10-ammac | ammae-avvel | avven-calot | calun-combi | combu-culmi | culto-effer | effig-folat | folie-grigi | grigl-ingiu | ingof-legum | leleo-micio | mida-onori | onus-peste | pesto-proso | prosp-rigua | rigui-scegl | scelg-silen | silla-squar | squas-tirar | tirav-vesci | vespe-zufol
grassetto = Testo principale
Parte, Capitolo grigio = Testo di commento
5008 mar | pou tì kakon légon émauton léleoa?~¿Parlo molto di mè, non
5009 mar | ad unghia, che copre i lembi di questa bandiera stracciata,
5010 mar | farmi lèggere con attenta lentezza che dèvesi ancora attribuire
5011 1, 9| che lui a rispianarle i lenzuoli, a ministrarle le medicine,
5012 1, 8| impantofolati piedi in una pelle leonina. ¡Guarda che faccia oscura!
5013 mar | armònico tuono di òrgani; Leopardi in una giornata piovosa,
5014 3, 6| venatorio, un mucchio cioè di lepri, conigli, merli, oche, barbagianni,
5015 int, 1| in ogni dove, delitti di lesa-toilette. E quì una moglie, dando
5016 1, 2| asolàvano, spalancate, le lesbie accensioni e le notturne
5017 3, 2| ovattava quel cuore per èssere leso da un dardo; ¡eppòi l'amore
5018 int, 1| donna — che ci rasèntano leste, frusciando sericamente
5019 2, 8| alla strozza, batteva via lesto, facèndosi il segno di croce.~
5020 2, 10| cotogna, e del giglio (altro letale presagio) trovato sulla
5021 3, 2| Lomellina, tra i suòi fumìferi letamài, le sue stalle di vacche,
5022 3, 5| metri cubi, come si fosse letame — a quel filibustiere felice,
5023 2, 2| era caduto il mio Nino nel letargo amoroso. Pazienza, per chi,
5024 1, 4| cognome Giojelli mi sentìi con letizia in non sconosciuto paese;
5025 mar | novelle, furiosamente già lette, del Chiari, come domani
5026 2, 3| propriamente fino a qual lettera. Nè molto aspettài. Me lo
5027 3, 2| e fondando accademie di letterari e scientìfici scrocchi o
5028 mar | chissà mai! anche ascètica. Letterariamente almeno, il Dossi non si
5029 mar | prefazioni, da considerarsi come lettere ìntime al pùbblico, non
5030 1, 5| attraverso il graticcio le letterine, i bomboni, i libri proibiti...
5031 2, 1| sintassi, di uno di que' letterini, che, incominciati offrendo
5032 int, 1| dicata, dove — in tanti lettini, tutti, fuorché nel nùmero,
5033 2, 5| imaginando in un bianco lettino odor di lavanda con l'àngiol
5034 3, 2| sua càmera dal verginale lettone matrimoniale, una càmera
5035 1, 10| sèrvono a tutto. Poiché se il lettuccio, rimasto nella penombra,
5036 mar | teste d'idèe versàtovi da letture affrettate, copiose, disparatissime.
5037 1, 10| inùtili prove, riuscì di levarsi un po' sulla vita, aiutata
5038 3, 4| quasiché indispensàbile alla levata del sole) fino alle nove
5039 int, 1| come un mastello cui sìeno levati i cerchi; e però si fà bene
5040 2, 10| mèum suave est et ònus mèum leve... Queste sono le dolci
5041 1, 10| et un peu d'émailline aux lèvres... Merci, Dieu vous le rendra...
5042 3, 3| chiamando il suo Stop, un levriere abbondantìssimo a gambe
5043 1, 8| fastidi a parte, venti libbre di meno. Ùniche gioje del
5044 2, 10| annaspare di cavolaje e libèllule, spilli e cènere alata,
5045 2, 1| scacchi di ferro, vede passare lìbera e fiera la ganza nella pompa
5046 2, 1| buoni, ch'egli accordava liberalmente, non potendo più dare cattivi
5047 1, 4| Dario! ¡felice chi se ne può liberare!... Del rimanente,» aggiunse,
5048 2, 3| affogàvan nel nùmero. ¿Come mai liberàrmene? Fermài di sfogarle in un
5049 2, 6| interrompevamo noi, «e lìberatene.»~Comunque; pare che Nino
5050 2, 3| moneta, èrasi onoratamente liberato da un dèbito vergognoso;
5051 mar | sconcìssimi — perché malfatti — libèrcoli approvati dagli alti e bassi
5052 2, 3| cùlmine di una montagna — lìbero come un poeta — presso un
5053 2, 3| sarcasmo e dall'ingiuria libidinosa, la quale chiamava la gente
5054 2, 10| Amore, sovrano de' sogni, lìbrasi lieve su loro, ed esse,
5055 1, 5| mamma, ti mostrerebbe i libretti.»~La marchesina fe' una
5056 3, 8| direttore. Noto assài nella libricastratio e nella pedagogìa, avèa,
5057 sin, 1| và. Non creda, che nè i libriccioli pel popolino del castratello
5058 1, 2| sull'ampio aperto volume un libricciuolo slegato, zêppo d'orecchie,
5059 3, 1| poi dà una occhiata a un librino che innanzi le stà, il quale (
5060 int, 1| per lo meno, un terno. Il liceista, venendo dal pacchio domenicale
5061 2, 5| credi tu che uno Stato abbia licenza di patentare l'immoralità,
5062 mar | de' quali non sarebbe che «lido e solitùdine mera.» Ben
5063 3, 3| della crème furfantina, del liebig di tutte le bestie della
5064 2, 10| di alari, vampeggia una lieta dalle scoppiettanti faville.
