Luigi Capuana: Raccolta di opere
Luigi Capuana
Gli americani di Ràbbato
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Menu vuol partire

23. Menu è disposto a tutto, pur di partire.

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23. Menu è disposto a tutto, pur di partire.

 

Menu, non aveva detto al nonno e alla mamma che dentro la busta aveva trovato una letterina diretta a lui e che se l'era nascosta in tasca per leggerla da parte, certo che Santi aveva risposto alla sua.

Si chiuse nella sua cameretta, con un pretesto e spiegò il foglio.

Santi gli raccomandava di obbedire alla mamma e al nonno.

"Questo lo so", rispondeva Menu mentalmente.

Non era facile che il nonno gli permettesse di andare in America, anche quando lui gli avesse mandati i danari pel viaggio.

Tra un anno, se tornava a Ràbbato, come sperava, avrebbe tentato di persuadere il nonno e la mamma. Che poteva andare a fare in America alla sua età? bisognava lavorare di braccia. Intanto, da fratello che gli voleva bene, avrebbe cercato dove allogarlo.

"E il figlio del Tignoso lavorava forse di braccia?", gli rispondeva, quasi Santi potesse udirlo, indispettito.

Se invece di mandarle al nonno, che non ne aveva bisogno, avesse mandato a lui le quattrocento lire! Sarebbe partito alla chetichella, assieme con gli altri che sapevano la strada.

Non erano andati via Stefano e lui, contro il volere del nonno e della mamma? E la mamma e il nonno si erano messi il cuore in pace. Sarebbe avvenuto lo stesso anche ora.

Brancicava il foglio, così pensando, quasi le cose che portava scritte fossero colpa di lui. Pestava coi piedi ripetendo:

«Malannaggio! Malannaggio! Che non ci sia un mezzo di crescere subito!»

Si fermò tutt'a a un tratto. Una cattiva idea cominciava ad insinuarglisi nel cervello. Gli luccicava davanti agli occhi, come se fosse , a portata di mano, il mucchietto delle quattrocento lire nuove che il nonno avrebbe ritirate domani dalla posta. Le avrebbe riposte nella cassetta del tavolino dove soleva serbare i quattrini, sicuro che non le toccava nessuno... Zitto, zitto una mattina di buon'ora, se le sarebbe prese e via con mastro Iano il Tignoso e suo figlio! Si faceva trovare alla stazione.

Che poteva importare ad essi se il nonno e la mamma sapevano o non sapevano?

«I quattrini?... Me li ha dati il nonno... Me li ha mandati mio fratello Santi, apposta. Direte che sono un altro vostro figlio».

Gli pareva di ragionare con mastro Iano alla stazione.

Appena sopra mare chi lo agguantava?

E lo stesso giorno andò in cerca del figlio del Tignoso per domandargli quando ripartivano.

«Non lo so; presto, credo. Mi par mill'anni di tornare alla scuola di meccanica».

«Partirei tanto volentieri anch'io!»

«Ti ci vogliono le carte».

«Quali carte

«Oh, è un affare noioso! Ma ci vogliono; se no, è inutile imbarcarsi. Alla batteria ti impediranno di scendere a terra; dovresti tornare addietro. La batteria è il punto dove si sbarca vicino a New York; sono gli agenti del commissariato... Una confusione, caro mio! Migliaia di persone, coi fagotti della loro roba in ispalla...»

«E tutti hanno le carte? Si comprano qui? Dove

«Le fa il sindaco, il prefetto... non te le so dire precisamente. Non si paga niente, ma dovrebbe chiederle tuo nonno».

A ogni parola di quel ragazzo, che parlava come un uomo maturo Menu si sentiva stringere il cuore. Il suo bel castello in aria crollava tutt'a un tratto!

«Portami via con te! » disse con voce supplicante. «Le carte non può farle tuo padre? Come fece per te... Malannaggio! Malannaggio

E alzava le braccia, coi pugni stretti, quasi minacciasse qualcuno.

«Che ti è successo?» gli domandò la madre, vedendolo tornare accigliato, col viso scuro...

«Ci vogliono, dice, le carte! » rispose buttando per terra il berretto e torcendo gli occhi.

«Chi le vuole? Che carte

Menu si accorse di essersi lasciato scappar di bocca parte del suo segreto; ma non si riprese.

«Le carte per andare in America! Voglio andare in America, mamma! Lasciami andare, mamma! Dillo tu al nonno che mi lasci partire!... Le carte dovrebbe richiederle lui al sindaco. Voglio andare! Voglio andare

La gnà Maricchia era atterrita di quell'improvviso scoppio rabbioso; le sembrava che al ragazzo si fosse esaltato il cervello.

E lo prendeva tra le braccia, e gli accarezzava la testa ripetendo:

«Menu! Menu! Figlio del mio cuore! Menu

Egli tentava di svincolarsi con le mani.

«Ma che ti è successo, Menu

«Voglio andare... in America!... voglio!...»

Uno scoppio di pianto gli soffocò la voce in gola.

«Ma che ti è successo

La povera madre non poteva spiegarsi quella che le pareva una smania improvvisa. Non gliene aveva mai sentito parlare, e perciò continuava a chiedere spiegazioni delle parole e del pianto che le straziavano il cuore, come se quel figliuolo le stesse davanti ferito, malato, colpito da grave disgrazia.

«Menu! Menu!... Zitto! ecco tuo nonno».

Il vecchio Lamanna saliva la scala tossicchiando. Tornava dalla posta con le quattrocento lire in oro strette nel pugno, avvolte in un pezzettino di carta.

Si fermò su la soglia.

«Che c'è? Fa il capriccioso? Sentiamo».

«Dillo al nonno, giacché non hai voluto dirlo a me!»

Vedendo che Menu continuava a piangere con tanti singulti, la gnà Maricchia soggiunse:

«È impazzito; vuol andare in America!... Anche lui!»

E nella voce della povera donna si sentiva lo strazio per i figli partiti da quasi due anni e che non pensavano a ritornare. Lo zi' Santi fece un viso severo e, contrariamente all'aspettazione di lei e di Menu, rispose:

«Lo faremo partire


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