, 1| motivo, come ad esempio, rami essiccati e scope di strega, ossa
3186 1, 10| Chantal, quelle heure est-il?» chiese dal letto una debolìssima
3187 fin, 1| colle armi della duchessa d'Estampes coronate dalla tiara papale;
3188 mar | nòmine plebs che si accalcava estasiata intorno a passate o grugnisce
3189 int, 1| forma... — ¡pòvere tose! — estasiate alla fàcile letteratura,
3190 2, 10| È suor Clara, la sempre estàtica suora, dal volto che è un
3191 1, 2| giovinetta avèa vôlti, fisi estaticamente a sòffici anella di nùvole
3192 2, 8| buona fede, nella maggiore estensione del tèrmine. Tenèa fame
3193 2, 10| cupidamente, nella bujìssima notte esteriore, dove la màgica lampa del
3194 1, 4| pensier del pensiero. La esterna armoniosìssima linea non
3195 mar | frati; c'è una letteratura estesìssima, nientemeno che il novantanove
3196 2, 2| dappertutto per mantenere la estètica. ¿Sarà bella, m'imàgino?»~
3197 3, 1| del cuore di lei non èrano estinti. Ella era ancor bella, ancora
3198 3, 2| compilando progetti a estinzione dei pùbblici dèbiti (e ciò
3199 2, 10| quotidiana morte. La badessa estràe a fatica il suo mappamondo
3200 mar | nùmero, quale si sia, che estrassi nell'ùltima leva della letteratura
3201 fin, 1| scorsòi, fòrbici e lime, estratti dai recipienti di Dàlila
3202 3, 1| quest'ùltimo come alla tàvola estrema il naufrago.~Dai quali pensieri
3203 mar | scene di mezzo, vecchi nelle estreme. Oltracciò, vi ha un altro
3204 3, 5| dìssero, sciagurato, a quali estremi si trova il nostro miracoloso
3205 fin, 1| corneggia più volte le sue estremità, come fan le lumache, cercando
3206 2, 1| tremendo lavoro. Infuria l'estromanìa, il tètano eròtico. Agonizzante
3207 3, 9| benefattrici han voluto eternare la loro perfidia o la loro
3208 1, 2| spettinatura, dai guanti eterni, che Isa, quand'anche non
3209 1, 7| innocenza! Non si tratta della eternità, non si tratta, ma di un
3210 mar | dannando i lor zoiletti all'eterno ridìcolo. Ora, stà il curiosìssimo
3211 1, 10| en ordre pour le bal? où êtes-vous mes amis?... ¡Dio! non rapìtemi
3212 3, 9| impalata — màrtire dell'etichetta — sul rettìssimo fusto dell'
3213 1, 3| ricordàvano il gran castagno dell'Etna; era, quà, il professore
3214 fin, 1| nascosti in sorrisi, trombe d'Eustachio al rovescio, assortite bugìe,
3215 1, 1| padrone, obbligàndolo a evacuare d'òrdine della signora,
3216 sin, 1| allora, domando, non ne èvita Ella alla sua quasi-intatta
3217 mar | e che l'ùnico mezzo di evitargli una ràpida morte, è di trasfòndergli
3218 1, 6| cui il digestivo calore èvoca l'umanitario, a inondarci
3219 3, 9| miseria non tua — alla miseria evocata dalle sue degne predecessore.~
3220 2, 3| sfrizzo. Avèa la botta amorosa evocato alla pelle l'ammaccatura
3221 int, 1| aguzzino, vanno a morire, evocatori di non pentiti desìi, in
3222 avv | i sòliti, si adottàrono ex-novo o si applicàrono in modo
3223 1, 10| il suo lume, acceso in un ex-orciuoletto d'Injection-Brou.~«Chantal,
3224 3, 5| absolvo tè ab omni vìnculo excommunicatiònis, suspensiònis et interdicti,
3225 1, 5| mezz'ora in mezz'ora. Par exemple, cara, tu sai che la decorazione
3226 2, 8| terre. Elda, come la lupa di Ezechìel divaricàvit tìbias suas
3227 2, 6| quel serio, peraltro, ch'è f'atto di giocondità, non