5065 1, 9| peccato, dando di sé le più liete promesse, nella smania,
5066 3, 2| cacio, pezzi da cento lire lievitati in commestìbile forma; poi,
5067 1, 7| dichiarazioni, le quali, tôcche dal lievito della fantasìa, lusìngano
5068 2, 5| Viva Francia! ¡evviva il lièvito dell'intelletto!~¡Eppure,
5069 3, 4| finte candele alternati coi lignei pani di zùcchero, s'è fatta
5070 1, 1| gala. Hai, è vero il gros lilla, hai la faille rosa, hai
5071 fin, 1| nodi scorsòi, fòrbici e lime, estratti dai recipienti
5072 sin, 1| forse, di tè.~Ma ecco, sul limitare, tra il vorrèi e il non
5073 3, 8| appena in riguardo al lor limitato intelletto di maschio —
5074 2, 3| amministrazioni pie) un'aggradèvole limonata. E a questo gènere umano
5075 int, 1| effetto di quella verdìssima limonèa da lei posata, a metà, sul
5076 2, 1| cui il giòvane spàsima la limòsina solo di un guardo, senza
5077 1, 5| Guàrdatene, Isa: è una linguaccia colèi... Và dicendo di tè
5078 1, 1| tutte, valeva il muscoletto linguale dell'Isa e per l'una e per
5079 1, 2| al seno, e gli fanno il linguino e il pizzicorino e lo mangiùcchian
5080 mar | impensieriva che dei mattoni linguìstici, si accorgesse che, tutti
5081 3, 2| La è forse una fìcus Linnei grattabolenta?»~«¿Gratta...?»
5082 fin, 1| chiodi e di brandelli di lino, pezzi di confessionari
5083 1, 2| nervosamente magro come un lione non del Musèo, souple come
5084 1, 5| Parigi, che è una delle lionnes di colà, un dispaccio, col
5085 2, 4| gentiluomo, detti ancora lions da chi non li ha uditi a
5086 3, 1| impiombata sottana a non liquefarsi! Ma nel guardar quel ritratto,
5087 3, 3| nel caldo dell'autunnale liquore, incròciansi in un crocchio
5088 mar | perocché a mè giova tanto la lìrica di chi mi ama quanto la
5089 fin, 1| pezzi di trave lùcidi e lìsi dal cànape, quercèe coperte
5090 2, 7| sbagli — ma il tuo àbito lìso t'ha a rimanere — ¡chissà
5091 3, 5| argomento del nome a capo di lista di S.E. la tua signora padrona?»~
5092 3, 3| mariti ipotètici, sempre in lite col Zar per non so quanti
5093 2, 9| cocchiere. L'allegrìa si fà litigiosa. Uno se la piglia con l'
5094 3, 2| sia che Adamo ne avesse litreggiato un po' più, sia che avesse
5095 2, 3| letterarie tignuole quae lìttera vìvunt (cioè l'opposto del
5096 mar | eternamente la zampogna e il liuto, non il pianoforte mai.
5097 2, 1| occhi, vanno convolte le lìvide salme del tradimento, pasto
5098 2, 8| labbra il bicchiere. Due lìvidi segni di accusa gli sottolineàvano
5099 2, 10| gemendo ne conta le piaghe, le lividure, gli allentàtisi mùscoli.
5100 2, 6| Nino Fiore, che scrivi la llitteratura; a tè, che ddopo d'avemme
5101 fin, 1| Clitennestra, Medèa, Taide, Locusta, Tarquinia. E in sèguito
5102 3, 8| scioccàggine che si smercia e si loda nel nome di semplicità.~
5103 mar | coloro che hanno e saputo lodarmi senza l'ingiuria dell'adulazione
5104 3, 2| simigliante partita è più lodata che amata. Ma il fico, come
5105 1, 7| peraltro, la scorciatoja — ¡lodato sia Gesù! — pìgliala.~La
5106 mar | degni, a loro volta, di lode e purché si succèdano —
5107 int, 1| viso i loro specchietti da lòdole e spargendo dalle zafferanee
5108 3, 8| che, zeppe la testa di logaritmi, àngoli, lati, equazioni,
5109 3, 10| cervello non sà insìstere logicamente in nessunìssima idèa e però
5110 2, 1| insonnia con schiene ancor più logorate, e patrimoni in isfascio
5111 sin, 1| tappeti; male saprebbe una logorìssima schiena imaginarsi imbottiti
5112 2, 7| giorno più còmodo; àbito, lògoro dal diserrarsi gomitoni
5113 int, 1| di quella Crusca che in Lombardìa si stima assài ne' clisteri,
5114 sin, 1| italiana, in cui l'innesto lombardo distrugge la scròfola fiorentina,
5115 3, 2| Brembati. Vegetava costèi in Lomellina, tra i suòi fumìferi letamài,
5116 1, 2| giù, a cinquanta metri di lontananza, quale più grato spettàcolo
5117 3, 8| saprebbe spiegare quel tenerci lontane dalla pùbblica cosa, quell'
5118 1, 3| vera giòvane strega, che, loscheggiando attraverso gli occhiali,
5119 3, 9| bene, o nipote, il funesto loscheggio dello sguardo di lei e il
5120 mar | della castità; fanno parte i loschi compilatori di virtù per
5121 fin, 1| Pandora, e dalla Moglie di Lot, altrettanti pugni di frasche;
5122 3, 2| pellicciài, farmacòpole! ¡Lottajoli, piangete! ché, quanto più
5123 3, 5| di Gesù e alla Madonna di Lourdes, che Geppino andrà a prete
5124 mar | questa desinenza in A la nota lubrica ha il sopravvento, a mè
5125 2, 1| che il nostro uccel di San Luca si vìrgola il pasto per
5126 1, 4| ho conosciuta ai bagni di Lucca, st'altr'anno. ¡Una assài
5127 2, 1| de' fagioletti, còmpera luccio per trota; là Automedonte,
5128 3, 2| il lunone d'agosto o le lùcciole del firmamento, lui fiso
5129 2, 3| guarda›. Mio zio non ha di lucente se non la chiave della cantina.
