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Niccolò Machiavelli Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio IntraText CT - Lettura del testo |
Ei si vede per l'ordine della istoria, come la Republica romana, poiché il Consolato venne nella Plebe, concesse quello ai suoi cittadini sanza rispetto di età o di sangue; ancora che il rispetto della età mai non fusse in Roma, ma sempre si andò a trovare la virtù, o in giovane o in vecchio che la fusse. Il che si vede per il testimone di Valerio Corvino, che fu fatto Consolo in ventitré anni: e Valerio detto, parlando ai suoi soldati, disse come il Consolato era «praemium virtutis, non sanguinis». La quale cosa se fu bene considerata o no, sarebbe da disputare assai. E quanto al sangue, fu concesso questo per necessità; e quella necessità che fu in Roma, sarebbe in ogni città che volesse fare gli effetti che fece Roma, come altra volta si è detto: perché e' non si può dare agli uomini disagio sanza premio, né si può tôrre loro la speranza di conseguire il premio sanza pericolo. E però a buona ora convenne che la Plebe avessi speranza di avere il Consolato: e di questa speranza si nutrì un pezzo sanza averlo; dipoi non bastò la speranza, che e' convenne che si venisse allo effetto. Ma la città che non adopera la sua plebe a alcuna cosa gloriosa, la può trattare a suo modo come altrove si disputò: ma quella che vuol fare quel che fe' Roma, non ha a fare questa distinzione. E dato che così sia, quella del tempo non ha replica anzi è necessaria: perché nello eleggere uno giovane in un grado che abbi bisogno d'una prudenza di vecchio, conviene, avendovelo a eleggere la moltitudine, che a quel grado lo facci pervenire qualche sua notabilissima azione. E quando uno giovane è di tanta virtù, che si sia fatto in qualche cosa notabile conoscere; sarebbe cosa dannosissima che la città non se ne potessi valere allora, e che l'avesse a aspettare che fosse invecchiato con lui quel vigore dell'animo e quella prontezza, della quale in quella età la patria sua si poteva valere: come si valse Roma di Valerio Corvino, di Scipione e di Pompeio, e di molti altri, che trionfarono giovanissimi.