3228 1, 7| discorre neanche. Magari scopa, fa-giù i ragnateli e apparecchia
3229 int, 1| indolenzito dell'òmero e fabbrica già per suo conto. E a tutti,
3230 mar | dall'addentellato di una fàbbrica letteraria, egli trae invito
3231 mar | altrettali, più non rimane da fabbricarsi, dell'ùltima svinatura,
3232 3, 1| me ne rincresce per voi, fabbricatori di versi) è puramente, è
3233 fin, 1| Incontentabile!» disse, «te ne fabbricherò una io... perfetta,» e,
3234 1, 2| Avrài i vestiti au prix de fabrique. Da parte mia, non ti farò
3235 2, 2| diamante che attende la faccettatura. Senonché, sul più vivo
3236 2, 3| nostri) posposto alle spalle facchine e alle occulte virtù di
3237 2, 1| se non quel barlume, che fàccialo avvisto come l'ingegno sia
3238 1, 4| peggio loro che noi! ¡Sù! fàcciano pure una vita di sfoggio,
3239 2, 6| cui, sull'imo della prima facciata, vedèvasi calligraficamente
3240 1, 7| la cucina, è tutt'altra facenda. Non fà brodo poesìa. Azzolino,
3241 3, 4| sà règgersi per le troppe facende e il sottilìssimo cibo —
3242 mar | cominciando dall'ùltimo, e facendogli sopportare una seconda chirùrgica
3243 1, 3| cercài di celare mè stesso, facèndomi parte, più che potevo, del
3244 2, 1| sempre per farsi un piacere, facendone altrui. La sua cassa a risparmi,
3245 | facessi
3246 1, 8| della consorte, biliosamente faceto: «il glorioso mio omònimo
3247 | facevate
3248 | facevo
3249 fin, 1| e degli stili, colubri, faci incendiarie e veleni, cavati
3250 1, 9| sommove tutta la mèdica Facoltà, incomodando la Scienza
3251 3, 3| strada, era figlio d'un facoltoso mio conoscente di villa
3252 3, 2| Virgoletti le divenne il factòtum, il cane barbino. ¡Guài
3253 1, 5| etcætera etcætera, tutte fadaises, tutti frasoni à sensation,
3254 fin, 1| di que' de' speziali, di faentina majòlica, soprascritti a
3255 2, 9| inaffiato a Bordeaux e nutrito a fagiani.~Ingiuriàtemi pure, teòlogi;
3256 2, 1| pettinina nell'aqua de' fagioletti, còmpera luccio per trota;
3257 3, 2| assieme fra l'erboline e i fagioli a caccia delle farfalle
3258 | fagli
3259 sin, 1| Giovinotti, ai leggìi! ¡Fuori i fagotti e gli zùfoli! Dice il mio
3260 1, 1| a riunirli, ne faceva un fagotto; poi, alzato il coperchio-sedile
3261 1, 1| vero il gros lilla, hai la faille rosa, hai la moire mauve,
3262 3, 8| semovente latrina›, di ‹fair defect...› e vievìa, che
3263 1, 10| venir...» ~«Ouvrez tout à fait... je vous prie.»~Madamigella
3264 fin, 1| bùbula il gufo, e la luna falcata, che scòrgesi dall'abbaino,
3265 2, 8| si fosse sgrossati con il falcetto o raffinati col temperino;
3266 2, 6| testa. «Ah, tu credevi de falla alla Gea? ¿de scirpaije
3267 3, 2| o banche predestinate a fallimenti lucrosi. ¡Ma ecché! La stella
3268 1, 4| illuminello da merli. Sotto c'è il fallimento: verrà il dì del giudizio,
3269 1, 7| volta, e lascia ch'egli fallisca un paio d'altre, che Jole
3270 sin, 1| autore a questo suo scopo fallisce, pensa lo spettatore a rièmpierlo,
3271 2, 4| godimenti degli altri, come i falliti carnovaleschi gettoni, gli
3272 mar | almeno, il Dossi non si falsificherà mai.~I cavalieri intanto
3273 2, 5| forzoso... volevo dire di falso.~¡Pòvera madre! l'ardentìssima
3274 2, 8| scompigliare la pace di cento famiglie, di rovinarle, annientarle,
3275 3, 5| ella tiene per tè e la tua famigliuola una rarìssima deferenza.