5130 2, 10| ciascuna ripreso il suo lucernino di ferro e se l'accèndono
5131 2, 1| gente che pare nudrita a lucerte e pende più al verde che
5132 int, 1| ispiritata, che in mezzo a lucertoni impagliati, a bocce col
5133 mar | scespiriano Bòttom o al lucianesco Lucio inasiniti, càdono
5134 2, 3| Giovenale e Lucrezio, da Pope e Luciano, da Tertulliano e Grisòstomo
5135 int, 1| le loro tele incartate e lucicàndoci in viso i loro specchietti
5136 2, 2| quale già tremolavano i luciconi, a questo punto non tènnesi
5137 2, 5| una mano il borsello, un lucicore d'argento nell'altra? ¿Dùbiti
5138 2, 1| balda scapigliatura, addìo lùcide bicchierate e dormite profonde!
5139 fin, 1| scàttano, ed ecco due occhi, lucidi di desiderio e di làgrime,
5140 1, 8| capelli, porporine le guance, lucidìssimi gli occhi. Il cuore di Nando
5141 2, 10| un lampadario dai cento lucìgnoli. Un caminone si disegna
5142 2, 10| pipistrello, che dà nel dubbio lucìgnolo. Clara giace aggruppata
5143 mar | scespiriano Bòttom o al lucianesco Lucio inasiniti, càdono a ginocchi.
5144 1, 9| interessi in calunnia) e lucra sul dùplice tradimento una
5145 fin, 1| denti, da Penèlope, Porzia e Lucrezia, màschere e fardi; e da
5146 2, 3| succhiate da Giovenale e Lucrezio, da Pope e Luciano, da Tertulliano
5147 3, 4| cosa è fuor-moda salvo la lucromanìa, tanto antico che la mostra
5148 2, 2| rifiuterebbe per sé la più lucrosa indelicatezza, implorare
5149 3, 2| predestinate a fallimenti lucrosi. ¡Ma ecché! La stella della
5150 2, 9| teatro pieni di pellicce e di lue, si accorse, sotto l'atrìo
5151 3, 8| martello incessante, e alla lùgubre luce, vedi i padri fuggire
5152 1, 3| maschio, compreso quello di S. Luigino Gonzaga, che è il santo
5153 2, 3| non s'ammalò, e lo si vide lumacar per le strade, giallo di
5154 fin, 1| sue estremità, come fan le lumache, cercando di riunìrsele.
5155 mar | dicèvano i nostri antichi, lùmbum ìntrat. Tuttavia, c'è un
5156 1, 3| vitrei gocciolotti delle lumiere mi parèvan ghiaccioli; irrigidite
5157 mar | ingènium, mòres, pecunia, vis, lùmina, vox) ho smarrita. E, sulla
5158 2, 4| sobbracciate davanti le luminose vetriere di un caffè, raccogliendo,
5159 2, 7| rado è che non abbia due luminosi momenti, come appunto succede
5160 3, 2| seguitando, il mio nuovo lunario:) «consolàtevi, sentinelle
5161 2, 8| Aborrìa qualunque rettòrica lungherìa, qualunque circonlocuzione
5162 fin, 1| provvedette corna d'ogni materia e lunghezza, mentre da Psiche, Pandora,
5163 2, 2| in fer-dolce nella lunga lunghiera di un amor maritato, dove
5164 mar | scorgi e fiuti la traccia del lunghìssimo giro che ha fatto per ritornare
5165 1, 6| un funereo convoglio che lungo-nereggi per le vie lasciando dietro
5166 3, 2| testùggine, contemplando il lunone d'agosto o le lùcciole del
5167 2, 10| che da lungi i favoriti luoghi del suo vaneggiare... e
5168 2, 5| dice che fare la storia del lupanare è un farla all'umanità,
5169 2, 8| notte prima, sotto un nome lupario, vi avèa allargato le ingorde
5170 mar | tuttora alla lingua dei lupi e degli orsi e ad uno stadio
5171 2, 5| guardia della pècora il lupo? ¿credi tu che uno Stato
5172 mar | alle consonanti e l'uva al lùppolo; le loro sentenze le spùtan
5173 2, 5| amore con pitocherìa e or lusingàndoti con i sorrisi, or con le
5174 1, 7| lievito della fantasìa, lusìngano meglio delle altre la vanitosa
5175 mar | crìtici astiosi, io vorrèi lusingarmi che niuno di voi, abbia
5176 3, 2| peraltro, il suo frutto non lusingasse troppo il palato, salvo
5177 2, 7| Donna Innocenza...»~Al che, lusingata, la serva cercò di produrre
5178 2, 10| educande cinguèttano di men lusinghieri perigli, favoleggiando paure
5179 2, 10| pace, che non può dare la lusinghièvol miseria del mondo...»~Ed
5180 2, 8| circondava e avvolgèa ne' lussureggianti suòi fianchi, nelle sue
5181 2, 5| queste tue pregne di purità lussuriosa, che, facendo l'amore con
5182 1, 4| Azzurri, il figlio di un lustrascarpe, non l'avrèi neanche voluto
5183 3, 10| in calzettine di seta e lustri scarpini (ché non ebbe mai
5184 3, 2| lire cinquanta, giurato in Lutero affine di rigiurare per
5185 fin, 1| Tàmar, Erodìade, Emma, Lyonna, Jezabel, Mirra, la Brinvilliers,
5186 1, 5| sorriso. ¡Nenni! La loro M. di G., come mi chiàmano,
5187 3, 3| risùscitano in cuore; è una danza macabra di schioppettini, fantocci
5188 3, 3| quaranta, rollina, lotto, macào, son vera vita in compendio.~
5189 2, 3| avviluppavo una montagna di maccheroni. E d'altronde — ripresi,
5190 mar | làcera e unta! ¡quanto è macchiata e scorbiata!~Nelle sue pàgine,
5191 2, 1| di lui e de' protocolli macchiati, e gli domanda con meraviglia,
5192 int, 1| càusa forse la fetta che il macellajo ha diviso, quel dì, dal
