3. Non è da porsi in dubbio che, tra le cose che
maggiormente conferiscono bene e felicità alla Chiesa cattolica, tengono
quasi il primo posto gli Ordini religiosi, dai quali in tutti i tempi
derivarono ad essa singolarissimo ornamento, presidio e vantaggio. Quindi
questa Apostolica Sede non solo li approvò e ricoverò sotto le
ali della propria protezione, ma anche li arricchì di molti benefici,
esenzioni, privilegi e facoltà perché fossero sempre più
mossi ed accesi a coltivare la pietà e la Religione, a ben formare i
costumi dei popoli con l’istruzione e con l’esempio, e a conservare e a
consolidare tra i fedeli l’unità della Fede. Ma quando sia accaduto che
da qualcuno di questi Ordini il popolo cristiano non raccogliesse più
quell’abbondanza di frutti e di beni che promettevano al loro inizio, o quando
siano apparsi più pronti a fare il danno e la discordia dei popoli, che
non la pace e la felicità: questa stessa Apostolica Sede, la quale per
la loro costituzione aveva operato ed interposto l’autorità propria, non
dubitò di governarli con nuove leggi, o di richiamarli infine all’antica
disciplina, o di svellerli e dissiparli completamente.
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