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Giovanni Boccaccio
Trattatello in laude di Dante

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


'l-conse | consi-flore | flori-mperi | muffa-racco | raddo-tocca | tocch-ydibu

                                                           grassetto = Testo principale
     Parte,  Paragrafo                                     grigio = Testo di commento
2515 1, 6 | che io particularmente non tocchi ciascuna cosa, dopo lunga 2516 1, 18| abbi voglia di riaverlo; togli a te medesima con questa 2517 1, 27| scritto come io ho saputo, non toglie il poter dire ad uno altro, 2518 1, 14| adunque Dante in Ravenna, tolta via ogni speranza di ritornare 2519 1, 16| Fortuna, non dopo molto tempo, toltogli lo Stato, si morì a Bologna; 2520 1, 1 | ci serbi tanto più grave tormento, che appieno supplisca la 2521 1, 20| colui che va nell'inferno, e torna quando gli piace, e qua 2522 1, 20| questo alquanto dichiari, tornando, come più tosto potrò, al 2523 1, 9 | dell'altre due abbattesse, tornandole ad unità, con quella s'accostò 2524 1, 9 | discordia in brieve tempo tornano al niente, e le picciole 2525 1, 26| divenne molto famoso. Ma poi, tornatosi il detto Lodovico nella 2526 1, 18| Camilli, i Publicoli, i Torquati, i Fabrizi, i Catoni, i 2527 1, 25| laudevoli in lui mi tacerò, io torrò molta fede alle laudevoli 2528 1, 26| il cui nome fu Pino della Tosa, il quale allora a Bologna, 2529 1, 6 | solamente de' dolori il traessero ma il recassero in allegrezza, 2530 1, 4 | quali di necessità queste si traggon dietro: le quali, acciò 2531 1, 30| ella ha solcato, basso e tranquillo, nondimeno, di ciò che senza 2532 1, 2 | romano imperio in Gallia translatato, e alla imperiale altezza 2533 1, 6 | delle quali niuna ora si trapassava senza guai, senza sospiri 2534 1, 23| fossero inventori, esso poi trapassò a' Latini, quando la gloria 2535 1, 11| tenenti venisse fatto il trarloci, non ebbe perciò la sua 2536 1, 7 | avrà fatto però chi, per trarmi d'uno pensiero noioso, mi 2537 1, 22| fuggiamo che in Dite ci farieno trarupare. Io lascio il tritare con 2538 1, 18| patria, quale demenzia, qual trascutaggine ti teneva, quando tu il 2539 1, 22| di vari iddii, quando con trasmutazioni d'uomini in varie forme, 2540 1, 18| Napoli le sue ossa avea trasportate, non avesse comandato quello 2541 1, 1 | più bassa turba, siamo trasportati dal fiotto, della Fortuna, 2542 1, 23| tesori della quale essi trassero la dottrina militare, la 2543 1, 5 | si diede con gli altri a trastullare. ~ ~Era intra la turba de' 2544 1, 18| ciascuna lui di sé averla tratta; e sì ciascuna fece con 2545 1, 23| colui da cui le divine eran trattate. E come che di questo onore 2546 1, 29| distinguono le varietà del trattato opportune, come gli occhi 2547 1, 26| allora a Bologna, dove ciò si trattava, si trovò, e con lui messer 2548 1, 23| reverendi. Ma intra l'altre, tratte del costei tesoro da loro, 2549 1, 17| continuisse ducis,~mille trecentenis ter septem Numinis annis, ~ 2550 1, 2 | cotale maniera oltre al trecentesimo anno si crede che dimorasse. 2551 1, 26| che fare dovesse, nel suo trentacinquesimo anno si cominciò a dare 2552 1, 7 | moglie crederà l'amorose tribulazion mitigare. Non conoscono 2553 1, 26| italiani, secondo la sua triplice divisione, a ciascuno la 2554 1, 17| opus.~Huic ingrata tulit tristem Florentia fructum, ~exilium, 2555 1, 22| trarupare. Io lascio il tritare con più particulari esposizioni 2556 1, 1 | sepultura, e tal fiata di triunfale arco, e quando di laurea 2557 1, 24| poeti stato e similmente triunfatore, per amore a quelle frondi 2558 1, 18| essere nepote della famosa Troia e figliuola di Roma: certo, 2559 1, 18| prodezza lunga difesa de' Troiani, e Scipione liberatore non 2560 | troppa 2561 1, 26| compiere, dal più cercare, non trovandogli, s'erano, disperati, rimasi.