3276 3, 6| telescopio,, in quel salone famoso, bigattiera di geni, donde
3277 3, 7| facèvano spancio, dove i radi fanali giungèvano appena a mostrare
3278 3, 8| commosso, elettrizzato, fanatizzato i pùbblici principali del
3279 2, 3| Infatti, chi può col volto nel fango, comprèndere il cielo? Malinconicamente
3280 3, 4| di lèggere questa mia e fanne un'oca pel bimbo; se sì,
3281 fin, 1| da Lamia, Sinope abisso, Fanòstrata, Crispa e dalla Cheòpide.
3282 mar | schiùdere la gallerìa delle fantasìe nostre, di non imitare que'
3283 2, 2| contuttociò, tu ti ostini a fantasticare, che l'ànima tua, alla quale
3284 3, 3| macabra di schioppettini, fantocci e cavalloni di legno. E
3285 3, 1| pòrtano così superbi la lor fanullàggine! oh come il tuo babbio,
3286 2, 4| vuotezza, il corsetto della fanullona che impingua; impellicciando,
3287 mar | non una Saffo, testimoni Faone e Nicolò Tommasèo. Misurati
3288 3, 4| diàvolo di traffichina) al far-su dei cartocci e degli avventori;
3289 | farà
3290 | farci
3291 fin, 1| Porzia e Lucrezia, màschere e fardi; e da Talestri, Giovanna
3292 2, 9| appetito con cibi che lo farèbber fuggire, se fosse; fùrono
3293 2, 2| Sentimenti,» ripresi, «che ti farèbbero meritèvole della medaglia
3294 3, 10| pare uomo un èssere il cui farfallino cervello non sà insìstere
3295 3, 2| acchiappando le mosche e i farfalloni importuni. Nè alcuno meglio
3296 3, 3| principessa,» risposemi farfocchiando. Ma stavolta quel nome non
3297 2, 3| la barba, ma nemmeno di fàrgliela. E Nino si andò a specchiare
3298 1, 9| ménus, con il fastidio pei fàrmachi Eugenia risente anche quello
3299 3, 4| terrore che ti dovrebbe la farmacìa, minacciàndoti il rame verdìssima
3300 2, 8| di mistero, cui il signor farmacista si ricordava di avere altre
3301 3, 9| mèdico A e le ladrerìe del farmacòpola B, facendo quello che secolarmente
3302 3, 2| spazzacamini, sostrài, pellicciài, farmacòpole! ¡Lottajoli, piangete! ché,
3303 3, 5| all'amore. Per forma, un farraginoso cassone in noce antica e
3304 3, 2| sentìvasi insieme, la sedia, fàrsigli sotto di minuto in minuto
3305 | farti
3306 3, 2| Àngelo, finché tenesse nella fascietta un àgnus di religione e
3307 fin, 1| crepitando si sparge per le fascine e le legna e lentamente
3308 fin, 1| alternàndovela con carboni di rogo, fascinetti di spini e di mirto, ciuffi
3309 fin, 1| eccitatrici, ficulnei prìapi, fàscini in cuojo, gambe rotte di
3310 2, 10| inumidita, e l'amoroso suo fàscino posa, insiste su lei, sèmbrano
3311 mar | piagato dalla guerra d'amore e fasciò la tua doppia ferita e ministrò
3312 2, 5| stesso (questo tuo nome nei fasti della nazione) vèngono colle
3313 1, 9| cedendo ai ménus, con il fastidio pei fàrmachi Eugenia risente
3314 3, 7| appoggiato al monumento fastoso dentro di cui continuava
3315 2, 4| andavate ben presto sul vostro fatal mondezzajo.~«¿Ti ricordi,
3316 mar | Dossi. Gli è, del resto, una fatalità cronològica alla quale nè
3317 2, 3| felicità cancella ogni orma faticata a raggiùngerla. Basta tu
3318 1, 8| atto nuziale. Ei non avèa fatt'altro che aprire l'uscio
3319 int, 1| stile fuor di commercio, fattasi un corpo con esso, e nel
3320 | fatte
3321 2, 9| ad esempio, a quel grosso fattore dalla faccia vinosa ed allocca,
3322 3, 9| nondimeno, ti ostini nella fatua speranza ¿o perché allora
3323 1, 8| avèa mai, quel Parisi, un fatuaccio di uno, buono soltanto di
3324 1, 5| col quale mi avverte qu'il faut sans délai placer tout à
3325 1, 5| cinquanta per cento ¿À qui la faute se la Honorine è una ladra?»~«
3326 1, 7| parrucchino, col suo alto fauxcol e gli occhialoni pel sole
3327 2, 10| men lusinghieri perigli, favoleggiando paure e spaurèndosi nell'
3328 mar | peccato di una bujezza sì favorèvole ai lumi, ma, insieme, domando: ¿
3329 sin, 1| coscienza.» E ciò la signora favorirà di accettare sulla parola,
3330 3, 6| chioccia dei letterati.~ ~«Favorisca di attèndere. La signora
3331 3, 3| e tutta nuova d'Amèrica) favorisce all'Europa — in attesa del
3332 mar | divine impòngono, se le umane favorìscono, le une e le altre improvvidamente,
3333 sin, 1| guadagno; se, invece, la è favorita da qualche polposo vellicatore
3334 2, 10| può veder che da lungi i favoriti luoghi del suo vaneggiare...
