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III
Un geloso !!!
- Anormalità! Pervertimenti! - esclamò con insolito calore il dottor Maggioli. - Che ne sappiamo?
- Ma... allora la scienza - riprese l'avvocato Rosaglia - non riuscirebbe più a raccapezzarsi...
- Peggio per essa!
- Come? Lei, uno scienziato positivo...
- Non mi aduli! Scienziati sono coloro che fanno progredire la scienza. Io, tutt'al più, merito di essere chiamato studioso. E soltanto con questa qualità ho ardito di domandare: Che ne sappiamo? Ogni individuo è un mondo a parte, un caso specialissimo. Le generalità, creda, sono metafisicherie senza costrutto, o piuttosto, costruite artificiosamente da persone per bene, non c'è dubbio!, di grande ingegno, chi vuol negarlo?, le quali però hanno fretta di riassumere, di concludere, dimenticando la gatta frettolosa che fece i gattini ciechi, secondo la sapienza dei secoli!
Anormalità! Pervertimenti! È presto detto. Io potrei anche sostenerle, e con ottime ragioni, che in certi casi, quel che più ci sembra anormale, infine, non è altro che il normale spinto al suo estremo e completo sviluppo... Ma lasciamo stare le astruserie. Niente convince meglio di un bel fatto. Lei ha recato parecchi esempi di passioni giudicate anormali. Che dirà quando io le avrò narrato il più strano caso di gelosia che, forse sia accaduto finora? Lo so, dirà: - Pervertimento di sensi! Pervertimento di coscienza!... - A che discutere? Finiremmo con fare scappar via le signore, e saremmo davvero imperdonabili.
- Questo poi no! - disse, con un bel sorriso, la baronessa Lanari. - Quando parla lei, le signore non scappano; anzi!
- Probabilmente, perchè come tutti i vecchi ho sempre qualcosa di nuovo da raccontare. Infatti, un marito della specie del mio amico Bertagni - è morto da un pezzo, e posso nominarlo senza riguardi - non si trova a ogni piè sospinto.
Noi ci vedevamo soltanto al caffè, dove andavo quasi tutte le sere, per tre partite di bigliardo con lui e con altri due amici. Non ero il suo medico di famiglia. Nella giornata, c'incontravamo di rado, e scambiavamo, in fretta e in furia, un saluto. Egli aveva i suoi affari; io i miei malati... E poi, da qualche tempo in qua, volevo evitare di ritrovarmi, anche per pochi istanti, da solo a solo con lui. Non ero sicuro di non commettere la bestialità di scaraventargli a bruciapelo:
- Ma insomma, sei cieco, o... contento? Tu solo non ti accorgi?... Tu solo non badi?... Che uomo sei?...
Quella sua serenità, quella specie di sfida - immaginavo - gettata in viso alla gente con lo starsene sempre alle costole di colui che lo rendeva... ridicolo, oh, m'indignava! Poi riflettevo: - Bertagni non è uno sciocco, nè un vile; lo conosci fin da bambino. Deve soffrire immensamente e non vuol farlo capire! Lasciagli almeno il pudore della sua disgrazia! Ma una mattina, insolitamente, ecco Bertagni da me.
- Stai male tu dunque?
- Sì; ma la tua arte non può far niente per me.
- E... allora perchè sei venuto?
- Per sfogarmi!... E per consultarti.
Abbozzai un gesto di stupore, ma non così abilmente da poter farlo passare per sincero.
- Eh, via!... Tu sai, come tutti gli altri!... È inutile fingere... Ti ringrazio della gentile intenzione - soggiunse, vedendo che tentavo d'insistere in quella dichiarazione di ignoranza. - A me, credimi, non importa niente di quel che tutti sapete! Tre anni fa, sì, ci fu un momento - sono di carne anch'io! - che avrei fatto strage di lui, di lei, dei loro complici... A che pro? Ci eravamo sposati per amore; amavo Lucia con tenerezza paterna - ho dieci anni più di lei! - E poi!... Aveva confessato; mi s'era buttata ai piedi implorando: - Perdonami!... o ammazzami! - Sembrava una pazza.. La presi tra le braccia.. la baciai... e le perdonai!
- E l'ingrata ha ricominciato? - lo interruppi.
- Ha continuato - egli rispose con incredibile calma. - Io non le avevo chiesto l'assurdo; non volevo costringerla a mentire peggio di prima. Capivo ch'era stata trascinata da folle passione; cercando di comprimerla, di soffocarla, lei stessa ed io avremmo ottenuto l'effetto contrario. E, senza ombra di amarezza o di sarcasmo, senza atteggiamenti melodrammatici, con gran semplicità di parola e di gesto, le dissi: - Attenderò. Tutto finisce a questo mondo; finirete di amarvi anche voi due. Intanto, io sarò per te, più che un amico sincero, un complice... Oh, rassicurati! Ti voglio troppo bene da mentire fanciullescamente...
- Hai avuto questa forza d'animo? - esclamai.
- Vuoi dirmi: Sei stato così imbecille?
Sì, ne conveniva, era stato così imbecille; ma non ne era pentito. Aveva visto due felici, e provato la raffinata sensazione di chi, sapendo di aver prodotto una bella e fragile opera, ha pure la convinzione che, volendo, potrebbe sùbito distruggerla con la stessa facilità con cui l'ha prodotta... e se n'astiene unicamente per pietà di essa, non per altro. Quale di quei due era più felice? Colui che ignorava quel che era avvenuto tra moglie e marito? O la donna che si abbandonava tutta alla sua passione con l'indefinito acre piacere d'un pericolo sfidato e non potuto credere immaginario, per quanto il contegno del marito l'affidasse?
