Parte, Paragrafo
1 1, 1 | l'esilio del chiarissimo uomo Dante Alighieri. Il quale,
2 1, 2 | cadere, e nel rilevarsi non uomo più, ma uno paone il vedea
3 1, 5 | avventura, Folco Portinari, uomo assai orrevole in que' tempi
4 1, 9 | non gli ha!); il maturo uomo e nel santo seno della filosofia
5 1, 14| suo piacere, sì come da uomo, riconciliatosi; del mese
6 1, 18| indegnazione mi fa dire, come da uomo che ti rammendi disidera
7 1, 22| per la colpa del primiero uomo. Così li poeti nelle loro
8 1, 22| li nostri poeti Ercule d'uomo essere in dio trasformato,
9 1, 22| operando, come fece Ercule, l'uomo diventa iddio per participazione
10 1, 22| fece, quantunque egli paia uomo, nel vero si può dire quella
11 1, 25| per via meno che degna ad uomo nel grembo della filosofia
12 1, 25| cose, fu questo valente uomo in tutte le sue avversità
13 1, 25| maculare la fama di cotanto uomo; ma il cominciato ordine
14 1, 26| recata, e massimamente da uomo, il quale da molti e varii
15 1, 26| Li quali veggendo Dino, uomo d'alto intelletto, non meno
16 1, 26| quali poi che il marchese, uomo assai intendente, ebbe veduti
17 1, 26| egli oltre a ogni altro uomo avea in reverenza; e, poi
18 1, 26| Raccontava uno valente uomo ravignano, il cui nome fu
19 1, 26| in iscienzia solennissimo uomo, perché a comporre così
20 1, 26| consumò il chiarissimo uomo quella parte del suo tempo,
21 1, 27| opere state dello splendido uomo Dante Alighieri, poeta chiarissimo,
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