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21. Le notizie che giungono su Stefano confermano le ansie del nonno.
Eppure non ostante l'avversione che le cattive notizie intorno a Stefano gli alimentavano nel cuore riguardo all'America, lo zi' Santi a ogni nuovo arrivo di emigranti sentiva una crescente compiacenza di vederli quasi trasformati da quei rozzi contadini che erano andati via. Quasi tutti avevano nell'aspetto un che di spigliato, di fiero, per l'orgoglio di esser tornati a Ràbbato con molti quattrini guadagnati lavorando. Vestivano pulitamente, parlavano più spediti del solito — avevano tante cose da dire! — e badavano ai loro interessi con una certa furberia, da gente punto disposta a farsi mettere in mezzo.
A quanti ne incontrava per le vie, o andando in campagna, ripeteva la stessa domanda, come la gnà Maricchia: «Avete visto i miei nipoti?»
Nessuno li aveva visti. Uno finalmente rispose:
«Ho incontrato due volte il maggiore. Si è lasciato crescere la barba».
«Perché?»
«Forse per risparmiare i quattrini che spendeva a farsi radere».
Lo zi' Santi rimase imbarazzato; Stefano con la barba non gli pareva più lui; non riusciva a figurarselo. E pensò amaramente: "Il cervello avrebbe dovuto farsi crescere!"
Il giovane contadino, corto, tarchiato, andava a piedi a visitare un fondo vicino alla Nicchiara. Camminava lesto, fumando, accanto alla mula dello zi' Santi.
«È un buon terreno quello di Rocco Mulè?» domandò. «Voi dovete saperlo».
«Lo vende?»
«Siamo in trattative. Ho i quattrini alla posta, nei libretti; ma è meglio impiegarli. Compro anche una casa, quella dei Michelazzi. È un mezzo sfasciume; la rifabbricherò a modo mio, all'americana, zi' Santi».
«Come sono le case nella Merica? Senza porte e senza tetto?»
«Intendo dire con tutte le comodità. Mia madre deve avere la buona vecchiaia. Ha lavorato sempre, poveretta, rompendosi il petto e le braccia a tesser tela per gli altri. La tela gliel'ho portata io; dovrà godersela».
«Bravo!»
«E poi, al ritorno prenderò moglie. Ci siamo già dati la parola con la figlia di mastro Cola Russo, il falegname che ha la bottega poco distante da casa vostra».
«Buona ragazza davvero; lo dice tutto il vicinato. Hai dunque intenzione di andartene via un'altra volta?»
«Fra due mesi, zi' Santi. Quando avrò messo insieme un nuovo gruzzoletto, tornerò e non mi muoverò più. L'America è bella, ricca, ma a casa propria si sta meglio... se si ha tanto da non dover patire la fame nei primi mesi... Poi...»
S'interruppe fermandosi sulla proda dello stradale, per guardare nella sottoposta vallata.
«Il fondo di Rocco Mulè è quello là, se non sbaglio».
«Quello col cipresso accanto alla casa».
«Prendo la scorciatoia. Vi saluto, zi' Santi. Ho voluto venire a vederlo solo. Rocco chiacchiera troppo; mi stordisce la testa. Ed ha certe pretese! Che s'immagina? Che i quattrini io li abbia avuti in regalo? Ogni centesimo, zi' Santi, è una goccia di sudore della mia fronte».
«Lo credo, figlio mio. Il Signore ti aiuta, perché vuoi bene e rispetti la tua mamma».
Mentre quello prendeva la scorciatoia, lo zi' Santi lo seguiva con l'occhio. Ecco, in quattri salti si era lasciato dietro la rampa scoscesa dello stradale, e già infilava la viottola del fondo di Rocco Mulè. Come si era sveltito in poco tempo!
E riprendendo il cammino verso la Nicchiara, lo zi' Santi pensava al nipote Stefano che si era lasciato crescere la barba, cosa che parecchi anni addietro non sarebbe passata per la testa di nessun contadino. Infatti egli era compiutamente sbarbato, come suo padre, come suo nonno, come tutti gli altri. Allora in casa sua il barbiere veniva pagato ad anno: due tùmmina di frumento e le mance per Natale e Pasqua. Oltre a radere doveva salassare una volta al mese. Allora s'usava così: e si stava bene in salute, lontani dal medico e dallo speziale!
«Oggi il mondo è sottosopra. Sarà meglio, non dico di no», parlava ad alta voce quasi ragionasse con qualcuno. «Ai tempi della mia gioventù chi sapeva che esistesse la Merica? Si nasceva e si moriva nel proprio paese. Ora chi va qua, chi va là... E quello che si è lasciato crescere la barba!»
Se avesse avuto una trentina d'anni di meno, si sarebbe imbarcato per l'America, unicamente per andare a dirgli: «Non ti vergogni? Fatti radere cotesti pelacci!»