5193 3, 8| sanguinolenti come la carta del macellaro. Ma il mondo può dormire
5194 2, 10| ossicini, che spùntano il màcero suolo — pìccoli troppo,
5195 int, 1| sulla sua casa, ella apre machinalmente, muta qual pesce, la bocca,
5196 mar | riconosci tu?» interrompe una machinosa fantesca coi riflessi dei
5197 3, 2| rispettàbile dama scendeva machinosamente dal suo piano terreno e
5198 1, 3| fondo di una mùsica cafra, macinata da uno di que' manubri di
5199 3, 4| di lavoro, al mànico del macinino del Moca o a crivellar la
5200 1, 3| pianoforte, detti solitamente madamigelle, vera giòvane strega, che,
5201 2, 4| pùlpito grida ‹imitate la Maddalena.› Ora, per rettamente imitarla,
5202 mar | Rousseau quel del castigo di mademoiselle Lambercier, bisognerà ricercarla
5203 3, 6| infantili, April dolce dormir, madrigali e stornelli,, La fede di
5204 mar | più volte tremare colla maestosa sua voce, come quando disse «
5205 2, 10| drappeggio delle Sibille e i maestosi barboni de' Vangelisti e
5206 mar | piedi), trecche toscane e maestre di scuola (ambo appendici
5207 mar | ecc. — fonte di lucro ai maestri e di ebetismo ai discèpoli.~
5208 2, 1| intatti fra le bambinaje, le maestrine ed i preti, si domandasse,
5209 sin, 1| le bimbe da latte della maestrùcola B**, sìano proprio i Messìa
5210 int, 1| volte la larva di quella maga verghetta, che, a lei fanciulla
5211 1, 7| non si discorre neanche. Magari scopa, fa-giù i ragnateli
5212 3, 4| no. Chiude le imposte del magazzino ogni sera, non quelle della
5213 1, 1| telajo di sotto, l'intarsio maggiolinesco di una gran casa in rovina.~~ ~
5214 mar | bello è, che, a confòndere maggiormente le idèe, e fautori e avversari,
5215 3, 2| Consolàtevi, bimbi, le maggiostre rossèggiano, mentre per
5216 1, 9| s'indovina, senza troppa magìa, in su qual libro anderà
5217 2, 10| notte esteriore, dove la màgica lampa del suo acceso cervello
5218 3, 2| del signor Virgoletti al màgico svilupparsi di cotante bellezze,
5219 mar | fòrmam post ùterum lingua magistra pàrit», ma ciò non avviene
5220 3, 5| sgrammaticature, intasca magnanimamente... la fame dei poveretti?
5221 3, 2| porzioncine minùscole e bevendo in magnìfici vetri pèssimo vino, quasi
5222 1, 2| all'opaco pallore, qual di magnolia, del suo dòrico viso, aggiungeva
5223 3, 3| lanciato di colpo nel mare màgnum di una città capitale «per
5224 3, 1| di un sor Àngiolo! ¡quale magra figura fan lì quelli spauriti
5225 2, 4| nera, di cui la selvaggia magrezza o piuttosto asciuttezza
5226 1, 10| cheveux avec un ruban rouge... Mais non, tenez... J'ai trop
5227 3, 2| tacchini, buòi, giovenche e majali, parèano, per la pinguèdine,
5228 3, 9| coronel de su sacra real Majestad, marques de Birbança, conde,
5229 fin, 1| de' speziali, di faentina majòlica, soprascritti a caràtteri
5230 1, 1| di carne correva alla sua majùscola bimba.~Rimase con quelli
5231 2, 1| scienza, noi lo vediamo, il majùscolo bimbo, ricompitar febbrilmente
5232 3, 8| che annuncia: spento è il mal seme d'Adamo. Eva s'è riscattata.»~ ~
5233 3, 4| ancora, dico, fra i barili di Màlaga e le casse di melarance,
5234 1, 4| Azzurri...»~«Sì,» ella fece di malagrazia, con una voce roca, sì inaspettatamente
5235 3, 4| del resto, «grassa cucina, malanno e medicina.» Raro intanto,
5236 1, 10| miroir...» labbreggiò la malata.~Madamigella Chantal, sempre
5237 2, 2| Che è mai la perla? una malattia preziosa. Così, la più aerea
5238 2, 8| deprecàbile fedeltà! ¡o malaugurata fortuna! ¡o vulvea rabbia! ¡
5239 sin, 1| esala dalla cucina. ¡Cuoca malconsigliata! bada all'arrosto che se
5240 1, 1| tovaglia e alzàrsene non malcontenti. Poiché la pompa ha ucciso
5241 int, 1| e sacchi di crusca, pani malcotti e dentiere, conocchie e
5242 3, 10| affari più gravi, oltre la maldicenza, sono descrìverti una toilette,
5243 1, 8| inimicarsi la sua?... ¡Sìgaro maledetto! ¡anche tu! (più non tirava
5244 3, 5| dubbio! Il testo è preciso: maledicti èrunt filii filiòrum tuòrum
5245 3, 9| somme benefattrici di quella malèfica baraonda.~E il portiere,
5246 1, 10| tappeto ma a strappi (strappi malenascosti dagli sparsi romanzi e dai
5247 2, 9| la piglia con l'altro del malèssere proprio; scàmbiansi ingiurie
5248 mar | degli sconcìssimi — perché malfatti — libèrcoli approvati dagli
5249 | malgrado
5250 fin, 1| barbettina di capro, guardàndomi malignamente. «¡Incontentabile!» disse, «
5251 3, 8| perché mò la finzione di quel malignìssimo greco non potrebbe cangiarsi
5252 2, 3| fango, comprèndere il cielo? Malinconicamente il misterioso desìo dell'
5253 2, 7| occhiettucci danno uno sguardo di maliziosa miopìa a un personaggio,
5254 2, 10| e delle tràppole che i maliziosi demonii, loro apparendo