3335 1, 6| mano di lei — per la gioja.~Febo intanto, il bracco del generale,
3336 1, 3| figlia.»~«Ah! sua figlia..» fec'io interdetto. «¡Brava!
3337 2, 3| istinto di frode, di quella fecondità di bugìe, donde sono impastate
3338 3, 9| meglio che non a parole, la fedina morale, e però, avendo l'
3339 3, 6| domèstico in cappa nera e fedine, introducendo Giacinto Umiltà
3340 1, 8| un Prometeo d'avorio il fègato e lo pareggi al suo infallìbil
3341 1, 6| prima classe) parlava con fegatoso sembiante della celeste
3342 2, 8| imbalsamare il mastino del feld-maresciallo Radetsky.~D'allora a noi,
3343 1, 7| mercante che è già fallito felicemente una volta, e lascia ch'egli
3344 1, 6| felice quanto men pensa, felicìssimo sarà nel sepolcro», basta
3345 mar | si traèvano seco il lor feminile bagaglio, bèllica impedimenta,
3346 1, 5| di quanto Péronette, ma femme de chambre, m'ha contato,
3347 3, 10| Scena dècima - Il fèmmino.~ ~«È una donna, credi.»~«
3348 2, 2| artista, che non allenti in fer-dolce nella lunga lunghiera di
3349 2, 7| riempiva col sangue delle ferite dell'ànima le mille righe
3350 3, 2| magnetizzata e l'emigrato e il ferito «per la patria contrada»,
3351 1, 7| salute, in fondo! E s'egli si ferma a desinare da noi, oh allora!
3352 3, 6| un grand'albo dai dorati fermagli. Stàvan nell'albo i ritratti
3353 2, 3| Come mai liberàrmene? Fermài di sfogarle in un libro
3354 3, 10| aspirando una boccetta di sali, fermàndosi ad ogni mostra di gale,
3355 3, 6| italiano-francese — andò a fermarsi al tavolone di mezzo, al
3356 1, 7| Brutto? ¿un po' bue? fèrmati alla doratura: addossa alle
3357 mar | squillo nello spìrito mio, fermentando in esso un miscuglio di
3358 2, 2| il sangue in subbuglio, fermèntano in genio l'ingegno; e, dal
3359 3, 9| mèttere il «visto» sulla ferocia del mèdico A e le ladrerìe
3360 3, 8| et jùbet aeòlios ìrrita ferre Nòtos. ¿Chi di noi non ne
3361 2, 2| cambia in lacci di fiori le ferree catene che ne rattèngono
3362 1, 10| sarèbber riusciti, senza due ferri a stirare sullo stesso fornello
3363 mar | diligenza nè la diligenza il ferroviario convoglio. Il progresso
3364 3, 2| boschi» biancheggianti e ferventi di que' preziosi operài —
3365 2, 10| spilli e cènere alata, è un fèrvere dagli avelli d'àurei sciami
3366 2, 10| che illùmini neve. Clara fervorosamente prega, calda la mente delle
3367 3, 9| suo irriconoscente palato, festeggiàndone o il nome o gli anni, un
3368 3, 1| un pezzo che Ersilia non festeggiava il suo compleanno, e già
3369 1, 3| si arrischia in qualche festina di ballo, ma sono io a forzarla;
3370 int, 1| persone, càusa forse la fetta che il macellajo ha diviso,
3371 3, 4| carte che si dirèbbero fette di lardo — compesando lo
3372 2, 6| tàvola.~«¡Li scànnoli li ffate vvoi!» ripetè l'infuriata. «¡
3373 2, 6| ensegnarò io a stane allegro ffora de ccasa!»~Nino fe', a lei,
3374 1, 1| li hai messi già tutti. ¡Fi! c'est indécent comparire
3375 fin, 1| fondo, in fondo com'è nelle fiabe delle vecchie nutrici. Io
3376 3, 5| quanti! ¡ma la memoria è sì fiacca!...~«Allora,» ripigliò il
3377 2, 9| poche coppie giritondèggiano fiaccamente, quasi ballàssero a nolo.
