Luigi Capuana: Raccolta di opere
Luigi Capuana
Per l'arte
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TRUCIOLI

VII

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VII21

 

A proposito dello stile dei De Goncourt il signor Giulio Lemaitre fa alcune curiose osservazioni.

Si sa la potenza descrittiva di quello stile. Inventario di notai, dicono certi critici, senza accorgersi, come osserva opportunamente il Lemaitre, che gli inventarî dei de Goncourt ont une âme. Alla indecisione dei contorni, alla mancanza di precisione delle descrizioni classiche essi hanno sostituito, sto per dire, la personalità dell'oggetto. Quel tramonto, quel paesaggio, quella camera, quello studio di pittore non si possono confondere con un altro tramonto, con un altro paesaggio con un'altra camera, con un altro studio di pittore: e (quei tali critici hanno un bel dire) quando l'arte della parola raggiunge l'effetto maraviglioso di farci vedere le cose, è proprio l'opposto di un inventario.

Imminente luna; Orazio non dice di più. Ma il poeta si fida troppo della nostra immaginazione. I De Goncourt invece non si fidano punto. La ragione sta in quello che ho detto più sopra, ch'essi vogliono dare la sensazione non d'un effetto di lume di luna, ma del tale effetto di lume di luna: la cosa è diversa. Infatti, ecco come i De Goncourt traducono l'Imminente luna oraziano:

«La lune pleine, rayonnante, victorieuse, s'était tout à fait levée dans le ciel irradié d'une lumière de nacre et de neige, inondé d'une sérénité argentée, irisée, plein de nuages d'écume qui faisaient comme une mer profonde et claire d'eau de perles; et sur cette splendeur laiteuse, suspendue partout, les mille aiguilles des arbres dépouillés mettaient comme des arborisations d'agate sur un fond d'opale... Anatole prit à gauche... Il était dans une petite clairière. L'éclaircie était mélancolique, douce, hospitalière. La lune y tombait en plein. Il y avait dans ce coin le jour caressant, enseveli, presque angélique de la nuit. Des écorces de bouleaux pâlissaient ça et , des clartés molles coulaient par terre; des cimes, des couronnes de ramures fines et poussiéreuses, paraissaient des bouquets de marabouts. Une légéreté vaporeuse, le sommeil sacré de la paix nocturne des arbres, ce qui dort de blanc, ce qui semble passer de la robe d'une ombre sous la lune, entre les branches, un peu de cette âme antique qu'a un bois de Corot, faisaient songer devant cela à des Champs Elysées d'âmes d'enfants» (Manette Salomon, p. 312).

L'intervento vien raggiunto dai de Goncourt per mezzo di una completa rivolta contro lo stile classico: ravvicinamenti di parole che hanno la stessa radicale: — contre le rocailleux d'une galerie de rochers;— raddoppiamenti di sinonimi e insistenze per fermare l'attenzione rappresentandoci due, tre, quattro volte di seguito la stessa idea o la stessa immagine: une espèce de dènouement, de dèliement de sa nature comprimèe, refermèe, resserrèe; — trasformazione dell'aggettivo in sostantivo neutro, alla maniera dei Greci: — empussierant le mousseux des toits, le fruste des murs; — abbondanza di sostantivi astratti che servono a dare la prima impressione dei colori, delle linee, del movimento:— Elle se mit à regarder, dans l'obscurité pieuse, des agenouillements de femmes, leur châle sur la tête... des vautrements de paysans enfonçant de leurs coudes la paille des chaises;— e poi una continua negligenza dell'armonia, una trascuratezza che arriva qualche volta allo scorretto, allo sgrammaticato.

Parrebbe che il signor Lemaitre abbia ragione.

— Ma se l'effetto è raggiunto? Se quei paesaggi, quei tramonti, quelle impressioni di luoghi d'ogni sorta ci rimangon fissati nella memoria colla stessa vivacità delle cose reali?

La risposta è imbarazzante. Poi il miglior metodo di giudicare di uno stile non è certamente quello di staccare una frase di qua, un periodo di , in maniera da falsarne isolatamente il valore, come direbbero i pittori. Io ho il grave sospetto che fra una ventina d'anni lo stile così scorretto, ma così letterario, dei De Goncourt non sia per diventare altrettanto classico quanto quello di parecchi altri scrittori già ritenuti, al loro apparire, assai più scorretti di questi.

 

29 ottobre 1882.





21 J. Lemaitre, J. et Ed. de Goncourt, nella Revue politique et littéraire del 30 settembre 1882.



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