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Giosuè Carducci
Odi barbare

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO SECONDO
    • Alla mensa dell’amico
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Alla mensa dell’amico

 

Non mai dal cielo ch'io spirai parvolo

ridesti, o Sole, bel nume, splendido

a me, sì come oggi ch'effuso

t'amo per l'ampie vie di Livorno.

 

Non mai fervesti, Bromio, ne i calici

consolatore saggio e benevolo,

com'oggi ch'io libo a l'amico

pensando i varchi de l'Apennino.

 

O Sole, o Bromio, date che integri,

non senza amore, non senza cetera,

scendiamo a le placide ombre

- dov'è Orazio - l'amico ed io.

 

Ma sorridete gli augurî a i parvoli

che, dolci fiori, la mensa adornano,

la pace a le madri, gli amori

a i baldi giovani e le glorie.

 

 

 




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