3378 2, 1| dalla tinta pantrito e dalle fiacche morelle alle occhiaje, è
3379 2, 10| prigioniera, fuorché le fiale omicide; lo stesso divino
3380 1, 5| Manzoni, l'autore, sai, dei Fiancés; debbo... auf!... inaugurare
3381 2, 8| ne' lussureggianti suòi fianchi, nelle sue spire da serpentessa,
3382 3, 6| dieci atti di fiasco, tra i fiaschi il più colossale che fosse
3383 3, 8| mosàico con sù il Colossèo, fibbie à l'Empire, braccialetti
3384 int, 1| libìdine le rielettrizza le fibre, gli è allora che le sue
3385 fin, 1| toppe, i lìberi chiodi si fìccano nelle fessure e nelle bottiglie
3386 fin, 1| Giuditta, malli di noce e fichi d'India spinosi, ch'egli
3387 fin, 1| cinesi, spàzzole eccitatrici, ficulnei prìapi, fàscini in cuojo,
3388 3, 2| madama... ¿La è forse una fìcus Linnei grattabolenta?»~«¿
3389 1, 4| bruttezza? Due occhi, che non si fidan l'uno dell'altro, un bocchino
3390 3, 9| e del letto ed in nulla fidando fuorché in Napoleone e sé
3391 sin, 1| ed attori. Nè andiamo a fidarci della larva dei visi. Niun
3392 1, 4| Ella però non stìa troppo a fidarsi di cotesta bontà; le lasci,
3393 2, 3| rende odiosa l'onestà, ma il fidente abbandono delle purìssime.
3394 mar | potrèbbero esse paragonare «ai fidi incendi per le innocue torri»
3395 2, 1| di manco. Bentosto il suo fido orologio gli s'è fermato
3396 int, 1| fior di uomo, il quale, fiduciosamente, pesa i pomi del sonno sull'
3397 int, 1| insolenze ad una donna già in fieno, che arrossa, non di pudore;
3398 2, 2| Camminammo in silenzio. Era Nino fieramente commosso. Nel volto di lui,
3399 3, 7| gloriosa dell'impudicizia figliale. Ché l'umiliarsi di questa
3400 3, 2| bastanti. Diremo solo, che le figliàvano come cìmici e con esse aumentava
3401 3, 7| amici, ella e le sue trè figlie, trè bellìssime bimbe dai
3402 3, 3| mondo. Ei ti dà moglie e figliuoli; egli, con una capata, ti
3403 2, 9| gentilezza, tutte idèe che figùran sì bene nella nìtida stampa
3404 1, 5| dama, ma nessuno ci crede. Figùrati, se un officiale di cavallerìa
3405 1, 3| della parete di contro, che figurava, nello stile taccagno del
3406 1, 10| dagli sparsi romanzi e dai figurini di moda) ce la volèvan piuttosto
3407 1, 5| alla moda, oggidì in cui il figurino di Francia, cangia, dirèi,
3408 3, 8| stava ossequioso un barbuto figuro di cui la faccia parèa non
3409 3, 2| si addava di trarre il fil senza groppo, di sparar
3410 mar | cantiniere, telegrafiste, filandiere... un cibrèo insomma di
3411 3, 2| pollerìa) ch'ella ingrassava al filantròpico scopo che ingrassàssero
3412 3, 2| del villaggio, il quale filava l'amore col viso di chi
3413 mar | conquistatrice acies romana, in trè file — una dei saggiatori della
3414 3, 5| peccàtis tùis in nòmine Pàtris, Fili et Spìritus Sancti. Àmen.