~ ~ 2562 1, 3 | altra più cara che questa trovandone in questa vita, lasciando 2563 1, 21| publico stilo di parlare, si trovassero parole degne di ragionare 2564 1, 13| passioni sopra dette, si troverà componendo essersi esercitato. 2565 1, 18| che ne' barbari, li quali troviamo non solamente aver li corpi 2566 1, 26| più commentate non se ne truovano da lui; e questo intitolò 2567 1, 27| ove infino a qui niuno truovo averlo fatto. Ma la mia 2568 1, 17| rupit opus.~Huic ingrata tulit tristem Florentia fructum, ~ 2569 1, 26| luoghi sacri, nel tempo che tumultuosamente la ingrata e disordinata 2570 1, 22| gran cosa, io non me ne turberò; ma credasi ad Aristotile, 2571 1, 19| suo, infestato da tanta turbine quanta di sopra brievemente 2572 | tuttavia 2573 1, 21| tèmpi dagli uomini; a farsi ubbidire; e ultimamente a farsi adorare. 2574 1, 29| alcuna fra questi nostri uccelli più bella, né più peregrina, 2575 1, 29| dinomino perché più nobile uccello è l'angelo che 'l paone. 2576 1, 2 | guastatore quasi di tutta Italia, uccisi prima e dispersi o tutti 2577 1, 18| mani ti fosse venuto, cioè uccisolo, egli con la sua etterna 2578 1, 29| montagna del purgatorio, udite le lagrime e i lamenti di 2579 1, 10| addietro s'era molte volte udito le sue laude portare infino 2580 1, 21| altre cose di sopra dette, uficio ed esercizio di ciascuno 2581 1, 26| cioè lo 'Nferno, intitolò a Uguiccione della Faggiuola, il quale 2582 1, 26| avendogliele tutti fuori che gli ultimi tredici canti, mandati, 2583 1, 26| alquante scritte, tutte per l'umidità del muro muffate e vicine 2584 1, 21| alto suono essa fosse da umiliare e alle loro necessità rendere 2585 1, 6 | maravigliarono donde tanto umore egli avesse che al suo pianto 2586 | un' 2587 1, 18| benefattore precipuo, il tuo unico poeta con crudeltà disusata 2588 1, 3 | incarnazione del Re dell'universo MCCLXV, sedente Urbano papa 2589 1, 2 | quivi si sentia partorire unofigliuolo, il quale in brevissimo 2590 1, 3 | universo MCCLXV, sedente Urbano papa IV nella cattedra di 2591 1, 29| maestrevole stilo letterale che usa ciascun altro poeta, è sozzo, 2592 1, 22| dare una medesima laude, usando di Gregorio le parole. Il 2593 1, 26| maggior parte degli uomini usano oggi, cercando per diverse 2594 1, 26| esso posti cominciarono a usare; per la qual cosa il libro, 2595 1, 26| bellici addivenire, che per l'usargli diventan più chiari, così 2596 1, 25| parendogli convenirsi e usarsi in qualunque e depressi 2597 1, 21| o cotale modo di parlare usassono, si chiamassero «poeti». ~ ~ 2598 1, 26| vestimenti e d'una luce non usata risplendente nel viso, venire 2599 1, 7 | addivenire a' più, li quali o per uscire o per essere tratti d'alcune 2600 1, 7 | avveggiono, d'uno viluppo usciti, essere intrati in mille, 2601 1, 29| cui frondi li poeti sono usi di coronarsi, come di sopra 2602 1, 21| questo non in volgar forma o usitata, ma con artificiosa ed esquisita 2603 1, 26| in quella camera dove era uso di dormire quando in questa 2604 1, 1 | che da quello, che egli usò nella maggior parte delle 2605 1, 26| quali la prima è per fare utilità più comune a' suoi cittadini 2606 | utrumque 2607 | V 2608 1, 3 | italico nella nostra città, vacante il romano imperio per la 2609 1, 21| solamente a' divini servigi vacassero, per maturità, per età e 2610 1, 26| disordinata plebe gli era, più vaga di preda che di giusta vendetta, 2611 1, 20| dietro a sé n'ha fatti e farà vaghi d'essere esperti.~ ~Dilettossi 2612 1, 20| potrebbono fare le mie lettere.