37. Infine, esortiamo e preghiamo, per le viscere del
Signor nostro Gesù Cristo, tutti i cristiani a ricordare che tutti
abbiamo il medesimo Maestro che è nei cieli; tutti lo stesso Salvatore
che a caro prezzo di sangue ci redense; tutti siamo stati rigenerati nel
medesimo lavacro di acqua per mezzo delle parole di vita eterna, e siamo stati
costituiti figliuoli di Dio, e coeredi di Gesù Cristo, tutti nutriti con
lo stesso pascolo della dottrina cattolica e della Divina parola; infine tutti
formiamo un solo corpo in Cristo, e l’uno dell’altro siamo membri; quindi
è assolutamente necessario che tutti, insieme riuniti dal comune vincolo
della carità, abbiano pace con tutti gli uomini, e non professino alcun
altro maggior dovere se non di amarsi scambievolmente. Chi ama il suo prossimo
adempie la legge, aborrendo offese, inimicizie, discordie, insidie ed altri
mali, inventati e promossi dall’antico avversario del genere umano a perturbare
la Chiesa di Dio e ad impedire l’eterna felicità dei fedeli, sotto il
fallacissimo titolo e pretesto di scuole, opinioni e perfezione, anche
cristiana. Tutti si adoperino vigorosamente all’acquisto della vera e sincera
sapienza, della quale si trova scritto da San Giacomo: "Vi è tra
voi qualcuno che sia savio e sapiente? Scopra egli le opere sue nella buona
conversazione e nella mansuetudine della sapienza. Se avete uno zelo amaro e
dissensioni nei vostri cuori, non vogliate gloriarvi né mentire contro
la verità. Infatti questa non è una sapienza che scenda dal
cielo, ma terrena, animalesca, diabolica. Dov’è odio e discordia, ivi
sono scompiglio e scelleratezza; la sapienza celeste, innanzi tutto è
pura, poi pacifica, modesta, arrendevole; segue i buoni, è piena di misericordia
e di buoni frutti, non presuntuosa, non bugiarda. Ora il frutto della giustizia
si semina qui nella pace, per raccogliere altra pace più splendida
nell’altra vita" (Gc 3,13-18).
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