5255 fin, 1| Giovanna d'Arco e Giuditta, malli di noce e fichi d'India
5256 2, 2| dolce gheriglio, mòrdere il mallo, o avanza, goduta la pesca,
5257 3, 3| imprìncipi e vada insieme in malora, il cuccìssimo! La di lui
5258 1, 1| distante, pappà; toujours si malpropre, toi.»~Ma riecco don Peppo (
5259 3, 4| uccelli di questa gabbia malprovveduta! Non che si pretenda al
5260 2, 3| quali più aggrada il sasso malsagomato del greggio, venite a veder
5261 2, 1| orlo de' tamboretti, lui malsicuro in una poltrona, girando
5262 3, 9| duecentotrentatrè lire! ¡Malthus abbasso! basta la Provvidenza.~
5263 3, 6| rinfrescativa come rape, malve, lattuga, aspàragi e zucche,,
5264 1, 1| prima coucher la Fanny. Maman vuole l'òrdine.»~E lentamente
5265 int, 1| tutto entusiasmo della sorda mammana, il canarino della celeste
5266 mar | che avvìano il latte alla mammella restìa — a meditarne di
5267 1, 2| quella frugaglia ancor senza mammelle, vera semenza di rose, che
5268 1, 8| Tu il corteggiato dalle mammine e dalle ragazze, da cui
5269 3, 2| splèndida occhiata di mammose giovenche e di cornutìssimi
5270 1, 3| fini!» e, riponendo la sua manaccia sul cuore, esalò un sospirone
5271 2, 6| li cocci d'un orinale. ¡E managgia ssan Mucchione 'un ciò mai
5272 1, 5| amica, disaccocciando una manata di dolci ed offrèndogliela.~«
5273 3, 4| cupidità. A sentir lei, màncale sempre quel tale soldo per
5274 mar | mio debba inevitabilmente mancare di quella tagliente sobrietà
5275 2, 8| uccidendo in duello chi osava mancarle mai di rispetto col rispettarla;
5276 3, 8| saltimbanca di piazza cui non mancasse che il tamburone. Invece,
5277 1, 7| accorgèndosi tosto che al primo era mancata qualcosa, forse la sabbia,
5278 3, 2| il cane barbino. ¡Guài se mancàvale un giorno! mandava in cerca
5279 2, 3| sit àmor! Colèi che sempre mancàvami, ho finalmente trovato.
5280 mar | non forma tutta la vita,, manchévole quindi sarebbe quella letteratura
5281 3, 9| Intanto il di lei occhio mancino sbircia ad una stella gemmata
5282 3, 3| la principessa tale mi manda...?» — Poiché a strofinarsi
5283 3, 5| èssere lui il nuovo papa, mandando il vecchio a vangare e mettendo
5284 2, 4| coscienza?»~«Altra parola da mandare a braccetto colla onestà.
5285 2, 1| cartocci di parlanti confetti, mandorlati di millefiori, rosoli di
5286 3, 5| in una voce tutt'olio di màndorle dolci e un imbalsamato sorriso,
5287 3, 8| l'ùnico bue di tutta la mandra — era il primo manubrio
5288 fin, 1| eringe, puleggio, ruta e mandràgora, che crescèvano a cespi
5289 mar | quand'essi ostinàvansi a maneggiar l'arco e la freccia, e coll'
5290 2, 10| presagio) trovato sulla coral manganella di... e lì addita a una
5291 sin, 1| fa sùbito parte al signor mangiadormi, nascente in quel punto
5292 2, 1| alla spagnoletta, il suo mangiagroppi-portiere al tailleur de Paris. Gettati
5293 3, 10| mezzo alle gonne, dove si màngiano dolci e pàrlasi amaro, dov'
5294 mar | Calcinaja, a Volterra»,, tra il «mangiar spinaci» e «l'arruffar matasse»
5295 3, 1| gelosìa. Da dieci anni lo mangiava la terra e nondimeno la
5296 1, 9| guarigione. Quel dì, Eugenia mangiò d'appetito una quaglia.~
5297 1, 2| linguino e il pizzicorino e lo mangiùcchian di baci e carezze, — baci
5298 3, 6| a riscontro, entrava la mangizuppa. Entrava donna Eugenia Caprara
5299 2, 8| orge che finìvano poi in un manìaco tumulto, scagliàndosi tutto
5300 2, 1| scocciate bottiglie, tra mànichi di pitale e pisciatura con
5301 1, 3| ricomponèndosi il cavaliere i manichini e la lattuga della camicia
5302 1, 6| e presentàndoci in mille maniere quella medèsima idèa, e
5303 3, 6| ergeva da un mucchio di manifesti di società di mutua ammirazione
5304 2, 9| contrario la Sciana, convertendo manmano questo peccato in tanta
5305 2, 1| guanti del sette su de' manoni del nove; nè sà che il nostro
5306 int, 1| di carbone della tradita mansarda, e di cui gli ùltimi echi,
5307 3, 2| cioccolata, non vasi di fiori o manteca ma di rosmarino e mostarda,,
5308 mar | Levi, tù Perelli, tù Pàolo Mantegazza, tù Cameroni, tù Capuana,
5309 3, 8| pappà e staccate dal muro le mantellette e i cappelli... «La conferenza
5310 3, 7| indispensàbile luce per mantener la gente all'oscuro. Si
5311 3, 8| idolesse; tacciàndoci poi di mantenerle nell'ignoranza, quasiché
5312 3, 4| ancor là, affaticando per mantenersi nella miseria, dalle quattro
5313 sin, 1| pensare il pensato, potrài mantenerti sull'esercizio di quella
5314 3, 5| gìrano per tutte le terre a mantenervi il falò dello zelo, o qualche
5315 3, 2| meglio di lui accendeva e manteneva con tutta economìa il fuoco,
5316 mar | pranzettini di molti volumi che ti mantenèvano, come dicevi, l'ingegno