3415 3, 5| si fosse letame — a quel filibustiere felice, a quel rè insomma
3416 3, 5| preciso: maledicti èrunt filii filiòrum tuòrum usque ad
3417 3, 5| preciso: maledicti èrunt filii filiòrum tuòrum usque ad centèsimam
3418 2, 10| il cuore, come al beato Filippo, a scoppiarle. L'allucinazione
3419 int, 1| mezza è per tè, autorità filològica, la quale, a nome di quella
3420 fin, 1| caràtteri goti coi nomi di Filomela, Tàmar, Erodìade, Emma,
3421 mar | lìmpida mente e dell'amàbile filosofìa di Alessandro Manzoni o
3422 1, 1| a tutto vantaggio della filosòfica lògica) rappresentava, nel
3423 3, 6| era «del vacuo infinito», filosòfico saggio attribuito a Wagner,
3424 fin, 1| bacino; e così fece dei filtri, nodi scorsòi, fòrbici e
3425 3, 8| di una, la quale, con una filza di sragionamenti — corridòi
3426 2, 3| monti que' del pegno e del fimo, dove regna pei cani la
3427 fin | FINALE~ ~
3428 2, 6| zitti. Voijo parlà, strillà, finche ce perdo er fiato, voijo
3429 fin, 1| Allora il mago aprì un finestrino nell'alto, da cui piovve
3430 2, 8| e i ladri son svêgli, le finestruole e la santità dei seminaristi
3431 1, 7| a farina. Le ragazze che fìngono la inappetitosa ad ogni
3432 2, 6| tutt 'sta roba nu' annava a finì in quarche ventraccia da
3433 2, 3| egli si era impegnato a finir dalla fame, non dalla sete.
3434 3, 2| pianse ma la sposò.~E quì finirebbe il racconto; ma, giacché,
3435 mar | più paga di Ruggero.~Per finirla, o mièi crìtici astiosi,
3436 1, 5| perché una festa comincia e finisce in mè sola; che io poi giovo
3437 2, 8| peccati degli occhi, orge che finìvano poi in un manìaco tumulto,
3438 2, 5| Mamma che ti accompagnava finquì, per porre una mano d'amore
3439 | fintanto
3440 3, 4| per i pènduli pacchi delle finte candele alternati coi lignei
3441 3, 3| Non èrano forse compensati fintroppo, i pòveri sori, dall'assettare
3442 3, 8| ne pensate? perché mò la finzione di quel malignìssimo greco
3443 sin, 1| efficace che non scolorite finzioni? ¿e quale casa — mi dica —
3444 int, 1| cerca d'aìta, giovinette fioccate in città per istudiarci
3445 3, 9| le doti della marchesa! ¡fiòcchin le sùppliche per maritare
3446 2, 7| misura. Trè calotte con fiocco e con testa, trè penne,
3447 2, 10| ventre intumidisce viepiù. Fiochissimamente le bàttono i polsi, bàttono
3448 fin, 1| oscillò per la stanza come un fioco tintinno d'isìaci campanelli,
3449 sin, 1| lombardo distrugge la scròfola fiorentina, e ¡chissà mai! accattarti
3450 1, 2| del Musèo, souple come un fioretto, con due nerìssimi occhi,
3451 1, 1| Tapezzieri e pittori, lampadài e fioristi, avèvano invaso il palazzo
3452 mar | Fuor di Toscana, anzi di Firenze, anzi di Palazzo Riccardi,
3453 2, 2| accordando a' suòi vizi la firma dell'onesto tuo nome, ¡vuòi
3454 3, 2| agosto o le lùcciole del firmamento, lui fiso agli occhi di
3455 3, 5| Provvidenza, a tutto, ha firmato lei stessa per tè, sopra
3456 fin, 1| làgrime, che intensamente mi fisano.~Amore mi tiranneggia. E
3457 1, 2| e quattro sguardi vi si fìsano sù, con l'appetito con cui
3458 3, 6| sorridente a sé stesso, e più fisava, più il cuore gli si rinfrancava,
3459 sin, 1| quel bambagione di cuoco, fischia in cucina il motivo della
3460 fin, 1| aspèrgini ammoniacali — e un fischietto, che è la perduta espressione
3461 1, 2| la giovinetta avèa vôlti, fisi estaticamente a sòffici
