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Niccolò Machiavelli Mandragola IntraText CT - Lettura del testo |
LIGURIO Io non desiderai mai più tanto di trovare Callimaco, e non penai mai più tanto a trovarlo. Se io li portassi triste nuove, io l’arei riscontro al primo. Io sono stato a casa, in Piazza, in Mercato, al Pancone delli Spini, alla Loggia de’ Tornaquinci, e non l’ho trovato. Questi innamorati hanno l’ariento vivo sotto e pieti, e non si possono fermare.
CALLIMACO Che sto io ch’io non lo chiamo? E mi par pure allegro: Oh, Ligurio! Ligurio!
LIGURIO Oh, Callimaco! dove sei tu stato?
CALLIMACO E’ Lucrezia contenta?
LIGURIO Sì.
CALLIMACO El frate fece el bisogno?
LIGURIO Fece
CALLIMACO Oh, benedetto frate! Io pregherrò sempre Dio per lui. .
LIGURIO Oh, buono! Come se Dio facessi le grazie del male, come del bene! El frate vorrà altro che prieghi!
CALLIMACO Che vorrà?
CALLIMACO Darégliene. Quanti ne gli hai tu promessi?
LIGURIO El dottore ne ha sborsati venticinque.
CALLIMACO Come?
LIGURIO Bastiti che gli ha sborsati.
CALLIMACO La madre di Lucrezia, che ha fatto?
LIGURIO Quasi el tutto. Come la ’ntese che la sua figliuola la avev’avere questa buona notte sanza peccato, la non restò mai di pregare, comandare, confortare la Lucrezia, tanto che ella la condusse al frate, e quivi operò in modo, che la l’acconsentì.
CALLIMACO Oh, Dio! Per quali mia meriti debbo io avere tanti beni? Io ho a morire per l’allegrezza!
LIGURIO Che gente è questa? Ora per l’allegrezza, ora pel dolore, costui vuole morire in ogni modo. Hai tu ad ordine la pozione?
CALLIMACO Sì, ho.
CALLIMACO Un bicchiere d’hypocras, che è a proposito a racconciare lo stomaco, rallegra el cervello... Ohimè, ohimè, ohimè, io sono spacciato!
LIGURIO Che è? Che sarà?
CALLIMACO E’ non ci è remedio.
CALLIMACO E’ non si è fatto nulla, io mi son murato un forno.
LIGURIO Perché? Ché non lo di? Lèvati le man’ dal viso.
CALLIMACO O non sai tu che io ho detto a messer Nicia che tu, lui, Siro ed io piglieremo uno per metterlo a lato a la moglie?
CALLIMACO Come, che importa? Se io sono con voi, non potrò essere quel che sia preso; s’io non sono, e’ s’avvedrà dello inganno.
LIGURIO Tu di’ el vero. Ma non ci è egli rimedio?
CALLIMACO Quale?
LIGURIO Io voglio un poco pensallo.
CALLIMACO Tu mi hai chiaro: io sto fresco, se tu l’hai a pensare ora!
CALLIMACO Che cosa?
LIGuRIo Farò che ’l frate, che ci ha aiutato infino a qui, farà questo resto.
CALLIMACO In Che modo?
LIGURIO Noi abbiamo tutti a travestirci. Io farò travestire el frate: contrafarà la voce, el viso, l’abito; e dirò al dottore che tu sia quello; e’ sel crederà.
CALLIMACO Piacemi; ma io che farò?
LIGURIO Fo conto che tu ti metta un pitocchino indosso, e con un liuto in mano te ne venga costì, dal canto della sua casa, cantando un canzoncino.
LIGURIO Sì, ché se tu portassi una maschera, e’ gli enterrebbe ’n sospetto.
LIGURIO Non farà: perché io voglio che tu ti storca el viso, che tu apra, aguzzi o digrigni la bocca, chiugga un occhio. Pruova un poco.
LIGURIO No.
CALLIMACO Così?
CALLIMACO A questo modo?
LIGURIO Sì, sì, tieni a mente cotesto. Io ho un naso in casa: io vo’ che tu te l’appicchi.
LIGURIO Come tu sarai comparso in sul canto, noi saren quivi, torrénti el liuto, piglierenti, aggirerenti condurrenti in casa, metterenti a letto. E ’l resto doverrai tu fare da te!
LIGURIo Qui ti condurrai tu. Ma a fare che tu vi possa ritornare sta a te e non a noi.
CALLIMACO Come?
LIGURIo Che tu te la guadagni in questa notte, e che, innanzi che tu ti parta, te le dia a conoscere, scuoprale lo inganno, mostrile l’amore le porti, dicale el bene le vuoi, e come sanza sua infamia la può esser tua amica, e con sua grande infamia tua nimica. È impossibile che la non convenghi teco, e che la voglia che questa notte sia sola.
LIGURIO Io ne son certo. Ma non perdiam più tempo: e’ son già dua ore. Chiama Siro, manda la pozione a messer Nicia, e me aspetta in casa. Io andrò per el frate: farollo travestire, e condurrenlo qui, e troverreno el dottore e fareno quello manca.
CALLIMACO Tu di’ ben! Va’ via.