IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
La signora Giulia, il giorno dopo, vide arrivarsi in casa e in ora insolita la figlia.
— È vero? Non debbo più mandare qui i bambini?
— Sì, per castigarli, finchè non avranno detto.....
— Ah! Ora non c'è più qui posto per loro; è per la preferita!
— Non dire sciocchezze, figliuola mia!
— Mamma, tu sei libera di fare quel che ti pare e piace in casa tua.
— Oh! non venirmi fuori con queste scene tragiche..... Sei libera!... Quel che ti pare e piace! Tu lo sai bene, io non ho preferenze per nessuno; i figli tuoi e quelli di tuo fratello sono tutt'uno per me: nepotini, sangue mio; e così questa orfanella. Se essa sta in casa mia, ci sta perchè non ha casa propria e non ha altri che me. Nè tu, nè tuo fratello l'avreste raccolta, se la disgraziata Luisa si fosse rivolta a voialtri. Tuo padre ed io abbiamo avuto torto; siamo stati troppo severi, schiavi di pregiudizi sociali. Il Signore ha già perdonato a tuo padre, ne sono sicura: io non voglio però attendere la morte per farmi perdonare nell'altro mondo: riparerò il mio torto in questo, facendo per l'orfanella quel che avrei dovuto fare con la sua mamma Dov'è la preferenza? Se Ada avesse detto una bugia, l'avrei punita allo stesso modo. Ho fatto così altre volte, non te ne rammenti? Con Gina, che ha il vizietto di dir bugie più degli altri.... Non è dunque una novità. Se poi voialtri volete educare malamente i vostri figliuoli..... —
S'interruppe un istante vedendo entrare Roberto; e capito dal contegno, che egli veniva da lei per lo stesso scopo della sorella, continuò:
— Vieni a lagnarti anche tu?
— Lagnarmi, no, mamma.... Tu sei libera....
— Di fare quel che ti pare e piace.... Vi siete accordati prima?
— Oh, mamma!
— Mi ripeti le stesse parole di tua sorella!...
— È un caso; vuol dire che la cosa ha fatto a tutte e due la stessa impressione. Quei poveri bambini non sanno darsi pace. Gabriele giura e rigiura....
— Non parlare da avvocato anche davanti a me; io non mi lascio infinocchiare come i tuoi giudici o i tuoi giurati. Fate male tutti e due a mostrar dispiacere, in presenza dei bambini, che io abbia raccolto l'orfanella Ti pare che io non abbia capito che l'atto mio v'è dispiaciuto? Chi sa che cosa vi è passato per la testa!
— Niente, mamma! solamente....
— Tu sei più abile di tua sorella.... Non sei avvocato per nulla. Ma io vi ripeto che fate male, lasciando scorgere ai bambini che la presenza di Ada in casa mia vi dà ombra. Sono vecchia sì, ma non rimbambita. E preferenze, come non ne ho fatte per il passato, così non ne farò per l'avvenire....
— Mamma, tu sei in collera con noi....
— Sì, Alessandrina, sono in collera; per voialtri, che dovreste essere più compassionevoli, più buoni; e pei bambini, ai quali, voialtri, senz' accorgervene, date il cattivo esempio....
— Ma scusa, mamma; tu fai un casus belli.
— Non faccio casi nè belli nè brutti!
— Intendo dire che dài grande importanza....
— Infine — lo interruppe la sorella — non si sa se abbiano detto la bugia i nostri bambini o colei; e io non vedo la ragione perchè tu, mamma, debba credere.... Te li mandiamo qui; interrogali, méttili alle strette; sono bambini, non possono saper fingere a lungo. Se tu avessi visto con che aria mortificata son tornati a casa....!
— Ti vogliono tanto bene, mamma!
— Giudicate voialtri! — esclamò la nonna.
La bambina accorse saltellante, scotendo su le spalle i capelli folti; ma si arrestò sùbito, quasi impaurita della presenza della zia e dello zio.
— Vieni qua, bambina mia, — fece la nonna. — Prima bacia la zia e lo zio. Brava!... E ora stammi a sentire. —
Ma avanti che la nonna potesse proseguire, la zia prese la bambina per una mano, l'attirò a se, accarezzandola, con accento e con aria insinuante le disse:
— Sì, zia.
— Tu sai che la nonna non li vuole più qui, poverini, perchè crede che essi abbiano detto una bugia. I poverini piangono, non possono stare senza vedere la loro cara nonnina.... e anche perchè vogliono bene a te e fare il chiasso con te.... Di' la verità; sei stata tu che, per caso, senza volerlo, hai tatto cascare le statuette? Di' la verità; la nonna ti ha già perdonato; avrebbe perdonato anche agli altri nepotini, se invece avessero rotto loro le statuette. Essi giurano di no: di', sei stata tu o loro? Se non vuoi che i tuoi cuginetti stiano lontani per gastigo, dalla loro nonnetta, di' la verità! Dilla, carina!
— Dilla, carina! — ripetè lo zio.
Ada, impallidita, ora guardava gli zii e la nonna, ora attorno, e in atto quasi chiedesse consiglio a sè stessa o a qualcuno che soltanto gli occhi smarriti vedevano. Tutt'a un tratto si scosse, si strizzò le mani, e risolutamente rispose:
— Sono stata io
— Vedi, mamma? — esclamò la signora Alessandrina, trionfante.
— Hai visto se Gabriele aveva ragione? — soggiunse sùbito il signor Roberto.
La nonna non rispondeva; fissava Ada intensamente.
— Sei stata tu?... Proprio tu?
— Sì, nonna! Perdonami! Permetti ai cuginetti che vengano qui. Se tu vuoi castigarmi, non farò il chiasso con loro, finchè tu non vorrai.
— Sei stata tu?... Proprio tu?
— Guarda, mamma, se non è vero che.... m
Ma la signora Alessandrina non potè più proseguire a un'occhiata della mamma.
— Se stento a credere — ella le disse — non è perchè mi dispiaccia di trovar bugiarda questa bambina, ma perchè ho il dubbio..... Basta; meglio così! Mandate i bambini; Ada farà il chiasso con loro.
— Grazie, nonna! — esclamò Ada.
E le si rifugiò in seno, stringendole la vita con le braccia tremanti.