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Niccolò Machiavelli
Mandragola

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Scena terza. Fra’ Timoteo, una donna.

 

TIMOTEO Se voi vi volessi confessare, io farò ciò che voì volete.

DONNA Non, per oggi; io sono aspettata: e’ mi basta essermi sfogata un poco, così ritta ritta. Avete voi dette quelle messe della Nostra Donna?

TIMOTEO Madonna sì.

DONNA Togliete ora questo fiorino, e direte dua mesi ogni lunedì la messa de’ morti per l’anima del mio marito. Ed ancora che fussi un omaccio, pure le carne tirono: io non posso fare non mi risenta, quando io me ne ricordo. Ma credete voi che sia in purgatorio?

TIMOTEO Sanza dubio.

DONNA Io non so già cotesto. Voi sapete pure quel che mi faceva qualche volta. Oh, quanto me ne dolsi io con esso voi! Io me ne discostavo quanto io potevo; ma egli eraimportuno! Uh, nostro Signore!

TIMOTEO Non dubitate, la clemenzia di Dio è grande: se non manca a l’uomo la voglia, non gli manca mai el tempo a pentirsi.

DONNA Credete voi che ’l Turco passi questo anno in Italia?

TIMOTEO Se voi non fate orazione, sì.

DONNA Naffe! Dio ci aiuti, con queste diavolerie! Io ho una gran paura di quello impalare. Ma io veggo qua in chiesa una donna che ha certa accia di mio: io voire a trovarla. Fate col buon .

TIMOTEO Andate sana.

 

 

 

 




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