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Niccolò Machiavelli Clizia IntraText CT - Lettura del testo |
PI. [verso l'interno, a Sofronia] Prima ch'io facessi ciò che voi volete, io mi lascerei scorticare!
NI. [a parte] La cosa va bene. Pirro sta nella fede. [A Pirro] Che hai tu? Con chi combatti tu, Pirro?
PI. Combatto ora con chi voi combattete sempre.
NI. Che dic'ella? Che vuol ella?
PI. Pregami che io non tolga Clizia per donna.
PI. Che io mi lascerei prima ammazzare, che io la rifiutassi.
PI. Se io ho ben detto, io dubito non avere mal fatto, perché io mi sono fatto nimico la vostra donna, ed il vostro figliuolo, e tutti gli altri di casa.
NI. Che importa a te? Sta' bene con Cristo, e fatti beffe de' santi!
PI. Sì, ma se voi morissi, i santi mi tratterebbono assai male.
NI. Non dubitare, io ti farò tal parte, ch'e santi ti potranno dare poca briga; e, se pur e' volessino, e magistrati e le legge ti difenderanno, purch'io abbia facultà, per tuo mezzo, di dormire con Clizia.
PI. Io dubito che voi non possiate, tanta infiammata vi veggio contro la donna.
NI. Io ho pensato che sarà bene, per uscire una volta di questo farnetico, che si getti per sorte di chi sia Clizia; da che la donna non si potrà discostare.
PI. Se la sorte vi venissi contro?
NI. Io ho speranza in Dio, che la non verrà.
PI. [a parte] O vecchio impazzato! vuol che Dio tenga le mani a queste sua disonestà! [A Nicomaco] Io credo, che se Dio s'impaccia di simil' cose, che Sofronia ancora speri in Dio.
NI. Ella si speri! E, se pur la sorte mi venissi contro, io ho pensato al rimedio. Va', chiamala, e dilli che venga fuora con Eustachio.
PI. O Sofronia! Venite, voi ed Eustachio, al padrone.