Luigi Capuana: Raccolta di opere
Luigi Capuana
Gli americani di Ràbbato
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Il nonno

1. Lo zi' Santi Lamanna rimpiange i tempi passati.

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Gli americani di Ràbbato

Il nonno

 

1. Lo zi' Santi Lamanna rimpiange i tempi passati.

 

«Come andiamo, nonno

«Come vuole Dio, signor dottore».

«Intendo dire di quei dolori alla schiena...»

«Vengono, vanno via, tornano. Io li lascio fare. Ho quattro ventine e sette anni su le spalle. Ne avrò per poco, signor dottore».

«Voi siete più giovanotto dei vostri nipoti. Uomini come voi non se ne fabbricano più al giorno d'oggi».

Il dottor Liardo aveva fermato avanti a la porta del Lamanna la bell'asina ferrante su cui andava attorno per le visite ai suoi malati. Il vecchio era seduto , e intrecciava, con sottili strisce di canna e vimini, un paniere; per non stare con le mani in mano, aveva soggiunto, dopo salutato il dottore.

In maniche di camicia, vestito alla foggia antica, con corpetto di traliccio a pistagna, abbottonato fino al collo con fitti bottoni di madreperla, con corti calzoni di felpone blu e con le calze di cotone candidissime che gli modellavano i polpacci robusti, lo zi' Santi Lamanna, a quell'età, era il solo che sopravvivesse della sua generazione in paese, e il dottor Liardo aveva un'affettuosa ammirazione per lui.

«E i vostri nipoti?» egli domandò.

«Due in campagna, per l'aratura, e l'ultimo, il ragazzo, a scuola, giacché ora, per imbrogliare meglio il prossimo, s'insegna a saper leggere e scrivere. Ai miei tempi...»

«Non dite così. Leggere e scrivere giova anche per i propri affari».

«Si guastano la testa, signor dottore. Lo vedo dai due maggiori che sanno anch'essi qualche punto di lettura. Ai miei tempi...»

«Non li rimpiangete. I tempi mutano. Oggi si sta un po' meglio di prima».

«Sarà!»

«Quella ricetta...»

«Perdoni, voscenza; ma è ancora nel cassetto. I danari dati allo speziale mi sembrano sciupati».

«Non sempre, caro nonno. Ora capisco perché i vostri dolori alla schiena vengono, vanno via, tornano. Sfido io! Non fate niente per scacciarli».

«Li prendo in sconto dei miei peccati».

«Quali? I vecchi? Ormai

«Da qualche mese in qua, però, i dolori mi han lasciato tranquillo. E lo speciale non c'entra. Pare che abbiano paura della ricetta. È stata una santa cosa».

Il dottore si mise a ridere.

«Voi camperete altri cent'anni

«Sarebbe troppo, signor dottore. Mi sembra di vivere in altro mondo da quello di una volta. Allorché sento certe stramberie...»

«Stramberie

«Voscenza ride, ma io non posso ascoltarle senza indignarmi quando i miei nipoti ne ragionano. Ai miei tempi, i signori erano i signori, e i contadini i contadini. Ora vogliono il mondo all'inverso; nessuno è più contento del suo stato».

«Dev'essere così, nonno».

«Voscenza ne capisce più di me. Ma io sono vecchio, ho l'esperienza».

«L'asina si spazienta. Sa l'ora di certe visite e mi avverte, se indugio. Vi saluto, nonno. E quella ricetta conservatela bene... per far paura ai vostri dolori di schiena».

«Uomo allegro, Dio l'aiuta! I suoi malati devono guarire soltanto a vederla ridere. Voscenza mi benedica. Oggi non si dice più; ma io sono all'antica».

L'asina ferrante non aveva atteso il lieve colpo di sprone del dottore per riprendere il trottarello con cui lo portava attorno per le vie e le viuzze di Ràbbato.

Anche lui, il dottore, corto, grasso, coi capelli e la barba bianca che gli contornavano il faccione rotondo sotto il gran cappellone di feltro grigio era un po' all'antica.

I suoi giovani colleghi, invidiosi della larga clientela che gli rimaneva fedele specialmente nella borghesia, lo canzonavano per quell'asina «cavalcata da un asino», dicevano malignamente. Egli lo sapeva e non se ne curava. Fu un caso, se un giorno, nella farmacia Arcuri, si lasciò scappar di bocca davanti a uno dei quei colleghi:

«Ho sentito dire poco fa, che un dottore asino ammazza meno gente che non gli altri dottori. Quante sciocchezze si odono, caro collega

Questi, capito che la botta era per lui, stava per rispondere: «Sciocchezze, pur troppo!» ma la parola gli morì sulle labbra tra un equivoco sorriso.

«Brav'uomopensava il vecchio Lamanna seguendo con l'occhio il dottore fino allo svolto della cantonata. «Quell'asina vola più d'una mula

E riprese a confezionare sveltamente il paniere.

 


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