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Niccolò Machiavelli
Clizia

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Scena sesta. Damone, Nicomaco.

 

DA.  [solo] Io vengo a vedere, se questo amante è tornato dal mercato. Ma eccolo davanti all'uscio. [A Nicomaco] Io venivo appunto a te.

NI.  Ed io a te, uomo da farne poco conto! Di che t'ho io pregato? Di che t'ho io richiesto? Tu m'hai servito così bene!

DA.  Che cosa è?

NI.  Tu mandasti mogliata! Tu hai vòta la casa di brigata, che fu un sollazzo! In modo che, alle tua cagione, io son morto e disfatto!

DA.  Va' t'impicca! Non mi dices'tu che mogliata chiamerebbe la mia?

NI.  La l'ha chiamata, e non è voluta venire.

DA.  Anzi, che gliene offersi! Ella, non volle che la venissi; e così mi fai uccellare, e poi ti duoli di me. Che 'l diavolo ne 'l porti, te e le nozze ed ognuno!

NIInfine, vuoi tu che la venga?

DA.  Sì, voglio, in mal'ora! ed ella, e la fante, e la gatta, e chiunque vi è! Va', se tu hai a fare altro: io andrò in casa, e, per l'orto, la farò venire or ora.

NI.  [solo] Ora, m'è costui amico! Ora, andranno le cose bene! Ohimè! ohimè! che romore è quel che è in casa?

 




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