5317 1, 8| àngiolo di bambinaja che mantenèvati grasso come i pollastri
5318 mar | le sciarade ed i «rèbus» mantèngono a molti giornali il favore
5319 mar | frontespizio nè i màrgini han mantenuto le vostre riveritìssime
5320 sin, 1| verginità sui pizzi di una mantiglia, e intanto un bàmbolo latterino,
5321 3, 2| Zèfiro possedèa, anzi era un manuale di cognizioni per ogni sorta
5322 3, 6| e Il risparmio del sale, manuali per l'onesto operajo,, L'
5323 1, 3| macinata da uno di que' manubri di pianoforte, detti solitamente
5324 2, 10| arricciare le invoglie pei manuscristi, oppure menando la fòrbice
5325 2, 6| velenosa sua ombra quel manzanillo ambulante di Gea. Perocché
5326 2, 4| Ma fà che colùi sia un manzetto indorato quale il contino
5327 mar | primavera pariniana, la manzoniana state, il rovaniano autunno,
5328 2, 10| badessa estràe a fatica il suo mappamondo dal seggiolone che vorrebbe
5329 2, 10| in sfacelo, con piante o marce o essiccate, con pozze di
5330 1, 2| sulla tolda di un brick, pas marchand, fra il tuonar degli schioppi
5331 1, 1| quella smorfiosa di una marchesazza d'Alife. ¡Pòvera la mia
5332 1, 7| il coronato tarocco del marchese Bamberga. Jole Canàris,
5333 2, 1| a chi non capisce se non Marchesini e Vernazzi; come vi ha,
5334 3, 9| Posa, sopra la tàvola, una marchionale corona ma ella par rattenerne
5335 2, 8| col temperino; si fosse o marci come selvàtici o acerbi
5336 1, 4| intanto, è crepata per lei, marcia; il pappà s'è mezzo intontito. ¡
5337 int, 1| straccione accosciate sui marciapiedi, pizzicottando noleggiate
5338 2, 3| spesso ci salva a nostro marcio dispetto! — Nino si disperò,
5339 2, 2| carni, qual sale, perché non marcìscano; che, a tè la metà di una
5340 3, 2| a cinquemila pèrtiche di marcita tutte sue e si contentava.
5341 mar | grufolante e minacciosa marèa, stette minuti che gli pàrvero
5342 2, 7| Il rùvido sacco non fà i marenghi men mòrbidi. Il notajo condusse
5343 2, 10| là a ricamare paesaggi di margheritine o a stratagliare e arricciare
5344 mar | MARGINE ALLA «DESINENZA IN A»~ ~¿
5345 mar | nè il frontespizio nè i màrgini han mantenuto le vostre
5346 fin, 1| e da quella della grossa Margot, l'ammogliata al rè di Navarra
5347 2, 6| sarèi arriuscita una siconna Maribranne, perché ciavèo una vosce... '
5348 3, 3| freschìssime risa colla mia buona Marie che m'aizza e si lascia
5349 2, 6| allegrìa. E davvero, quella marinata di scuola gli avèa rifatto
5350 1, 1| quadrati d'immunità, il suo San Marinetto, il suo tappetino, sin contro
5351 mar | Come i cimbri, sconfitti da Mario, che si traèvano seco il
5352 1, 7| di quei tali sospirucci marioli...~Eugenia (con ingenuità):
5353 int, 1| alzi il sipario e balli la marionetta, a voi, Colombine, maliziosamente
5354 1, 1| ragione don Peppo. ¡Auf! ¡ces maris! ¡che caldo!... Ma non piàngere
5355 3, 5| Ma noi sappiamo che or si marita con...»~«Oh sapesse com'
5356 3, 1| spinse da sé quel ricordo di maritale Siberia.~E tornò al testamento.
5357 3, 9| fiòcchin le sùppliche per maritare la propria colla miseria
5358 1, 9| allontanàrsela, e come le sfugge di maritarla alla podagra di un vecchio,
5359 2, 8| perché la nostra fanciulla, maritàtasi già per isvista, come sappiamo,
5360 2, 2| lunga lunghiera di un amor maritato, dove bisogna rimasticare
5361 2, 10| la spalla di Edvige, la maritina di lei, la quale, beccando
5362 3, 5| che non passa...» e quì la marmellata vocale di don Serafino abbruschiva, «
5363 2, 8| moltiplicanti nelle tele e nei marmi le frìniche forme e la lascivia
5364 3, 3| come attorno l'ingegno e le marmitte, qualchecosa sen piglia;
5365 2, 10| là si prostra sul freddo marmo, dinanzi a un crocifisso
5366 fin, 1| grande, Cristina Di Svezia, Marozia, Cleopatra, per elèggerne
5367 3, 9| su sacra real Majestad, marques de Birbança, conde, visconde,
5368 1, 10| indirizzo recava «à madame la marquise Iza Millerose di Garza.»~«
5369 2, 3| son fatti pel camino e i marroni) quanto a conforto di chi
5370 1, 1| con su una bella corona di marrons glacés e di carta di dolci
5371 2, 9| abbonati nell'indossar la marsina e intascando un pajo di
5372 3, 9| membra sembrerebbe impalata — màrtire dell'etichetta — sul rettìssimo
5373 3, 5| pollute da tanto sangue di màrtiri e da tante sgrammaticature,
5374 2, 10| delle percosse, ond'ella martoriò le proterve sue carni, non
5375 2, 8| solo ingaggiava — nuova Marulla — dopo di averli ben soppesati;
5376 mar | epigrammi così-detti osceni di Marziale ed i sonetti di Porta, che
5377 3, 8| e però avèo aperto quel mascalzone di un nostro odiatore Aristòfane (
5378 2, 6| mutato tuono di botto «¡Su, mascarzone!» sclamò, afferrando per
5379 1, 8| smalto di una baldracca mascherata a vestale. Il barone allibì.