~ ~Vaghissimo fu e d'onore e di pompa 2613 1, 18| oggi corrotta, e niente vale. Gloriera'ti tu della viltà 2614 1, 25| di sé, né gli parve meno valere, secondo che i suoi contemporanei 2615 1, 25| per cui tutti gli altri valessero. Questa parola fu intesa 2616 1, 2 | Attila, crudelissimo re de' Vandali e generale guastatore quasi 2617 1, 3 | poetiche opere non essere vane o semplici favole o maraviglie, 2618 1, 26| fatichi chi vuole nelle sue vanità, e bastigli l'esser lasciato 2619 1, 9 | della gloria tirato e dal vano favor popolesco e ancora 2620 1, 21| e a' servigi di quella vasellamenti d'oro e mense marmoree e 2621 1, 17| Florentia fructum, ~exilium, vati patria cruda suo.~Quem pia 2622 1, 21| rozzi popoli parevano, così vedendogli, non uomini ma iddii. Questi 2623 1, 13| perciò che, sì come si vederà dove appresso partitamente 2624 1, 5 | dovunque credeva potere vederla, quasi del viso e degli 2625 1, 20| disse all'altre: «Donne, vedete colui che va nell'inferno, 2626 1, 9 | accecati dall'ira, che non vedevano sé con quella miseramente 2627 1, 20| verità tu dèi dir vero: non vedi tu com'egli ha la barba 2628 1, 2 | ottimamente, sì come si vedrà procedendo, seguì al nome 2629 1, 7 | sopravenire. Egli, usato di vegghiare ne' santi studii, quante 2630 1, 1 | giudicio di Dio, coloro il veggiano che il timone governano 2631 1, 1 | nascondersi agli occhl di Dio, che veggono tutto, non dovrebbe questa 2632 1, 21| dimostrare, prima ch'io vegna a dire perché di lauro si 2633 1, 19| quegli poi immediatamente vegnendo all'opere degne di nota, 2634 1, 22| futuri, facendo loro sotto velame parlare ciò che a debito 2635 1, 30| vento ha prestato alle sue vele. Al quale con quella umiltà, 2636 1, 22| per opera, senza alcuno velo, intendeva di dimostrare. 2637 1, 26| angoscia e d'amaritudine venenati, sia stato agitato (come 2638 | venendo 2639 1, 18| Ravenna, molto più per età veneranda di te; e come che la sua 2640 1, 21| umano servigio esser da venerare. E perciò ordinarono, a 2641 | venga 2642 | vengono 2643 1, 26| avesse potuto stare senza venirgli a significare ciò che veduto 2644 | venivano 2645 1, 18| nobilitatore. Sulmona d'Ovidio, Venosa d'Orazio, Aquino di Iovenale, 2646 1, 26| Beatrice, quasi nel suo ventesimosesto anno compose in un volumetto, 2647 1, 3 | vincendo l'onde parimenti e' venti contrarii, pervenisse al 2648 1, 30| grazie a Colui che felice vento ha prestato alle sue vele. 2649 | venuti 2650 1, 29| in questo adopera, tanto veramente orrida voce si può dire 2651 1, 2 | altissimo alloro, sopra uno verde prato, allato ad una chiarissima 2652 1, 24| che mai egli non perde né verdezza, né fronda; la seconda si 2653 1, 5 | de' fiori mescolati fra le verdi frondi la fa ridente, era 2654 1, 22| Santo mostrare nel rubo verdissimo, nel quale Moisè vide, quasi 2655 1, 22| fiamma ardente, Iddio, la verginità di Colei che più che altra 2656 1, 18| Io non posso fuggire di vergognarmene in tuo servigio. Ma ecco: 2657 1, 18| gloriose furono, non si vergognarono né dubitarono d'avere agra 2658 1, 18| conoscimento; comincia a vergognarti d'avere fatto contra la 2659 1, 26| negli anni più maturi si vergognasse molto, nondimeno, considerata 2660 1, 18| quello che tu facesti; e vergògnati almeno, essendo reputata 2661 1, 22| leone e ora agnello e ora vermine, e quando drago e quando 2662 | verranno 2663 | verrò 2664 1, 26| papa, e molti cardinali e vescovi; e quivi a questo papa si 2665 1, 20| di nona, prima fu passato vespro, e tutto l'ebbe veduto e 2666 1, 26| non mediante alcuno suo vicario, come li chierici pare che 2667 1, 8 | 8 - Opposte vicende della vita pubblica di Dante~ ~ 2668 1, 9 | pruova delle sue forze con vicendevoli danni dell'una e dell'altra; 2669 1, 26| umidità del muro muffate e vicine al corrompersi se guari 