Racconti
   Tomo, Racconto
1 I, 1| Ahimè! Messina, Siracusa, Augusta, Catania dove saresti tu 2 I, 1| equilibrio: ecco la signora Augusta. Vestita elegantissimamente 3 I, 1| scriveva mai. La signora Augusta, ignorando sempre per quali 4 I, 1| Che rabbia! -~ ~E l'Augusta sorrideva di quel suo tranquillo 5 I, 1| Perché è naturale - riprese l'Augusta; - non c'è nulla di eterno 6 I, 1| perdonerai? - tornò a domandare l'Augusta.~ ~- Cento volte, non una, 7 I, 1| amore!~ ~- Leggi - dissi all'Augusta.~ ~E siccome l'Augusta esitava, 8 I, 1| all'Augusta.~ ~E siccome l'Augusta esitava, supponendo che 9 I, 1| nel modo che leggeva l'Augusta, quelle tristi parole, io 10 I, 1| bocca di una donna come l'Augusta le parole dirette a commovere 11 I, 1| imaginato.~ ~La voce dell'Augusta prese di mano in mano delle 12 I, 1| trascinata sul foglio; e quando l'Augusta faceva una piccola pausa, 13 I, 1| strapparla di mano dell'Augusta e impedire la sacrilega 14 I, 1| fossi in tempo! - disse l'Augusta con voce commossa e colle 15 II, 1| e i venditori di sale d'Augusta, spacciata la merce per Verga e D'Annunzio Sezione
16 II | religïosi albori~ sorge Roma augusta e mite;~ ~e le sue cupole
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