5380 2, 9| piuttosto «è l'època in cui le maschere càdono.»~Nel così-detto
5381 2, 9| trionfante a braccetto di due mascherine alla dèbardeur, l'una in
5382 1, 2| tra due chiavi diverse, la maschia e la fèmmina… Oh, a tale
5383 3, 8| Ma invano! La spina del maschil sangue è strappata. Cola
5384 3, 8| l'imberbe, come se mezza maschilità non stesse invece a ginocchi,
5385 2, 3| per contrafforte, una soda maschiotta~ ~«assài bruna, grassoccia
5386 fin, 1| folâtre à la couche», della màscula Saffo, d'Ipazia l'astrònoma,
5387 3, 9| delle trè Grazie non è. La màssima parte del seno le emigrò
5388 mar | aver trascurato e cui tengo massimamente è l'intreccio fra il mio
5389 mar | làsciano inerte. Indicàtegli un masso di pòrfido letterario, ei
5390 int, 1| tutto a rifascio, come un mastello cui sìeno levati i cerchi;
5391 1, 8| più tòrbido, incominciò a masticare stizzosamente lo sìgaro. ¿
5392 1, 5| suo. Anche la chicca che màstichi è delle sue...»~Isa compresse
5393 2, 1| Tuttavìa — fra noi, che mastichiamo da un pezzo coi denti del
5394 2, 8| stoppa da imbalsamare il mastino del feld-maresciallo Radetsky.~
5395 1, 2| banco, tra le ciòtole e i mastri, e con le stoffe che mi
5396 mar | esso in nessuna parte del mastro del loro sapere. L'òttimo
5397 mar | mangiar spinaci» e «l'arruffar matasse» e tutto il resto della
5398 mar | proverbiale esempio del matemàtico, che, sciolti i càlcoli
5399 1, 9| d'amore, agli entusiasmi materni, subèntrano iròniche sostenutezze,
5400 1, 2| provvidenziali! oh innata maternità! Ma di tanto entusiasmo
5401 1, 1| banditi dall'abbigliatojo materno; ed era l'assoluta provincia
5402 fin, 1| Giovanna, Agrippina, Contessa Matilde, Elisabetta la grande, Cristina
5403 mar | è l'arena di penne e di matite spuntate, sparsa è di pozze
5404 1, 8| sapere le arcane vie della matrice, le dàvano mille ragioni,
5405 2, 5| Lire cinque d'amore.~ ~¿Matricolino, che fai su quella portuccia
5406 1, 5| sposato...»~«¿Sposato io? ¿sei matta? ¿un Parisi tout pur senza
5407 fin, 1| intrasparendo in un roseo di mattinal nebbia. Un biondìssimo fumo
5408 1, 9| baronessa sembra volerle un ben matto. È la piccina un pretesto
5409 2, 10| barlume. Odesi il suono del mattutino e una fresc'àura ci accarezza
5410 int, 1| uscir dalla pelle, pergamena matura pel grand'archivio del camposanto;
5411 2, 3| egli stava, in que' dì, maturando un suicidio. Oh quante volte,
5412 1, 5| gente di qualità; c'est mauvais genre. Merci bien, Eugeniuccia,
5413 1, 10| non, tenez... J'ai trop mauvaise mine pour le rouge. Un ruban
5414 1, 1| faille rosa, hai la moire mauve, ma li hai messi già tutti. ¡
5415 mar | Cameroni, tù Capuana, tù Màyor. Oltre la riconoscenza del
5416 2, 4| pazienterà. A lui darò il mazzolino per nulla, gli aprirò un
5417 | meco
5418 2, 2| farèbbero meritèvole della medaglia al valore civile, principalmente
5419 1, 4| occhiata per accertarmi se il medaglione che le posava sul seno,
5420 3, 1| scorgèvansi, alla mescolata, medaglioni a capelli, lèttere sciolte
5421 fin, 1| dall'urne di Clitennestra, Medèa, Taide, Locusta, Tarquinia.
5422 2, 3| Scoprirò scelleràggini che le medèsime ree non sospèttano manco,
5423 mar | tragicommedia La Donna, e poiché i medèsimi personaggi, che noi conoscemmo
5424 | mediante
5425 1, 9| barone, e lì sommove tutta la mèdica Facoltà, incomodando la
5426 mar | sotto un arco romano non medicato dal dottore Baccelli; Correnti
5427 mar | dire qualche cosa almeno mediocre, è d'uopo tenersi nell'orticello
5428 mar | condannato allo sgabello della mediocrità, tali stadi, tròvasi appunto
5429 1, 2| mentre le nostre angiolette mèditano col palato il terzo dei
5430 mar | alla mammella restìa — a meditarne di proprie. In altre parole,
5431 2, 2| infelicìssima. ¡Àurei sensi davvero! Mèditi, in conclusione, uno stupro!»~
5432 int, 1| scuole infine di schifose megere, che ammaèstrano i bimbi
5433 2, 1| di Bernard, o meditare il Meibonio de usu flagròrum e la ricetta
5434 2, 6| sposarecci de Rroma, assai meijo spalluti e cquadrinosi de
5435 2, 10| Protettrice, una fragranza di mela cotogna, e del giglio (altro
5436 2, 2| la più aerea soavità, la melancolìa più chiaro-di-luna, vèngono
5437 3, 7| Signore.~Ed io, in una poètica melancònica èstasi, stàvomi ancora appoggiato
5438 1, 6| padrone, molli le orecchie, melancònico il muso tra le zampacce.
