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Niccolò Machiavelli
Clizia

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Scena settima. Sofronia, Nicomaco, Eustachio, Pirro.

 

SO.  Eccomi: che sarà di nuovo?

NI.  E' bisogna pur pigliare verso a questa cosa. Tu vedi, poiché costoro non si accordano, e' conviene che noi ci accordiano.

SO.  Questa tua furia è estraordinaria. Quel che non si farà oggi, si farà domani.

NI.  Io voglio farla oggi.

SOFaccisi, in buon'ora. Ecco qui tutti a duoi e competitori. Ma come vuoi tu fare?

NI.  Io ho pensato, poiché noi non consentiano l'uno all'altro, che la si rimetta nella Fortuna.

SO.  Come nella Fortuna?

NI.  Che si ponga in una borsa e nomi loro, ed in un'altra el nome di Clizia ed una polizza bianca, e che si tragga prima el nome d'uno di loro e che, a chi tocca Clizia, se l'abbia, e l'altro abbi pazienza. Che pensi tu? Non rispondi?

SOOrsù, io son contenta.

EU.  [A Sofronia]Guardate quel che voi fate.

SO.  [A Eustachio] Io guardo, e so quel ch'io fo. Va' 'n casa, scrivi le polizze, e reca dua borse, ch'io voglio uscire di questo travaglio, o io enterrò in uno maggiore.

EU.  Io vo.

NI.  A questo modo ci accordereno noi. Prega Dio, Pirro, per te.

PI.  Per voi!

NI.  Tu di' bene, a dire per me: io arò una gran consolazione che tu l'abbia.

EU.  Ecco le borse e le sorte.

NI.  Da' qua. Questa, che dice? Clizia. E quest'altra? È bianca. Sta bene. Mettile in questa borsa di qua. Questa, che dice? Eustachio. E quest'altra? Pirro. Ripiegale, e mettile in quest'altra. Serrale, tienvi su gli occhi, Pirro, che non ci andassi nulla in capperuccia: e' ci è chi sa giucare di macatelle!

SO.  Gli uomini sfiducciati non son buoni.

NI.  Son parole, coteste! Tu sai che non è ingannato, se non chi si fida. Chi voglian noi che tragga?

SOTragga chi ti pare.

NIVien' qua, fanciullo.

SO.  E' bisognerebbe che fussi vergine.

NIVergine o no, io non v'ho tenute le mani. [al fanciullo] Tra' di questa borsa una polizza, detto che io ho certe orazioni: - O santa Apollonia, io prego te e tutti e santi e le sante avvocate de' matrimonii, che concediate a Clizia tanta grazia, che di questa borsa esca la polizza di colui, che sia per essere più a piacere nostro. Trai, col nome di Dio! Dàlla qua. Ohimé, io son morto! Eustachio.

SO.  Che avesti? O Dio! fa' questo miracolo, acciò che costui si disperi.

NI. [al fanciullo] Tra' di quell'altra. Dalla qua. Bianca. Oh, io sono resucitato! Noi abbiam vinto, Pirro! Buon pro ti faccia! Eustachio è caduto morto. Sofronia, poiché Dio ha voluto che Clizia sia di Pirro, vogli anche tu.

SO.  Io voglio.

NIOrdina le nozze.

SO.  Tu hai sì gran fretta: non si potrebb'egli indugiare a domani?

NI.  No, no, no! Non odi tu che no? Che? vuoi tu pensare a qualche trappola?

SOVoglian noi fare le cose da bestie? Non ha ella a udir la messa del congiunto?

NI.  La messa della fava! La la può udire un altro ! Non sai tu che si le perdonanze a chi si confessa poi, come a chi s'è confessato prima?

SO.  Io dubito che la non abbia l'ordinario delle donne.

NIAdoperi lo straordinario delli uomini! Io voglio che la meni stasera .E' par che tu non mi intenda.

SOMenila, in mal'ora! Andianne in casa, e fa' questa imbasciata tu a questa povera fanciulla, che non fia da calze!

NI.  La fia da calzoni! Andiano dentro.

SO.  [a parte] Io non voglio già venire, perché io vo' trovar Cleandro, perché e' pensi, se a questo male è rimedio alcuno.

 




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