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Giosuè Carducci Odi barbare IntraText CT - Lettura del testo |
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Davanti il Castel Vecchio di VeronaTal mormoravi possente e rapido sotto i romani ponti, o verde Adige, la tua scorrente canzone al sole,
quando Odoacre dinanzi a l'impeto di Teodorico cesse, e tra l'erulo diritte e bionde le donne amàle
entro la bella Verona, odinici carmi intonando: raccolta al vescovo sporgea la croce supplice a' Goti.
Tale da i monti di neve rigidi, ne la diffusa letizia argentea infaticato, mormori e vai
sotto il merlato ponte scaligero, tra nere moli, tra squallidi alberi, onde abbrunate piangon le insegne
del primo eletto re da l'Italia la tua scorrente canzone al sole.
Anch'io, bel fiume, canto: e il mio cantico nel picciol verso raccoglie i secoli, e il cuore al pensiero balzando segue la strofe che sorge e trema.
Ma la mia strofe vanirà torbida ne gli anni: eterno poeta, o Adige, tu ancor tra le sparse macerie di questi colli turriti, quando
di Zeno al sole sibili il còlubro,
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