5439 3, 4| di Màlaga e le casse di melarance, fra l'odor del sapone e
5440 2, 3| Nino si diede a chiamare la mellonàggine sua, birbanterìa degli altri,
5441 1, 2| sguardo, s'àgita, bolle una melma di birberìe, dove il fratello
5442 2, 9| dove echeggiàrono appena le melodìe di Rossini e Bellini, nòbile
5443 sin, 1| sillabando la storia di Eva che mena pel naso il protomàrtire
5444 mar | quel tempestoso ocèano di Mènadi, con un ondeggiamento in
5445 1, 5| penserèi, stesse a mè, che al ménage. Eppure, che vuòi! ici-bas
5446 2, 10| pei manuscristi, oppure menando la fòrbice nella inèdita
5447 3, 4| volta è quasi tentato di menar buona a mia madre la sua
5448 1, 7| ne' fazzoletti e invece mèndane; nascondi «les mignons de
5449 3, 7| è mia, che non so ancor mendicare. Ma è il primo giorno che
5450 fin, 1| coppa di lei che immortalò Menelào e da quella della grossa
5451 3, 8| sufficienza mostrato come la donna meni l'uomo pel naso e sia di
5452 2, 2| Scena seconda - Quo mèntula mens.~ ~Ma quì, da tutti questi
5453 mar | nome «riviste o rassegne» mensili o quindicinali,, non abbassandosi
5454 1, 5| voce.~«Non amo troppo... la menta,» ribattè imbizzita la Millerose. «
5455 2, 10| delle sorelle rispòndono il «mèntes tuòrum» facendo loro bordone
5456 3, 10| spillo, ora all'altra un mentino? ¿un èssere, di cui gli
5457 2, 2| Scena seconda - Quo mèntula mens.~ ~Ma quì, da tutti
5458 3, 6| mutasse in tovaglia, in menu il rotoletto, e che sotto
5459 1, 9| quì le ricette cedendo ai ménus, con il fastidio pei fàrmachi
5460 3, 8| collaboratrice in quella raccolta già menzionata «pel seggiolino del buco»,
5461 | Meo
5462 mar | sarebbe che «lido e solitùdine mera.» Ben altro vasta è la umana
5463 1, 6| fuori la lor più riposta mercanzietta confortatoria, la loro «
5464 mar | sanno o potranno frenare. I mercati del mondo (in gergo ufficiale «
5465 2, 1| Sempronio dal professore Mercuri senza i suòi propri. Quì
5466 fin, 1| striscia di minio (cinnàbaris mercuriàlis) vi guizza ed ecco guance
5467 mar | ritornare a mè. Serba essa il meretricio profumo del boudoir della
5468 sin, 1| voi, smilzi agognanti alle meritali sferoidità,, a voi, nati
5469 2, 10| chiarore dell'alba appàjono le merlate muraglie di un monastero
5470 int, 1| portabigoncia, pinzo di merluzzo e polenta, il mostaccio
5471 mar | avvenimenti narrati sono un mero pretesto ad esprìmere idèe
5472 2, 9| speziali, pestate, spalmate, mescete! ¡Fondete, armajoli, affilate!~
5473 1, 3| più bottoni che panno, mesceva in càlici cristallini della
5474 mar | viso, indicàndomi con una mèscola e urtando in terra gli zòccoli. «¡
5475 mar | all'àrtico, s'incròciano e mèscolano tutti i prodotti del globo,
5476 3, 1| dove scorgèvansi, alla mescolata, medaglioni a capelli, lèttere
5477 sin, 1| una, madama. ¿Vuole che mèscoli ancora?... scelga pure a
5478 1, 1| calamajo in saccoccia e due messali sotto le ascelle (ché i
5479 fin, 1| ortica, tolti dai vasi di Messalina, Contessa A*** e Pasìfae
5480 3, 3| donde si miete la gialla messe dell'oro? Mìrane i visi.
5481 mar | hanno, come scrive Aretino a messer Battista Zatti da Brescia, «
5482 2, 5| anzi, il nostro, è il mestier delle belle; e siamo sane
5483 mar | maggiore è la mia che crìtici mestieranti rilèggano un libro che han
5484 3, 2| esercitato ogni sorta di «mestieri leggeri», dal giornalista
5485 mar | quella luce lunare della mestizia che feconda i pensieri? ¿
5486 2, 1| possedeva carrozza, toccando la meta, tanto per il demèrito,
5487 mar | scriverò cose da vecchio — metafisici soliloqui, archeològiche
5488 mar | a un beccajo... nè ad un metafìsico.~I nemici non sono pochi.
5489 3, 8| prodigarci i due più imbelli metalli, dissimulate catene! Per
5490 2, 8| suo furioso dolore in ogni metallo, lo scolpì, lo stampò, lo
5491 fin, 1| presi da Flora, Làide e Metiche dal quarto d'ora, da Lamia,
5492 mar | pianticine novelle per vedere se mettèan bene radice. Rondàvano in
5493 1, 5| brutte di quello che siamo, mettèndoci a forza di àrgani in vista
5494 1, 7| apparecchia un sorriso. E tieni — (mettèndole in mano uno straccio) —
5495 fin, 1| piovve un raggio di luna, e mettèndovisi sotto si die' a stemperare
5496 1, 7| prima la zampa guantata; metterài poi fuori le unghie. Senonché,
5497 1, 1| Eppòi, ¿sai? o Fanny, ti metteremo all'ingiro un collier di
5498 3, 4| risponde che è pure piatta per mètterla in pila. E nemmeno arricchisce
5499 mar | fior ne coglie» per non mèttersi a rischio di nominarle,
5500 1, 3| dàvano un saltellino, e si mettèvano a girotondare. Oh che spettàcolo
5501 int, 1| disposizione, e però, orchestra, mèttiti la sordina. ¡Guài se si
5502 1, 8| pèndolo, in questa, cucolò mezzanotte.~~ ~
5503 2, 6| quantunque vantasse ciò a mezzavoce e fra due tìmide occhiate.~
5504 2, 8| tamburi, stridendo le trombe e miagolando le vèrgini — in un funerale
5505 mar | maggiori uòmini del mondo, i Michelàngiolo, i Tiziano, i Raffaello,
5506 int, 1| diavoletto e a sgnavolanti micini, tutta cenciosa, prevede
5507 1, 7| fortuna di possedere un bel micio, tòglitelo spesso in braccio,
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