E ciò nonostante le Costituzioni e le Regole
Apostoliche, specialmente quelle dalle quali la facoltà di assolvere in
certi ben determinati casi è così riservata al Romano Pontefice
regnante, che concessioni simili, o dissimili, delle indulgenze non possono
essere accordate a nessuno, a meno che in tali Costituzioni e Regole non si
faccia un’espressa menzione o una speciale deroga; nonostante ancora la Nostra
norma sulle indulgenze da concedere "ad instar"; nonostante
anche le Costituzioni e le consuetudini di qualsiasi Ordine, Congregazione o
Istituto, anche se confermate da un giuramento, da un’approvazione Apostolica o
da una qualsiasi altra ratifica; nonostante anche i privilegi, gli indulti e le
lettere Apostoliche in qualunque modo concessi, approvati e rinnovati agli
stessi Ordini, Congregazioni e Istituti e singolarmente a membri di essi.
A tutte queste e singole concessioni, anche se ad esse o al loro contenuto
fossero annesse una menzione speciale, specifica, espressa ed esclusiva, e
clausole generali importanti, o fosse usata qualsiasi altra espressione o una
particolare forma per tutelarle: Noi, ritenendo il loro tenore come
sufficientemente espresso dalla presente lettera e salva sempre la forma loro
data, per questa volta vi deroghiamo in modo speciale, nominativamente ed
esplicitamente ad effetto di quanto premesso, nonostante qualsiasi disposizione
contraria.
Affinché questa Nostra lettera, non potendo essere recapitata in
ogni luogo, giunga più facilmente a conoscenza di tutti, vogliamo che
agli estratti o alle copie di essa, anche stampati, firmati di mano di un
pubblico notaio e muniti del sigillo di persona costituita in dignità
ecclesiastica, in qualunque luogo e presso tutti i popoli si presti la medesima
fede che si presterebbe alla presente se fosse esibita o mostrata.
Infine tutti coloro che apertamente o nel loro intimo avversano la Sede
Apostolica, le sentenze e le Costituzioni della Santa Romana Chiesa, sappiano
che sono indegni di partecipare alla grazia e al beneficio del Giubileo.
Dato a Venezia, dal Monastero di San Giorgio Maggiore, il 24 maggio 1800,
nel primo anno del Nostro Pontificato.
PIO PP. VII
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