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Giosuè Carducci Rime e ritmi IntraText CT - Lettura del testo |
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Sta il prence di Blaia, Rudello, Di Tripoli in alto il castello.
Per voi tutto il core mi duol.»
La via per al colle egli prende. Affretta al castel: - Melisenda
Messaggio vengo io del signore Ei viene e si muor. Vi saluta,
A lungo, pensosa in sembianti: Poi surse, adombrò d'un vel nero La faccia con gli occhi stellanti: - Scudier, - disse rapida - andiamo.
Giacea sotto un bel padiglione Giaufredo al conspetto del mare: Deh fa cha a la dolce sua mano
E l'ultima nota ascoltando La faccia; ed al misero amante - Giaufredo, - ella disse - son qui. -
Su i folti tappeti il signore, E fiso al bellissimo aspetto - Son questi i begli occhi che amore È questa la fronte ove intorno
Diffonde il suo candido raggio Su 'l mondo che vegeta e odora, Stillando al morente nel cuore.
- Contessa, che è mai la vita? È l'ombra d'un sogno fuggente. Vi aspetto al novissimo bando. A un bacio lo spirto che muor. -
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