2670 1, 18| conoscere a coloro che non le vider giammai. Tu sola, non so 2671 1, 26| oggi, cercando per diverse vie uno medesimo termine, cioè 2672 1, 22| dolcezza che quella che vien senza affanno. La verità 2673 | viene 2674 1, 18| ragione nella sua morte vietate. E come che Ettore fosse 2675 1, 6 | Era quasi nel fine del suo vigesimoquarto anno la bellissima Beatrice, 2676 1, 20| mangiare. ~ ~Niuno altro fu più vigilante di lui e negli studii e 2677 1, 3 | né caldi né freddi, [né] vigilie né digiuni, né alcun altro 2678 | VIII 2679 1, 18| vale. Gloriera'ti tu della viltà e ignavia di coloro li quali, 2680 1, 7 | prima s'avveggiono, d'uno viluppo usciti, essere intrati in 2681 1, 3 | gittato ora in qua ora in , vincendo l'onde parimenti e' venti 2682 1, 9 | furon ridotti, o alienati a' vincitori~ ~ 2683 1, 5 | dilicatezza de' cibi e de' vini, gli animi eziandio degli 2684 1, 9 | più delle volte rimangon vinti dalle forze del cielo. Gli 2685 1, 3 | vincitore, quanto le forze del vinto sono state maggiori, giudico 2686 1, 24| primieramente la perpetua viridità di queste frondi dissono 2687 1, 26| medesimo non intesa, l'altrui virtuoso operare andar mordendo. ~ ~ 2688 1, 18| cacciare? Deh! dimmi: di qua' vittorie, di qua' triunfi, di quali 2689 1, 22| morte, e la resurrezione vittoriosa, e la mirabile ascensione, 2690 1, 23| gl'imperadori, li quali vittoriosamente avessero la republica aumentata; 2691 1, 18| le tue dilicatezze, cosa vituperevole e feminile, ti fanno nota 2692 1, 26| spirito, e tutte queste vituperevoli fatiche annullerà, e il 2693 1, 22| Cristo, il quale fu ed è viva pietra, dovere summergersi; 2694 1, 18| ora per la morte di lui vivi ne' tuoi difetti sicura, 2695 1, 18| rifiutasti, anzi cacciasti vivo sì come sospetto, disidera 2696 1, 1 | altri che in simile modo vivono, contro la sopra toccata 2697 1, 26| maniere, cioè viziosa, o da' vizii partentesi e andante alla 2698 1, 22| participazione in cielo; e, viziosamente operando, come Licaone fece, 2699 1, 26| mordere con gravissime pene i viziosi, e con altissimi premii 2700 1, 25| sé stato, disse: «Se io vo, chi rimane? se io rimango, 2701 1, 20| con istrumenti varii e con voci applaudenti suol farsi), 2702 | vogliamo 2703 1, 6 | ragionarono insieme di volergli dar moglie; acciò che, come 2704 1, 12| Concorrendo adunque i due voleri ad un medesimo fine, e del 2705 | volesse 2706 1, 21| credere quello che li prencipi volevan che si credesse; servando 2707 1, 29| prima è quella di coloro che volgarmente da tutti sono appellati « 2708 1, 8 | fermate. Ma la Fortuna, volgitrice de' nostri consigli e inimica 2709 1, 29| mortali, udendo che gli angeli volino, avviso loro dovere avere 2710 1, 11| conte di Luzimborgo, con volontà e mandato di Clemente papa 2711 1, 26| abbiamo che solamente il volontario ragionare di diversi; né 2712 1, 1 | del tutto nel contrario vòlti i piedi. Per che assai manifesto 2713 1, 20| maturità convenevole. Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, 2714 1, 26| mirabilmente distinse in un volume, il quale tutto intitolò 2715 1, 26| ventesimosesto anno compose in un volumetto, il quale egli intitolò 2716 | vorrebbe 2717 | vorremo 2718 | vorrò 2719 | vostri 2720 1, 9 | cacciati, e furiosamente votate e rubate, poi che i vittoriosi 2721 1, 10| manifestamente appare quanto sieno vòti di verità i favori de' popoli, 2722 1, 26| il quale egli intitolò De vulgari eloquentia, dove intendea 2723 1, 18| virilmente disposti a morire? Tu vuogli che 'l mondo creda te essere 2724 | vuol 2725 1, 26| Lombardia, sedente Giovanni papa XXII. E la cagione fu perciò 2726 1, 17| annis, ~ad sua septembris ydibus astral redit.~ ~


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