Egli non aveva saputo indovinarlo; ma si sentiva felice anche lui. Niente era mutato in casa sua e nei rapporti con quell'amico. La loro intimità anzi, da allora in poi, era divenuta più stretta, più cordiale. Quegli doveva certamente essergli grato della creduta cecità di marito; Bertagni gli era gratissimo della felicità di Lucia...
- Questo sconvolge tutti i tuoi pregiudizi sociali; te lo leggo in viso... ma non importa! - egli esclamò interrompendosi.
Sfido! Quel che avevo udito mi sembrava enorme; rovesciava ogni mia convinzione, ogni mia esperienza psicologica; e intanto colui che seguitava a farmi la incredibile rivelazione parlava con calma, come chi ragiona di cose affatto naturali per lui, pur accorgendosi che non debbano nè possano apparir tali anche agli occhi degli altri.
Finalmente, Bertagni intravede che le parole da lui pronunciate il giorno della confessione di Lucia, sono già sul punto di avverarsi: - Tutto finisce quaggiù! Finirete di amarvi anche voi! - Non aveva però mai pensato al caso che potesse essere lui il primo a finire! Ed ora intuiva qualche cosa che non avrebbe saputo precisare, una lontana minaccia da quella parte; e ne era profondamente turbato.
Una mattina aveva detto alla moglie:
- Che faresti... se lui non ti amasse più?
- Mi ammazzerei!
- Perchè?
- Perchè non vorrei rifarmi daccapo, con un altro; e tornar tua non saprei. Tu mi disprezzi.
- Da che cosa lo deduci?
- Dalla tua insensibilità. Ci ho pensato a lungo, spessissimo.
- T'inganni.
- Va bene. Che significa dunque questa tua domanda? Ti compiaci di spaventarmi?
- No, faccio soltanto un'ipotesi.
- Tu sai qualche cosa! - ella proruppe.
- Niente.
- Giuralo!
- Lo giuro!
Era impallidita, e le lagrime che le tremavano nella voce già le sgorgavano dagli occhi. - Mi hai fatto una gran paura! - esclamò. E lo guardava ancora incredula, ansiosa.
- E allora? domandai io, con vivissima curiosità.
- Non dev'essere lui a finire il primo, no! -
Entratagli in testa questa fissazione, il povero Bertagni non ebbe più pace.
L'amante si era stancato? C'era qualcuna che lo contendeva a Lucia?... Questa relazione però non gli costava niente... Egli era covato tra la bambagia... Ma, spesso, l'uomo si stanca della felicità posseduta senza nessuno sforzo e di cui si stima sicuro... Un'altra? Chi?... Più bella, più buona di Lucia? Oh, voleva vederla!
E cominciò a osservarlo, a spiarlo, a notare ogni mossa, ogni gesto, ogni parola dell'amante di sua moglie, per strappargli il segreto. E a un saluto, a un sorriso, a un complimento rivolto da colui a qualche signora, Bertagni vibrava di indignazione. Non erano furati a sua moglie? Capiva di esagerare: ma, da lì a poco, dovette convincersi che faceva benissimo; la esagerazione lo costringeva a spalancare gli occhi, ad aguzzare lo sguardo, a tendere l'orecchio.
E così ora soffriva lui - Lucia non sospettava affatto, e si lasciava illudere dalle apparenze! - soffriva lui tutte le torture, tutte le lacerazioni, tutti gli strappi al cuore prodotti dalla gelosia allorchè ci si rizzano davanti agli occhi misteriosità terribili, e per poco la nostra intelligenza non si smarrisce tra le tenebre della pazzia!
- Che hai? - gli domandava Lucia.
- Nulla.
- Che ha? - gli domandava anche l'altro.
- Nulla.
E il più profondo dolore del Bertagni era quel turbamento che involontariamente egli doveva cagionare nell'animo della moglie col silenzio, con le reticenze, con l'aspetto rannuvolato; giacchè, per quanto si sforzasse di dissimulare, non sempre riusciva.
- Sai tu qualcosa?... Puoi tu indicarmi qualche traccia? Non essere pietosamente crudele! Parla! - mi disse all'ultimo. - Te ne supplico: parla!
Non sapevo che rispondergli e lo guardavo stralunato.
E mi raccontò che il giorno avanti avea voluto ammonire colui, senz'averne l'aria, fingendo di ragionare intorno a un caso molto simile al suo.
- Il seduttore - gli aveva detto.- è vigliacco, se tradisce senza nessuna ragione. Offende due volte la donna amata; prima, rendendola colpevole; poi, posponendola a un'altra che, forse, vale assai meno di quella. Io, marito, se avessi la disgrazia...
- Che discorsi! - lo aveva interrotto l'amico.
- Io, marito, - egli continuò - se avessi la disgrazia... (oh, non tanto pel tradimento - novantanove volte su cento, il seduttore è un amico! - quanto per l'offesa dell'abbandono...) Io marito...
- Che discorsi! - tornò ad interromperlo colui, imbarazzato.
- Io marito, che potrei essere indulgente nel primo caso, sarei proprio inesorabile nel secondo, se mai avessi la disgrazia...
- Non mi ha lasciato finire - esclamò dolorosamente - e mi ha voltato le spalle!:.. Ho fatto male? Forse, ahimè, ho accelerato la catastrofe che avrei voluto impedire!... E per ciò oggi che ho il cuore assai più oppresso, e sento un gran bisogno di sfogarmi nel seno di un amico fidato, sono venuto da te. Scusami!... Povera Lucia!
Non l'ho riveduto più, nè ho mai saputo la soluzione di questo caso, forse unico, di gelosia maritale. Io dovetti lasciare Torino alcune settimane dopo, e non vi sono più ritornato. Appresi a San Francisco che il buon Bertagni era morto di nefrite, nel '50.