3462 3, 8| nostrana contro la mùsica fisiològica a favore della patològica,
3463 3, 2| vestito di nero e dalla fisionomìa di sorcio da moscajola.~
3464 3, 8| Nel resto, poche vecchie fisionomìe, troppo appagate per avere
3465 3, 2| lùcciole del firmamento, lui fiso agli occhi di lei (dico
3466 3, 6| gelatina.» E Giacinto la fisò avidamente, compitàndone
3467 int, 1| nel bujo le insegue, idèa fissa, il tentatore baluccichìo
3468 2, 3| Alle corte! colùi che avèa fîsso di morirsi di fame, poco
3469 2, 3| labbra e le dita, a mo' di un fittàbile in piazza. Seppi poi, che
3470 2, 6| sorrideva, il furfante), scritta fittìssima, ma più da vetrajo che da
3471 1, 6| viveva aquìstano una vita fittizia, quasiché parte di lui fosse
3472 sin, 1| sentimenti; tutto, in un teatro è fittizio, per chi dice e chi ascolta;
3473 2, 5| quale bada piuttosto al tuo fitto e ad un bidello d'università,
3474 2, 5| Stolto chi muor di sete al fiume in riva! Attingi, dove i
3475 1, 2| sinistro) «fra monti di preda e fiumi di sangue, gettàndomi, il
3476 3, 4| fico di Smirne, dal nasetto fiut'aria, dai piperini capelli
3477 1, 6| uno, il turba coscienze (fiutando un dolore di prima classe)
3478 int, 1| globo, i lunghi lor nasi a fiutare i peccati del pròssimo,
3479 3, 2| leggente con li occhi che fiutàvan cipolle i fatti vari del
3480 mar | irta di chiodi, scorgi e fiuti la traccia del lunghìssimo
3481 1, 9| sue facce. E già, sotto il fiuto dell'infermiere barone,
3482 3, 5| pèssimo vino; quì io odoro,» e fiutò un'altra presa, «il diàvolo.
3483 3, 4| no di certo. Assidua la flagella miseria, frutto della piena
3484 2, 1| meditare il Meibonio de usu flagròrum e la ricetta itifàllica
3485 2, 10| Veni Creàtor» cui le voci flautate e oscillanti delle sorelle
3486 3, 7| Imparerò.» E, continuando in un flèbile tono (dovrèi anche dire,
3487 1, 1| fàttosi usbergo di scientìfica flemma, ha dovuto raccôrre le sue
3488 1, 2| La giovinetta poggia il flessìbile mìgnolo sul vecchio dei
3489 1, 2| Isa, una smilza fanciulla, flessuosa come una spiga, di elegantìssime
3490 3, 2| conformazione, vuòi la non flòrida borsa, Virgoletti vivèa
3491 2, 8| mezza bocca e dagli abbracci flosci, e neanche di quelle che
3492 mar | invita, attira al cervello il flusso sanguigno necessario ad
3493 2, 6| ciavèo una vosce... 'un fò pe' dì... una vosce,»e strillava
3494 sin, 1| istrada e mai non pagò di focàtico, l'arca d'ogni terrestre
3495 mar | mi farebbe domandar con Focione: ¿sy dé pou tì kakon légon
3496 2, 2| miseria si asside nel vacuo focolare. ¡Purtroppo! non è che una
3497 3, 4| dalla cènere degli altrùi focolari alle penne che le rèstano
3498 mar | non vale, valga almeno la fòdera, e non farà meraviglia se
3499 mar | slacciassi alla svelta? ¿nè la foga giojosa con cui pagavi il
3500 2, 2| sono ànime sì musicalmente foggiate...»~«Gilda non tiene orecchio,»
3501 fin, 1| inargentàndomi intorno il ricco fogliame di una selva di noci, tutta
3502 1, 6| siede a scrittojo, elegge un fogliuzzo dalla nera orlatura, intinge
3503 mar | risveglia ed instiga la foja generatrice, o, come dicèvano
3504 fin, 1| grattatojo la cupa tabe fojosa, piena, a quanto parèa,
3505 fin, 1| granata dispare e in una folata zufolante di vento il rombo
3506 fin, 1| Aspasia «sage au parler et folâtre à la couche», della màscula
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